Recensione – Red Dead Redemption (Xbox 360)

di • 4 giugno 2010 • RecensioneCommenti (0)1386

Titolo: Red Dead Redemption
Genere: Azione
Piattaforma: Xbox 360
Sviluppatore: Rockstar San Diego
Publisher: Rockstar
Data di uscita: 21 Maggio 2010

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John Marston e Niko Bellic hanno molto in comune. Cinici, di poche parole, misteriosi. Potremmo dire lo stesso di Red Dead Redemption e GTA IV? Sì, hanno molto in comune anche loro. Sono entrambi dei free-roaming sviluppati da Rockstar, innanzitutto. C’è solo una piccola differenza, ed è quella più evidente: l’ambientazione. Credeteci, non è poco.

Con Red Dead Redemption, disponibile dal 21 maggio su Xbox 360 e PlayStation 3, Rockstar Games si è superata. Ha creato un western senza precedenti, di cui sentivamo davvero la mancanza, capace di far sognare e di divertire. Di tenere incollati allo schermo per non meno di 20 ore ma soprattutto, e ci teniamo a sottolinearlo, di innovare laddove neanche il cinema, salvo rari casi, è riuscito. Quella proposta da Rockstar è una visione stravolta del vecchio west, un lato rimasto troppo spesso nascosto. Quello in cui l’industrializzazione non è "il bene" e in cui il protagonista non è il solito spaccone. È il volto di un’America selvaggia e del suo desiderio di restare tale.

[img alt='Enormi, varie, stupende, le ambientazioni di Red Dead Redemption. Da mozzare il fiato.' align='center' width='400']/immagini/Giochi/category1882/picture112185.aspx[/img]

Nei panni dell’ex-fuorilegge John Marston, vivrete un’avventura costruita sulle solide basi di Grand Theft Auto, ma non per questo priva di originalità e atmosfera. Di quest’ultima, il nuovo nato in casa Rockstar ne ha davvero in abbondanza. Siamo agli inizi del ’900 e John è in cerca di redenzione. Costretto dai federali, dovrà catturare il suo vecchio "compagno di bravate", un certo Williamson, per salvare la sua famiglia. Le cose ovviamente non andranno subito per il verso giusto…

Ne incontrerà tanti di personaggi nel corso della sua avventura, il nostro John. Buoni, brutti, cattivi, ma tutti in grado di lasciare il segno grazie alla loro fantastica caratterizzazione e ai bellissimi dialoghi rigorosamente in lingua originale. La struttura libera si addice perfettamente all’ambientazione western e il modo in cui Rockstar l’ha ricreata, beh… è davvero degno di un applauso. Nonostante le (evidenti) similitudini con la ben più famosa serie di GTA, soprattutto nell’impostazione della mappa e nel susseguirsi delle missioni, Red Dead Redemption è un gioco che gode di una personalità tutta sua e questo è possibile solo quando ti dedichi con ossessione alla cura dei particolari. Proprio come ha fatto Rockstar. Nulla è lasciato al caso e le possibilità a nostra disposizione sono incredibilmente varie. La vita scorre naturale in un ciclo giorno/notte continuo. Ogni villaggio ha le sue caratteristiche e l’aperta campagna è l’habitat ideale per uno spirito libero come Marston.

Scuoiare animali per venderne la pelle, cacciare selvaggina e volatili, raccogliere e rivendere piante rare, sono tutte attività che arricchiscono e rendono più verosimile il mondo di Red Dead Redemption, ma ovviamente non sono altro che il contorno a un succulento primo piatto di missioni più o meno legate alla storia principale. Che contrariamente alle aspettative e a quanto la stessa serie di GTA ci ha negli anni abituato, non perderete mai di vista. È proprio questo, forse, il punto di forza di Redemption: liberta sì, ma a piccole dosi. Nelle missioni potrete sfruttare appieno le doti di John, grazie al sistema di fuoco e copertura ereditato da GTA IV, al quale i meno esperti potranno stavolta aggiungere il blocco automatico del mirino sui nemici, semplicemente impostando un livello di difficoltà minore.

[img alt='Le animazioni del cavallo, e in generale tutte quelle degli animali presenti nel mondo di gioco, sono molto realistiche.']/immagini/Giochi/category1882/picture112184.aspx[/img]

Quello che più ci ha sorpreso? La paradossale compattezza del mondo di gioco, che in pieno contrasto con la vastità della mappa (parliamo di più di 70 chilometri quadrati divisi in tre aree sbloccabili con l’avanzare dell’avventura) riesce a farsi assaporare senza mai risultare pesante. Vuoi per gli stupendi paesaggi, vuoi per piccole accortezze come la possibilità di accamparsi per decidere la prossima meta da raggiungere, e raggiungerla in un batter di ciglio. Girare a cavallo è bello, ma alla lunga avrebbe stancato anche il più paziente dei videogiocatori.

Siamo di fronte a una produzione di prima qualità, capace di farsi gustare da tutti in tutta la sua grandezza. Il finale è di quelli sorprendenti, la trama è un crescendo di emozioni. Red Dead Redemption non è un gioco senza difetti, ma ne ha davvero pochi. Sarà pure costato un bel pugno di dollari e cinque anni di intenso lavoro, ma i fratelli Houser hanno ancora una volta colto nel segno. E noi li ringraziamo.

Valutazione Generale

Presentazione: 9.5
Personalità da vendere. Personaggi caratterizzati con maestria. Una riproduzione fedele del vecchio west.

Gameplay: 9.5
Vario, divertente, emozionante. Senza mai risultare noioso. La nuova evoluzione del free-roaming.

Grafica: 9
Paesaggi mozzafiato, orizzonte visivo praticamente sconfinato. Le animazioni facciali sono la ciliegina sulla torta. I difetti ci sono, ma risultano insignificanti confrontati al resto.

Sonoro: 8
La colonna sonora non è certo di Ennio Morricone, ma riesce a fare il suo dovere con brani che strizzano l’occhio alle melodie del compositore italiano. Il doppiaggio è ottimo, in pieno stile Rockstar.

Longevità: 9
Ci vorranno almeno 20 ore per portare al termine la storia senza dedicarsi troppo alle sotto-quest. Ne avrete per un po’.

Multiplayer: 8
Interessante la modalità multiplayer simile a un MMO. Le modalità più classiche sono divertenti quanto basta.

Voto complessivo: 9.5

Il west su console. Non è un miraggio. È Red Dead Redemption.

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