Titolo: Darksiders
Genere: Action
Piattaforma: Xbox 360
Sviluppatore: Vigil Games
Publisher: THQ
Data di uscita: 8 Gennaio 2010
21:05:31 ore di gioco, 3:28:50 delle quali passate in combattimento. 1883 uccisioni totali, 36 morti, 230,54 chilometri percorsi per una cifra complessiva di 3868,63 litri di sangue demoniaco versato. Questi i numeri della nostra esperienza (che ci hanno portato a un passo dal boss finale) con la prima perla targata THQ e Vigil Games. Darksiders rappresenta un colpo vincente per il colosso americano grazie a un design gradevole – anche se a tratti ripetitivo e un tantino stereotipato – e un gameplay che strizza l’occhio ai maggiori action in circolazione amplificandone la componente enigmistica e quella esplorativa.
Il breve ritratto di cui sopra basterebbe a chiudere l’intera recensione. Eppure, siamo i primi ad esserne sorpresi, non possiamo terminare l’articolo così facilmente se consideriamo che lo stesso Darksiders cela power-up e nuove abilità fino alle sue fasi conclusive: si tratta di capacità che l’anti-eroe di turno, Guerra, è in grado di acquisire solo dopo averle perse – nel breve prologo giocato – sul campo di battaglia. Ma, con ogni probabilità, sarà meglio per tutti partire dall’inizio di una trama di per sé già molto dilatata e sfuggente.
[img alt='La Sentinella del Consiglio non vi perderà mai di vista, senza però influire sulle fasi di gioco.']/immagini/Giochi/category1951/picture110946.aspx[/img]
L’Apocalisse è giunta. O forse no. Un complotto ordito da misteriose forze ha messo ko il (quasi) onnipotente cavaliere Guerra che, richiamato dalla rottura dei sigilli che salvaguardavano la Terra dalle minacce di Cielo e Inferno, è approdato sul nostro pianeta causando morte e distruzione in scenari molto simili a quelli di Prototype (niente paura, il titolo d’esordio di Vigil Games su Xbox 360 non ha nulla a che fare con l’action Activision); sarà compito del giocatore lanciarsi in un onirico viaggio alla ricerca delle persone – ammesso che si tratti di umani – dietro la tragicomica figura del protagonista. Una buona trama, senza dubbio, grazie alla quale riusciamo ad ammirare le gesta di un personaggio, il cavaliere dell’Apocalisse appunto, con una chiave di lettura molto diversa dai canoni: Guerra altri non è che l’esecutore di un destino già scritto. La Terra è condannata all’estinzione, ma quest’ultima era già stata prevista fin dal’alba dei tempi; il pianeta era semplicemente una dimensione di mezzo tra i due regni in continua lotta. Una sorta di equilibrio supremo, insomma, che sarebbe scomparso al momento opportuno.
Conclusa la nostra rivisitazione storica – sembra di moda, ultimamente – passiamo a una lettura serena di quanto Darksiders offre all’utenza. L’abbiamo voluto sottolineare con un incipit frammentato, che speriamo ravvederà i responsabili della voce "trama" negli studi Vigil: la narrazione, pur di discreto livello grazie a cut-scenes godibili (fatta eccezione per qualche doppiaggio poco riuscito e la risoluzione non proprio altissima), è disintegrata dalle eccessive richieste che vi verranno fatte per raggiungere determinati obiettivi. Ci è capitato di dimenticare il perché delle nostre azioni, proprio a causa di un esagerato crea-il-portale-&-attacca-la-bomba (e un filo di inevitabile backtracking) che sembra protarsi per troppi minuti; una sensazione direttamente proporzionale all’acquisizione dei "vecchi" poteri di Guerra e che si accentuerà in maniera particolare sul finale, ricco di enigmi (gratificanti anche se, avanzando, possono risultare prevedibili) e povero di azione. I livelli iniziali presentano boss di difficoltà piuttosto bassa e dungeon di medie dimensioni nella stretta tradizione zeldiana (neologismo per "di Zelda"), grazie ai quali assimilare anime utili per l’aggiornamento del proprio inventario; i buoni rapporti con un demone dell’aldilà, Vulgrim, ci permetteranno infatti di rinnovare combo e rune in modo da risultare più letali in combattimento. La delusione per la penuria di armi – la sola spada, la falce acquisibile e il guanto poco incisivo e legato all’esplorazione dei territori bloccati dal ghiaccio – e per le combinazioni di tasti non troppo elaborate viene in buona parte accantonata per la varietà proposta dalle skill sbloccabili (c’è persino il teletrasporto e "un" cavallo, peccato che quest’ultimo arrivi leggermente in ritardo).
[img alt='Sì, questo essere è una porta di pietra. Non vi ingannino le fattezze: è molto sensibile.']/immagini/Giochi/category1951/picture110945.aspx[/img]
Dal punto di vista tecnico, Darksiders non si presenta molto diverso dai concorrenti di questo inizio 2010: il reparto grafico – escluso lo stile – è pressoché equivalente a quello di Bayonetta e della new entry Dante’s Inferno, il che rappresenta senza dubbio un pregio nonché uno standard che dovrà essere di volta in volta raggiunto (superato, si spera) dai futuri action. Le visuali, disegnate con un tocco di sporco che rende più cartoonesca l’atmosfera, evidenziano un uso non troppo hollywoodiano della regia – anche questo un punto a favore, a nostro parere, vista la diffusissima abitudine di confondere giochi e film – grazie al quale sapremo sempre dove posare lo sguardo. Un comparto nella media, dicevamo, in cui non manca qualche vetta di eccellenza: vedere un enorme portale di pietra alzarsi e muoversi senza esitazioni genera un certo stupore, derivante più che altro da riuscite scelte in fase di progettazione. A svantaggio del gioco vanno i rari effetti di illuminazione che, specie per quanto riguarda la luce vera e propria, abbassano fastidiosamente il frame-rate: un difetto attribuibile, anche se non del tutto accollabile, alla recente patch per Xbox 360 che, tramite l’adeguamento ai 30 fps (al lancio, il titolo lasciava carta bianca ai fotogrammi, per cui se ne raggiungevano anche 50 al secondo nei frangenti meno "concitati"), ha potuto dimezzare il lamentato problema del tearing. Una decisione lecita del developer cui, volendo collegarsi a Xbox Live, è impossibile sottrarsi. A proposito: l’action di casa Vigil non dispone né di cooperativa né di gioco competitivo; non se ne sente decisamente la mancanza, quindi sarà facile abituarsi a lunghe sessioni solitarie. Discutibile, invece, il volere del team di sviluppo in materia di contenuti scaricabili: non ne saranno disponibili, infatti, per preservare il prosieguo della serie. Darksiders 2 è infatti già previsto per il 2012.
Una pietra miliare del genere, un titolo che setta, con pochi difetti e in compagnia dei primi action dell’anno, nuovi standard da perseguire nella combinazione di enigmi, combattimenti ed esplorazioni: questo è Darksiders, l’inizio di un cammino, si spera lungo, per la neonata Vigil Games. Auguri e… giochi maschi.
Valutazione finale
Presentazione: 9.5
La mano di Joe Madureira, disegnatore Marvel, si fa sentire con forza: lo stile della presentazione è estremamente curato e intrigante, mentre il design in genere non lascia a desiderare.
Grafica: 8
Asciutto e prevalentemente monocorde, il reparto grafico non farà gridare al miracolo – non sempre – ma porta a compimento il proprio lavoro.
Sonoro: 8
La colonna sonora non riesce a emergere dalle tenebre, mentre il doppiaggio è generalmente molto ispirato.
Gameplay: 9
Molto vario e godibile, il gameplay di Darksiders spingerà il giocatore a volare su draghi in fasi di gioco che ricordano Panzer Dragoon Orta, a cavalcare per battere boss non troppo complessi, a risolvere enigmi senza molti aiuti dalla regia. Ah, si combatte anche.
Longevità: 9
Abbiamo perso la scommessa di ultimarlo in due giorni. Impossibile riuscirci, il gioco si articola con frequenza sempre maggiore man mano che si avanza nelle vicende. Fin troppo dilungate, ma giustificate dalla presenza del solo single-player, alcune meccaniche di base.
Multiplayer: N/D
Voto complessivo: 8.5
Se siete a caccia di un action esplorativo e ricco di enigmi ma non vi va di cadere nella frenesia del pur pregevole Bayonetta, Darksiders è decisamente il titolo che fa per voi. Da provare. Assolutamente.