Recensione – Star Wars: The Clone Wars – Eroi della Repubblica (Xbox 360)

di • 27 ottobre 2009 • RecensioneCommenti (0)794


Titolo: Star Wars: The Clone Wars – Eroi della Repubblica
Genere: Platform 3D
Piattaforma: Xbox 360
Sviluppatore: Krome Studios
Publisher: Activision
Data di uscita: 9 Ottobre 2009

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C’era una volta, in una galassia lontana lontana, l’ennesimo videogame dedicato alle infinite Guerre Stellari. Ci riferiamo all’ultimo arrivato, Star Wars: The Clone Wars – Eroi della Repubblica, direttamente ispirato all’omonimo fumetto.

La prima cosa che viene da chiedersi è: perchè Lucas ha deciso di lavorare proprio a questo gioco, invece di riaprire uno dei tanti brand ancora incompleti?
Francamente stiamo ancora cercando una precisa risposta a riguardo; non sappiamo se definire Republic Heroes come una mossa commerciale tipica della "mungitura" (per citare il buon Pierpaolo Di Natale di Activisioniana memoria) dei brand più prestanti, o se, invece, il team di sviluppo avesse realmente intenzione di portare qualcosa di innovativo nel genere, traendo semplice ispirazione da altri lavori attualmente in sviluppo.

[img alt='La copertina del gioco.']/immagini/Giochi/category1906/picture99942.aspx[/img]

Qualunque sia il responso a questo particolare arcano, possiamo dirvi sin da subito che il gioco sembra proporsi ad una fascia molto ristretta di persone, tanto giovani da non aver provato i migliori successi del mercato ma abbastanza in là con l’età da conoscere le basi dell’universo di Star Wars.

Eroi della Repubblica inizia nel momento in cui Luke Skywalker, noto personaggio della saga, sbarca con la sua adepta su Ryloth per combattere le ultime sacche di resistenza e liberare il pianeta dal giogo dei ribelli. Questo avvenimento farà da spunto iniziale alla trama che alternerà – continuamente – protagonisti e scenari. Il plot risulta quindi di difficile comprensione, soprattutto se si considera che il mastermind dietro le vicende non viene svelato fino alle ultime battute.

Gli avvenimenti più importanti durante le missioni vengono esposti da cut-scene col motore di gioco e dialoghi statici fra i personaggi. In generale la regia appare molto curata, forte di un apprezzabile taglio cinematografico, e riesce con successo a cogliere l’attenzione del giocatore. Nonostante ciò, il problema principale è da ricercarsi proprio nelle fondamenta su cui poggia la storia. Non solo, come dicevamo, l’intreccio narrativo è difficile da comprendere ma, una volta svelato l’enigma dietro il cattivone di turno, si rimarrà sostanzialmente delusi da un plot dotato di vuota epicità, che riempie le mancanze della sceneggiatura con puerili espedienti Hollywoodiani.

Narrazione a parte, Star Wars La Guerra dei Cloni si presenta come un platform di stampo classico, diviso fra sezioni esplorative e altre più improntate all’azione. Durante le fasi di platforming più sfrenato, abbiamo notato numerosi problemi, che sulle "lunghe distanze" tendono a rendere il gioco noioso e ripetitivo. I controlli, inoltre, avrebbero necessitato una maggiore ottimizzazione: allo stato attuale, infatti, tendono a tracciare male i movimenti impartiti nell’ambiente 3D, costringendo il nostro protagonista a innumerevoli bagni nell’acido di Ryloth. Come se ciò non bastasse, le proporzioni di alcune aree del level design sembrano poco precise, mettendo in discussione ogni possibile calcolo sulle distanze. Questi due difetti, uniti in una sorta di giostra, faranno a gara a farci perdere le staffe, mettendo a dura prova l’integrità strutturale del nostro joypad già dopo la prima ora di gioco.

[img alt='Quando il controllo mentale fa cilecca.']/immagini/Giochi/category1906/picture107461.aspx[/img]

Al di là di ciò, la natura puramente cooperativa del gioco emerge nel momento in cui cominceremo a trovare i primi contenuti nascosti all’interno dei livelli. Portarsi dietro un amico vuol dire individuare più facilmente i manufatti nascosti. In generale, la cooperazione riesce a salvare il salvabile facendoci dimenticare molti dei difetti del gioco: "Chi trova un amico trova un tesoro", statene certi.
Questo buon diversivo viene però reso inutile, almeno in parte, dalla totale mancanza di supporto Xbox Live, rendendo possibile l’aiuto di un amico solo sulla stessa console tramite un secondo joypad. Come dicevamo prima, davvero un gioco vecchio stile.

Quando non sarete impegnati nella caccia al punto facile, Republic Heroes vi bloccherà in brevi combattimenti, chehanno sì il pregio di proporre un numero vario di nemici, ma non saranno un ostacolo nemmeno al livello di difficoltà più alto, in quanto la maggior parte dei droidi cadrà dopo un solo colpo di spada laser, enfatizzando più l’azione in senso stretto che il divertimento legato alla partita.
Lo stesso discorso vale per il Negozio, in cui potrete acquistare potenziamenti e nuove mosse per i vostri personaggi. Giocando abbiamo avuto l’impressione che la struttura di crescita degli alter ego fosse un semplice espediente che, purtroppo, non riesce nell’alzare la ridotta longevità del titolo, terminabile in circa sei ore.

Lo stile grafico di Clone Wars, pur ergendosi su alcuni dei software impiegati per lo sviluppo di The Force Unleashed, cambia totalmente per abbracciare l’aria da fumetto che ha ispirato l’intero progetto fin dalla sua nascita. In generale il prodotto presenta modelli ed effetti standard, non impreziositi da un post processing ricco ed esuberante, votato più a textures omogenee e ad una lavorazione semplice. Queste particolari scelte sembrano confinare ulteriormente il gioco a "nave scuola" per i giocatori meno smaliziati, non presentando sufficiente mordente per chi voglia prendere in considerazione l’acquisto, a prescindere dal target che il prodotto si prefigge.

[img alt='Tranquilli, questo non è Band of Brothers.']/immagini/Giochi/category1906/picture107460.aspx[/img]

L’aspetto che rimane invariato, stilisticamente parlando, è il sonoro, farcito di suoni tipici dei film e della saga di Star Wars, e di un doppiaggio altalenante che in alcuni tratti si lascia godere senza troppe difficoltà. Nonostante il maestro Yoda sembri un incrocio fra il dialetto Barese e quello Siciliano, il resto dei personaggi mantiene uno stile giovanile convincente, pur non arrivando ai livelli dei blockbuster più famosi.

Se aspettavate Battlefront 3 o un nuovo capitolo della serie KOTOR allora vi consigliamo di stare alla larga da questo prodotto. A dire il vero siamo convinti che ben poche persone riusciranno a godere spensieratamente dell’esperienza offerta da Star Wars: The Clone Wars – Eroi della Repubblica. Un gameplay frustrante e mal progettato e una generale mancanza di mordente creano un titolo adatto solo ai neofiti e ai "casual", che comunque passeranno velocemente ad altro dopo aver terminato la semplicissima campagna principale.

Valutazione Generale

Presentazione: 6.5
Menù dalla dominante blu propongono un’interfaccia scontata e appena sufficiente per la vista.

Gameplay: 6.8
Alcuni difetti del level design minano un gameplay classico, decisamente senza tempo. Nonostante tutto, riesce a tenere insieme la formula grazie alla breve durata della campagna.

Grafica: 6
Effetti speciali nella media e un reparto grafico generalmente semplice non fanno gridare al miracolo, ma seguono con successo lo stile del fumetto.

Sonoro: 7.5
Il doppiaggio di Yoda vi farà ridere per ore ma il resto del sonoro viene ripreso fedelmente dal film ed è, per questo, sintomo di qualità decennale LucasArts.

Longevità: 5
Uno dei punti deboli del gioco. Soltanto 6 ore con pochissimi spunti per una spensierata rigiocabilità.

Multiplayer: 4
Ancora non capiamo come un prodotto evidentemente studiato per la cooperazione si permetta il lusso di presentarsi con l’assoluta mancanza di funzionalità Xbox Live. L’IA scarsamente attiva della CPU non migliora le cose.

Valutazione Finale: 5

Star Wars: The Clone Wars – Eroi della Repubblica è un gioco per neofiti reso frustrante da importanti imperfezioni del gameplay e da una longevità di molto sotto la media. Se siete fan della saga potete ancora permettervi l’acquisto, altrimenti… basta guardarvi intorno.

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