Recensione – Mafia 2 (Xbox 360)

di • 6 settembre 2010 • RecensioneCommenti (0)1654

Titolo: Mafia 2
Genere: Azione
Piattaforma: Xbox 360
Sviluppatore: 2K Czech
Publisher: 2K Games
Data di uscita: 27 Agosto 2010

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Se è vero, come è vero, che non si perde occasione per puntare il dito contro il videogioco in quanto mezzo pericoloso, portatore di violenza allo stato interattivo, allora il nuovo gioco di 2K Games non avrebbe neanche dovuto essere concepito. La verità è che Mafia 2, critiche e polemiche a parte, è arrivato nei negozi (giustamente) indisturbato. Perché "i bravi ragazzi non vanno in Paradiso". La nuova produzione 2K ha poco del "bravo ragazzo". E il mercato videoludico non è certo un Paradiso.

[img alt='La polizia potrà fermarvi per eccesso di velocità o altre infrazioni del codice stradale, ma potrete facilmente corromperla mettendo in tasca qualche dollaro al "fortunato" agente di turno.']/immagini/Giochi/category1664/picture56186.aspx[/img]

Due ore di scene filmate, quindici capitoli. Sono questi i numeri dell’atteso quanto discusso Mafia 2. Atteso, perché il prequel fu a suo modo una rivoluzione, quando ancora GTA era considerato uno dei pochi, se non l’unico esponente dei giochi cosiddetti "aperti". Discusso, perché la parola riportata in copertina non è certo di quelle comode. Non lo era nel 2002, non lo è ancora oggi.
Ma non siamo qui per discutere su chi ha ragione e chi ha torto, se il posto di Mafia 2 sia sugli scaffali dei negozi o negli archivi dei prodotti censurati/censurabili. Siamo qui per parlare di un gioco che come i migliori film di Coppola e Scorsese, è riuscito a tenerci incollati allo schermo dall’inizio alla fine, raccontando una realtà scomoda, sì, ma affascinante, magari colorandola di cliché, di luoghi comuni, ma non per questo risparmiandocene la crudeltà. È un gioco vietato ai minori di 18 anni. Ma voi questo già lo sapete, il bollino in copertina parla chiaro.

Siamo qui per parlare di un gioco che va controcorrente, che limita la libertà del giocatore quasi per provocazione, più che per puri limiti tecnici. Come a voler richiamare, con un’insolita metafora, la mancanza di libertà di chi, in quella brutta vita, ci si ritrova coinvolto per davvero. Perché la tecnologia alla base del prodotto, è evidente, avrebbe tranquillamente permesso di sguinzagliare il giocatore a destra e a manca per quella Empire Bay che ricorda molto la New York degli anni ’40 e che non si sforza neanche tanto di nasconderlo. Invece no, c’è una trama e va seguita, costi quel che costi. E il prezzo da pagare è proprio quella libertà gratuita che gli amanti dei GTA non ritroveranno, almeno non nella stessa misura, nell’ultima produzione 2K. Ma è proprio questa mancanza che rende Mafia 2 capace di rapire il giocatore allo stesso modo in cui "la Famiglia" ha inghiottito Vito Scaletta, il protagonista. Un belloccio italo-americano (di origini siciliane, inutile dirlo) che ben presto si renderà conto di aver intrapreso una strada senza ritorno.

[img alt='Vito Scaletta, il protagonista di Mafia 2.' align='center' width='400']/immagini/Giochi/category1664/picture56188.aspx[/img]

Una scelta, dunque, più che una necessità, quella di limitare in qualche modo le possibilità del giocatore, costretto a seguire, missione dopo missione, una trama coinvolgente, con protagonisti stereotipati ma di indubbio impatto, contraddistinta da dialoghi e intrecci degni della sceneggiatura di un film. Vito Scaletta è un giovane siciliano emigrato negli States con la propria famiglia. Siamo negli anni ’40, la guerra è nel pieno del suo svolgimento e Mussolini domina l’Italia. Il sogno americano si rivelerà una fregatura, la nuova casa è poco più che un buco, ma il desiderio di cambiare vita, di modificare il proprio destino, è ancora forte. La strada più facile è ovviamente quella della malavita e insieme all’amico Joe, Vito intraprenderà un cammino che lo porterà dapprima a combattere in Sicilia per l’esercito americano, poi di nuovo negli States, dove inizierà una vera e propria scalata al potere, alla ricchezza. Tra furti d’auto, omicidi a sangue freddo, inseguimenti e missioni di spionaggio che lo porteranno a lavorare per i boss delle più importanti Famiglie della città. Non se ne renderà neanche conto. "Ma cosa sto facendo?", vi chiederete insieme a lui.

Non ci sono missioni secondarie, nulla che possa distogliere la vostra attenzione da quella trama dal ritmo così incalzante. Il gameplay, in fondo, è quello di uno sparatutto in terza persona, ma non mancano le fasi di guida, peraltro molto riuscite grazie a un sistema di controllo che sembra preso da un gioco di corse (c’è addirittura un’opzione per renderlo ancor più simulativo). Le attività commerciali dislocate per la bellissima Empire Bay vi permetteranno (quando ne avrete il tempo) di mangiare, fare benzina (come nel primo Mafia il carburante delle auto si esaurisce), acquistare vestiti. Ma ancora una volta non aspettatevi la varietà di un GTA.

[img alt='A Empire Bay, ogni Famiglia si riunisce in un locale diverso. Imparerete presto a conoscerli.']/immagini/Giochi/category1664/picture56184.aspx[/img]

Nonostante questo, Mafia 2 sarà capace di coinvolgervi nel ritratto di un decennio, quello che va dai ’40 ai ’50 dello scorso secolo, che dipinge con disinvoltura, grazie a un’accurata riproduzione dei capi d’abbigliamento e a una stupenda colonna sonora. Tralasciando volutamente qualche difetto tecnico (gli effetti visivi utilizzati rendono il tutto più bello da vedere, ma forse sono fin troppo pesanti per permettere al motore grafico di avanzare con disinvoltura), Empire Bay è praticamente perfetta. Viva al punto giusto (anche se i volti dei suoi abitanti non brillano certo per varietà) e con le forze dell’ordine sempre pronte a farsi rispettare. O corrompere.

Mafia 2 non è un gioco per i seguaci di Rockstar e GTA. Piacerà a chi dal videogioco cerca soprattutto intrattenimento, una storia da iniziare e portare a termine. Ai titoli di coda, vi sentirete appagati come dopo la visione di un film. Un film in cui avete giocato il ruolo del protagonista. E allora capirete, nel bene e soprattutto nel male, cosa vuol dire far parte della Famiglia.

Valutazione generale

Presentazione: 9
Un prodotto confezionato come un film, dal marketing ai titoli di coda.

Grafica: 8
L’impatto grafico generale è di prima qualità. Le luci, il manto stradale e i volti dei personaggi tra le cose che ci hanno colpito maggiormente. Certo, alcune texture sottotono e un frame-rate poco stabile fanno storcere un po’ il naso.

Sonoro: 9.5
La miglior colonna sonora mai sentita negli ultimi anni in un videogioco. Doppiaggio italo-siciliano (stranamente) perfetto.

Gameplay: 7.5
Nulla di nuovo dal punto di vista prettamente videoludico. Sparatorie e fasi di guida dominano la scena. Forse, non lo nascondiamo, non avrebbe guastato una maggiore varietà, ma il ritmo incalzante della narrazione pone il problema in secondo piano.

Longevità: 8
Dieci, dodici ore di effettivo gameplay, condite da due ore di scene filmate (praticamente un film). Mafia 2 è da gustare tutto d’un fiato, ma difficilmente lo rigiocherete, se non per collezionare tutti i numeri di Playboy dislocati in giro per Empire Bay.

Multiplayer: N.D.
Assente.

Voto complessivo: 8

Se non avete mai amato troppo la serie GTA, se l’avete sempre giudicata troppo dispersiva e per di più siete amanti del genere "mafioso", eccovi serviti: Mafia 2 non vi deluderà.

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