Recensione – StokEd (Xbox 360)

di • 5 novembre 2009 • RecensioneCommenti (0)1002


Titolo: StokEd
Genere: Snowboarding
Piattaforma: Xbox 360
Sviluppatore: Destineer
Publisher: Bongfish
Data di uscita: 02 Ottobre 2009

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Le rigide temperature invernali sono ormai alle porte. E da bravi e impazienti divoratori di folli discese a rotta di collo in sella a tavole coloratissime non abbiamo resistito dal provare quello che molti definiscono il simulatore di snowboard definitivo, fatto da veri snowboarder per veri snowboader. StokEd nasce dalla collaborazione di Destineer, misconosciuta softco. austriaca, e Absinthe Film, società specializzata in filmati a tema, con l’altisonante proclama di aver prodotto il miglior titolo, del genere, di sempre: eventi atmosferici, reali montagne riprodotte fedelmente, ciclo giorno-notte, libertà di esplorazione e movimento. Ma è veramente tutto oro quello che luccica? Per rispondere a tale quesito, abbiamo messo il titolo sul nostro banco di prova nella seguente recensione.

[img alt='Un indicatore in alto a destra terrà conto delle nostre acrobazie.']/immagini/Giochi/category1944/picture108209.aspx[/img]

Come tutte le odierne produzioni che mescolano libertà di azione e di esplorazione con la necessità di completare alcune quest, StokEd permette all’utente di approcciarsi al folle mondo degli scavezzacollo su tavola da snowboard secondo i propri gusti personali. Sia vagando liberamente sui pendii dei cinque reali complessi montuosi, qui riproposti con cura, che seguendo pedissequamente le sfide proposte, si verrà guidati verso quella che è l’ascesa di un anonimo rider fino alle vette della popolarità, con tanto di stampa e sponsor annessi. Sostanzialmente, i compiti a casa consistono nel superare le varie sfide proposte a suon di trick e prese alla tavola totalizzando un punteggio più alto di quello dell’avversario di turno. Tutte le azioni realizzabili sono relegate all’uso delle levette e dei grilletti analogici del gamepad di Xbox 360, le cui combinazioni danno vita a numerosi grab e tricks. L’esecuzione dei movimenti di base risulta, secondo tale scelta realizzativa, di facile e immediato apprendimento ma, quando sarà necessario produrre combinazioni complesse e remunerative per il proprio punteggio, il sistema di controllo mostrerà tutti i propri limiti, rendendo spesso e volentieri impossibile portare a termine una corretta sequenza di mosse. Causa di ciò è, oltre alla poca reattività dei comandi, la necessità di eseguire per almeno due volte consecutive gli stessi spostamenti degli stick per attivare due o più prese; necessità eliminabile con l’ausilio dei pulsanti frontali del gamepad, nel titolo completamente ignorati. Tale limitazione non sarà sempre evidente e pressante; purtroppo si manifesterà in occasione di tutte quelle sfide con professionisti utili per avanzare nella carriera, dove si dovranno eseguire in tempi e spazi prestabili complesse evoluzioni, causando nella maggior parte dei tentativi numerosi e frustranti fallimenti.

Riuscendo ad ingoiare l’amaro boccone, e una buona dose di ansiolitici, scivolare sulle vette innevate rimane una esperienza appagante e divertente. Le condizioni atmosferiche mutevoli in tempo reale contribuiscono ad accentuare le sensazioni che si provano sui tracciati. Se nella visione d’insieme la realizzazione degli ambienti rende pienamente giustizia ai massicci montuosi in cui ci esibiremo, tutti i suoi limiti e difetti nella modellazione delle singole aree vengono lentamente a galla nel corso delle nostre esplorazioni. Molto spesso ci si troverà a vagare su lande desolate in unica compagnia di una spessa coltre di neve e sparuti alberi, graficamente non ispirati e dalla scarsa qualità di texture. Come sempre solitaria sarà la nostra permanenza sulle pendici: mai capiterà di incrociare un altro snowboader, nè altra forma di vita, restituendo la consapevolezza di essere i soli al mondo ad amare il surfare su manti bianchi. Nemmeno la simulazione dello scorrere del tempo riesce a migliorare la sensazione di solitudine, anzi fa sorgere anche il dubbio se le catene montuose siano realmente sulla Terra, visto che il durare della luce è circa il 99.9% dell’intero ciclo giorno-notte.

Purtroppo anche la fisica non rende giustizia al titolo; il nostro alter-ego più che scivolare sulla soffice neve sembra fluttuare; ciò rende difficoltoso "prendere le misure e il tempo" per eseguire le proprie evoluzioni. Molte volte abbiamo avuto la consapevolezza di avere lo "spazio" per poter mettere in pratica un determinato trick o grab ma, alla fine, abbiamo cozzato miseramente sul terreno senza aver nemmeno iniziato la sequenza dei movimenti. Il gameplay viene inoltre minato da una approssimativa gestione delle collisioni dei poligoni: troppe volte siamo stati malamente sparati in orbita da invisibili "rampe di lancio" oppure rimasti bloccati in improbabili labirinti che hanno impedito il proseguo della discesa. Inaccettabile, in un titolo che ha come fulcro lo sfruttare interamente l’ambiente di gioco. Praticamente assenti differenze nel comparto multigiocatore, con l’eccezione di poter incontrare, se fortunati, qualche altro solitario snowboarder.

[img alt='Il discreto editor ci permetterà di personalizzare il nostro snowboarder.']/immagini/Giochi/category1944/picture108208.aspx[/img]

Gli effetti sonori sono da dimenticare; è anonimo il suono prodotto dallo scivolare della tavola sulla coltre nevosa; petulanti, ripetitivi e noiosi all’inverosimile i pochi dialoghi inseriti che vanno in pieno contrasto con l’eccellente colonna sonora. Un mix veramente incredibile di stili musicali che spaziano dal hip-hop alle più crude sonorità rockettare, di artisti più o meno sconosciuti in territorio italiano, da ascoltare a tutto volume, dopo aver opportunamente modificato le opzioni di gioco per eliminare i tragici effetti sonori pocanzi enunciati.

StokEd non mantiene assolutamente le promesse degli sconosciuti sviluppatori di Destineer; forse sarebbe bene rimanessero tali ancora per lungo tempo, al fine di acquisire le necessarie forze per sviluppare a pieno titoli di questo genere. Inesperienza, approssimazione realizzativa, scarsa cura dei dettagli e mal riuscita interazione con la fisica di gioco non sono sufficienti a fare stare in piedi un impianto di gioco che, se ben proposto, avrebbe potuto diventare il nuovo punto di partenza per questa tipologia di produzioni.

Valutazione generale

Presentazione: 6
Menù funzionali, di semplice fruizione ed esteticamente piacevoli. Schermate di caricamento riepilogative con vari suggerimenti per il gameplay.

Gameplay: 6
Sarebbe stato bello surfare sulla neve senza schiantarsi in muri invisibili, oppure essere catapultati in orbita da pedane di lancio inesistenti. Molto da fare per migliorare l’approssimativo e impreciso sistema di controllo causa delle maggiori frustrazioni.

Grafica: 6
Tutta la magia della montagna e della neve fresca viene irrimediabilmente martorizzata dalla scarsa qualità delle textures e del dettaglio delle singole aree di gioco.

Sonoro: 6
Voto che sale vertiginosamente grazie alla scelta effettuata sul fronte della colonna sonora. Varia, eccitante, galvanizzante da ascoltarsi a tutto volume. Pessimi, ridicoli, ripetitivi fino allo strazio gli effetti sonori e i pochissimi dialoghi: da annullare con le opportune personalizzazioni di gioco.

Longevità: 6
Scoprire tutti gli angoli delle cinque montagne proposte e partecipare alle sfide per diventare una star della tavola da "snow" terrà impegnato il giocatore per il tempo dovuto. Ma non molti saranno disposti a proseguire, causa evidenti problemi tecnici.

Multiplayer: 6
Nulla più della carriera in solitario trasportata sui lidi di Xbox LIVE. Positivo il poter, talvolta, incrociare un altro rider.

Voto complessivo: 6

Amanti sfegatati di questa disciplina sportiva, oppure acquirenti di un titolo a costo budget? StokEd è quello che fa per voi. Gli altri scappino a gambe levate, anzi con la tavola in spalla, oppure salgano sul carrozzone di Amped 3, nonostante la sua ormai remota uscita, ancora titolo di riferimento del genere.

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