Titolo: Brutal Legend
Genere: Azione
Piattaforma: Xbox 360
Sviluppatore: Double Fine Productions
Publisher: Electronic Arts
Data di uscita: 16 Ottobre 2009
Perdonateci se ogni tanto ci faremo prendere dalla foga e inizieremo a dimenare le nostre teste su e giù, urtando la tastiera: è davvero difficile restar fermi e scrivere mentre gli accordi dei Judas Priest ti fanno vibrare i timpani. Per riuscire a realizzare un gioco come Brutal Legend, Tim Schafer non avrà certo passato le sue giornate di lavoro ascoltando Vivaldi, perciò abbiamo colto la sfida, vogliamo provarci anche noi. E poi, diciamolo, è anche l’unico modo per sentir meno il distacco dal mondo di Eddie Riggs & co.
Sì, Eddie, quel metallaro un po’ matto, quello che un giorno finì catapultato in un posto a dir poco infernale, ma che lui definisce semplicemente “cazzuto”. Questa sola espressione la dice lunga sul tipo di personaggio con cui abbiamo a che fare. Irriverente (cazzuto era troppo scontato), simpatico e fresco come non se ne vedevano da anni. Almeno nei videogiochi. Opera di un Tim Schafer più ispirato che mai, ma – dobbiamo riconoscerlo – anche di un superbo Jack Black, da cui Eddie prende voce, sembianze e movenze.
Ufficialmente, Brutal Legend è un action-game vecchio stampo con qualche dose strategica. Noi, forse con poca originalità, ma sicuri di ciò che stiamo per dire, lo definiremmo un vero e proprio inno al mondo del metal. È con tale consapevolezza, e con lo spirito di un vero rockettaro, che dovrete avvicinarvi all’ultima fatica Double Fine Productions affinché possiate coglierne l’essenza. Senza troppe pretese e senza enormi aspettative, insomma, riguardo al suo lato prettamente ludico. Perché, diciamolo subito, da questo punto di vista Brutal Legend soffre, spesso senza nasconderlo.
Il mondo di gioco è cazzuto, è vero, ma questa sua caratteristica non riesce ad andare oltre l’aspetto artistico. È un mondo aperto, in cui Eddie può girare in libertà, a piedi o a bordo della sua Falciadruidi (peraltro potenziabile, così come le sue armi, in un’apposita officina gestita da un vero mito del metal), per completare missioni e sub-quest più o meno divertenti. Ma manca di vita, di attrattive, tanto da risultare una semplice distesa a supporto dei punti chiave in cui avviare le già citate missioni. Non si può avere tutto e, purtroppo, lo sappiamo.
Per fortuna, il gioco è portato avanti con estrema leggerezza dall’ottima narrazione e dai fantastici personaggi che, come Eddie, godono di un’espressività raramente incontrata in produzioni di questo tipo. Potrebbero anche non parlare: capiremmo ugualmente cosa vorrebbero dire. E quando parlano, beh… la risata è assicurata.
Ecco quindi che, in men che non si dica, da uno squallido concerto pseudo-heavy-metal vi ritroverete nel paradisiaco inferno sognato da ogni appassionato di chitarre a punta e di plettri infuocati. Eddie metterà le sue competenze da roadie a disposizione dei suoi nuovi amici e, missione dopo missione, battaglia dopo battaglia, vivrà il suo sogno a occhi aperti. Anzi, spalancati!
E li spalancherete anche voi quando andrete ad affrontare la prima battaglia con Eddie e il suo esercito Testaferra (Ironhead, in lingua originale; suona decisamente meglio). La prima di una lunga serie di battaglie-concerto (il palco creato da Eddie sarà la vostra “base”) in cui usciranno allo scoperto gli elementi strategici del gioco, insieme ai loro stessi limiti. Quali? Poca precisione nel controllo delle “truppe” per un caos estremo. Una confusione che, nonostante tutto, potrebbe risultare esilarante in certi casi (forse era proprio questo l’obiettivo di Schafer?), ma che il più delle volte sfocerà nella frustrazione, soprattutto ai livelli di difficoltà più elevati.
Per il resto del gioco, non dovrete far altro che mettere alla prova la potenza della chitarra di Eddie e della sua enorme ascia, picchiando qualunque cosa sospetta si profili all’orizzonte fino alla conclusione della storia. E se ancora non vi sarete stancati, potrete continuare a farlo in multiplayer, in una modalità che prende spunto dalle battaglie tra palchi già incontrate durante il gioco in singolo.
Non vogliamo andare oltre nella descrizione del titolo. Potremmo parlarvi ancora di molte cose, di tante caratteristiche scoperte poco a poco nel prosieguo dell’avventura. Ma – e fidatevi, è meglio così – lasceremo a voi il piacere di scoprirle. Scimmiottando una delle tante genialate di Schafer, che condiscono il gioco dall’inizio alla fine, ci limiteremo a dirvi che… avevamo giocato la demo, ma non avevamo ancora visto un ca##o!
Brutal Legend, pur con tutti i suoi difetti, è l’esempio lampante che i videogiochi possono offrire molto più che semplice divertimento. Qui si parla di vero e proprio intrattenimento. ll titolo Double Fine ha stile da vendere: giocatelo col giusto spirito e, come Eddie, lasciatevi rapire dal suo mondo. Non ve ne pentirete.
Valutazione Generale
Presentazione: 9.5
Hell, yeah! Se c’è una cosa che non manca a Brutal Legend, è lo stile. Soltanto il menù di gioco vale il prezzo del biglietto. Vedere per credere!
Gameplay: 7
Divertente ed esilarante grazie alla personalità di Eddie e alle situazioni in cui si andrà a cacciare. Peccato per la componente strategica un po’ macchinosa. Per il resto, uccidere cinghiali metallari a colpi di feedback non ha prezzo.
Grafica: 8
La direzione artistica è fantastica. E il tutto gode di un dettaglio grafico sopra la media. I personaggi, nel loro stile caricaturale, sono vivi come non mai e le ambientazioni sono semplicemente da incorniciare. Frame-rate ballerino, ma con tutta questa musica c’era da aspettarselo.
Sonoro: 9
Metal allo stato puro per la colonna sonora, ricca di famosi brani che hanno fatto la storia del genere. Il doppiaggio, esclusivamente in inglese, è una goduria per le orecchie. Grazie, Jack Black!
Longevità: 7.5
Se siete amanti del metal, difficilmente riuscirete a staccarvi da Brutal Legend. Ma giocatelo a piccole dosi: la frustrazione, in certi casi, è dietro l’angolo.
Multiplayer: 7
Un’aggiunta gradita che prolungherà ancora un po’ la vostra permanenza nel folle mondo di Brutal Legend.
Valutazione Finale: 8
Il metal non è morto.