Recensione – Sniper: Ghost Warrior (Xbox 360)

di • 12 luglio 2010 • RecensioneCommenti (0)747


Titolo: Sniper: Ghost Warrior
Genere: First-person shooter
Piattaforma: Xbox 360
Sviluppatore: City Interactive
Publisher: Namco Bandai
Data di uscita: 24 Giugno 2010

Galleria Immagini

Sviluppato da City Interactive e pubblicato da Namco Bandai, Sniper: Ghost Warrior è un first-person shooter dagli obiettivi ambiziosi, destinato a scontrarsi inevitabilmente con Modern Warfare 2 per via delle innumerevoli assonanze che lo caratterizzano.

Ma procediamo con ordine, così da chiarire bene il nostro punto di vista riguardo al titolo. Quest’ultimo ci mette nei panni di un’unità d’elité dell’esercito americano impegnata nell’eliminazione di un pericoloso dittatore filo-russo sulla fittizia Isla Trueno. Sin dall’inizio, le cose andranno per il verso sbagliato, ma con questa frase non ci riferiamo soltanto al lineare svolgimento del plot che, con ovvia banalità, riesce comunque a creare alcuni interessanti momenti di tensione. Volgiamo la lente soprattutto verso quei dettagli che evidenziano l’immatura formula adoperata dalla software house polacca, troppo rozza sotto più di un aspetto e incapace di generare il giusto grado di coinvolgimento.

[img alt='Farvi aiutare dalla CPU non servirà a molto, lo sniping è davvero difficile.']/immagini/Giochi/category1986/picture112644.aspx[/img]

La narrazione costringe l’utente a dividersi fra due personaggi del team d’azione, un cecchino e un membro della blasonata Delta Force: i protagonisti faranno da divisorio per le sequenze action e stealth.

Nei panni dello sharpshooter statunitense, le meccaniche di gioco assumeranno toni interessanti, specie perché il Chrome Engine 4 è capace di simulare caduta e incisione del vento sui proiettili sparati, rendendo più realistiche le sessioni di "tiro al bersaglio" con i fucili di precisione. Al contrario, è durante le sequenze con la Delta Force che capiremo quali sono i reali limiti del prodotto. Gli scenari mozzafiato lasciano spazio ai vari difetti tecnici passati inosservati, e alla ripetitività degli accampamenti nemici che, associati all’ambientazione unica, vi taglieranno in due l’entusiasmo, generando non pochi problemi per il livello di intrattenimento che il titolo è in grado di raggiungere. Siamo rimasti letteralmente stupiti quando ci siamo resi conto che i proiettili sparati dalle nostre armi si bloccavano in muri inesistenti, costringendoci ad uscire allo scoperto di continuo per avere una linea di tiro libera che non incappasse in finestre, massi o oggetti dai bordi invisibili. Allo stesso tempo, dovevamo combattere nemici dall’IA bizzarra, a volte veramente impossibile da ingannare, altre capace di non vederci nemmeno a un metro di distanza.

Questa ed altre, innumerevoli superficialità tecniche caratterizzano il vero peccato capitale di City Interactive che, con un po’ di stacanovismo in più avrebbe portato a casa un buon prodotto, capace di colmare i buchi fra i tripla A. Lo diciamo perché è evidente che la softco. di Varsavia fosse sulla strada giusta, dato che, pur scopiazzando colpi di regia dal più famoso Modern Warfare 2, aveva azzeccato lo stile necessario a rendere dinamica l’esperienza single-player. Eliminando i vari "bug di quartiere", quella che emerge è una ponderata idea di base, attualmente mancante nello scenario degli shooter in prima persona. Ghost Warrior riempie una nicchia vuota da decenni: quella degli amanti del cecchinaggio, molto numerosi ma mai ascoltati dai vari publisher; a differenza di quello che accade in must-have come Battlefield: Bad Company 2, GW rende lo sniping una vera esperienza, che si trasforma in un’ardua sfida ogniqualvolta che punterete il mirino contro qualcuno.

Davvero un peccato, quindi, dover decretare il fallimento degli sviluppatori per via dell’ennesimo lavoro poco certosino. Lo stesso Chrome Engine 4 utilizzato per la costruzione del gioco ha rivelato delle potenzialità enormi, parzialmente già intuite grazie a Call of Juarez di Techland, dando vita ad ambienti ampi e dalla grande profondità di campo.

[img alt='Lo vedete? No? Allora è bravo sul serio!']/immagini/Giochi/category1986/picture112645.aspx[/img]

L’illuminazione e gli shader applicati alle superfici liquide impreziosiscono il paesaggio, riportandoci alla memoria i giorni in cui un certo Far Cry rivoluzionava il mondo degli sparatutto in prima persona; anche qui, però, dobbiamo segnalare un gran numero di sbavature, a partire dall’effetto di movimento dell’acqua che, invece di fermarsi alla sola superficie del mare interessa anche gli oggetti che la intersecano, trasformando la placida distesa del liquido in un tremolante scempio tecnico.

In definitiva, ci risulta realmente difficile abbattere le speranze di chi aveva creduto in questo Sniper: Ghost Warrior. I developer avrebbero potuto riflettere meglio sul proprio operato, consegnando un titolo unico nel suo genere, invece che fermarsi ad imitare i migliori titoli del settore per piazzare un prodotto godibile. Gli svariati problemi tecnici e le false promesse insite nella storia del gioco non fanno altro che annullarne tutto l’appeal, anche se – dobbiamo ammetterlo – nelle battute iniziali ci siamo fatti catturare ugualmente dall’atmosfera. Prima di renderci conto che non l’avremmo più ritrovata.

Valutazione Generale

Presentazione: 6
Menù semplici e interfaccia poco ispirata sfruttano appena l’enorme carica potenziale del titolo.

Gameplay: 5.5
Le sequenze di cecchinaggio sono innovative ed eleganti e, per la prima volta, troviamo anche l’incidenza del vento sui proiettili sparati. Eliminato questo vantaggio, Ghost Warrior non è altro che un FPS classico, con poche armi e idee.

Grafica: 6.5
Gli scenari mozzafiato sono l’unica cosa realmente ben realizzata del titolo; il resto soffre di geometrie obsolete, modelli dal basso appeal e bug tecnici di ogni genere. Segnaliamo soprattutto la presenza di un gran numero di muri invisibili, fastidiosissimi ai fini del gameplay.

Sonoro: 6
Le campionature dei fucili risultano abbastanza fedeli, ma Sniper non tocca altrove nessuna vetta di eccellenza.

Longevità: 5
Gli extra, identici a quelli del primo Modern Warfare, non prolungano la giocabilità e non vi invogliano a ripercorrere l’avventura, relegando il titolo alle classiche sette ore.

Multiplayer: 5
Meglio non acquistare il titolo per le sue potenzialità multiplayer. Gli ambienti limitati tagliano le possibilità di cecchinaggio costringendovi a girovagare per la mappa con una pistola silenziata: evitatelo.

Voto complessivo: 4

Se lo sniping fa per voi e riuscite a soprassedere all’enorme quantità di problemi tecnici del prodotto, tentate l’acquisto; altrimenti, farete meglio a rivolgere la vostra attenzione ad altri sparatutto.

Potrebbe interessarti anche...