Recensione – IL-2 Sturmovik: Birds of Prey (Xbox 360)

di • 30 settembre 2009 • RecensioneCommenti (0)995


Titolo: IL-2 Sturmovik: Birds of Prey
Genere: Simulazione
Piattaforma: Xbox 360
Sviluppatore: Gaijin Entertainment
Publisher: Halifax
Data di uscita: 4 Settembre 2009

Galleria immagini

In periodi particolari come questo, ci torna in mente il vecchio adagio "quando troppo e quando niente". E’  la stessa cosa che avranno pensato gli amanti della simulazione, non abbiamo dubbi,  dopo aver saputo dell’uscita di Heroes Over Europe e IL – 2 Sturmovik: Birds of Prey a distanza di poche settimane l’uno dall’altro.

Per quanto riguarda il primo, potete leggere la nostra recensione andando qui mentre, fra queste righe, valuteremo aspetti positivi e negativi dell’ultima fatica di Gaijin Entertainment.

Dopo una pomposa introduzione, fatta di filmati d’epoca e musiche decisamente evocative, il gioco ci catapulta in un tutorial che deciderà, in base alla nostra bravura, quali saranno le impostazioni generali da utilizzare in battaglia.

[img alt='La riproduzione geologica è più che verosimile.']/immagini/Giochi/category1913/picture101677.aspx[/img]

Dovendo rendere il prodotto accessibile a tutte le categorie di videogiocatori, i developer sono riusciti nell’impresa di costruire una struttura di gioco che supporti tre livelli di difficoltà totalmente diversi tra loro. Che siate aviatori provetti o semplici mercenari interessati a qualche ora di volo, IL-2 si lascerà godereadattando il suo gameplay alle vostre esigenze. Scesi a patti col "comico" istruttore di volo, vi ritroverete faccia a faccia con la (purtroppo) corta campagna di gioco, forte di sortite divise fra Inglesi, Americani e Russi ed ispirate a famosi "dogfight" della Seconda Guerra Mondiale.

Nonostante la longevità complessiva sia aumentata da un numero spropositato di missioni singole e dal discreto multiplayer, gli sviluppatori avrebbero potuto concentrare più sforzi sulla storia che, proponendo avvenimenti vissuti da piloti realmente esistiti, tende a creare un alone di isolamento intorno ad ogni scenario e a farlo somigliare a una mini campagna. Ci è capitato di voler conoscere la sorte di un pilota inglese, tale Owen Wright, senza però poterlo sapere nemmeno attraverso l’enciclopedia inserita nelle opzioni.

Qualsiasi sia il vostro schieramento, Sturmovik vi avvolgerà subito col suo realismo sfrenato. Credevamo fosse impossibile parlare di simulazione con un pad fra le mani e invece, una volta ai comandi del velivolo, ci siamo ricreduti completamente. Due degli aspetti migliori sono, appunto, l’ottimizzazione dei controlli e la riproduzione degli effetti a cui essi portano.

[img alt='I crucchi non smetteranno di darvi la caccia.']/immagini/Giochi/category1913/picture101678.aspx[/img]

Muovere l’aereo a difficoltà Simulazione sarà una questione di tatto e precisione, sempre che vogliate evitare di finire su un campo coltivato. Per far sì che tutto vada liscio, dovrete dosare continuamente flaps, manetta e cloche così da destreggiarvi adeguatamente fra le correnti ascensionali. Uno strattone troppo deciso o una virata azzardata si concluderanno con lo stallo dell’aereo, recuperabile ma per niente piacevole, specialmente se state mitragliando un tiger tedesco da appena 50 metri di quota. A complicare il già ostico quadro vi è un realistico effetto di "caduta" dei proiettili sparati: a seconda della posizione e dell’altezza da cui farete fuoco, i colpi subiranno la forza di gravità e la decelerazione a essa dovuta, costringendovi a calcolare queste variabili mentre tentate di tenere il tutto in assetto.

Se certe scelte di stile vi spaventano e avete paura di non essere all’altezza del gioco, non temete! Gaijin, come accennavamo sopra, ha pensato a tutti, inserendo anche una modalità Arcade del tutto priva di regole fisiche rigide. Virate strettissime, picchiate al limite del sopportabile e manovre impossibili la faranno da padrone, trasformando il gioco in un titolo decisamente accessibile, forte di un’ambientazione verosimile e, di per sé, sufficientemente magnetica anche per i casual gamer.

Ben diverso è, invece, il discorso legato all’aspetto tecnico e visivo delle mappe in cui voleremo. Il terreno, le case e la conformazione geologica delle aree ricostruite sono identiche alle controparti reali, tanto da riconoscere Catania, Berlino e Dover sorvolando le zone limitrofe o costeggiando l’imponente Parco Naturale dell’Etna. Dissimile è invece il trattamento ricevuto dai modelli delle abitazioni o dei veicoli di terra nemici. La modellazione poligonale è accettabile; quando si gioca un simulatore di aerei, non si pretende certo di poter riconoscere i volti degli abitanti di una città, ma le texture applicate agli elementi di "arredo" mostrano una scarsa definizione quando si vola a bassa quota: sarà lì che sganciare bombe diverrà meno "magico" e più surreale.

Sostanzialmente identico è il discorso legato a ciò che sentirete durante le battaglie. I rombi degli aerei e le esplosioni contribuiscono a creare un’atmosfera carica di adrenalina, il tutto accompagnato dalla possente voce di un narratore ben doppiato.

[img alt='L olio dei motori nemici sporcherà la cabina dell aereo']/immagini/Giochi/category1913/picture101676.aspx[/img]

Vicina al comico è, invece, l’interpretazione Italiana dei personaggi durante le fasi di gioco. La non richiesta voglia di imitare l’accento dei piloti che impersoneremo ha prodotto un effetto boomerang notevole, in quanto esse risultano poco credibili e vi strapperanno più di un sorriso. Ascoltare una voce simile a quella dei cari Stanlio e Ollio, mentre vomitate tonnellate di bombe sulla contraerea nemica, rompe lo spessore dell’azione ricordandovi che state "semplicemente" giocando (cosa che a volte è meglio "non sapere", soprattutto se il resto dei contenuti riesce nell’intento di tenervi incollati allo schermo).

Senza troppo curarsi dei difetti della nuova produzione 505 Games, possiamo dirvi senza ombra di dubbio che IL-2 Sturmovik: Birds of Prey è la chiara dimostrazione di come sia possibile costruire una simulazione nuda e cruda su Xbox 360. La forte attenzione per i dettagli, unita a un consistente numero di missioni extra e a una velata epicità della campagna principale, fanno del prodotto un must have per tutti i fan di questo genere così sottovalutato. Allontanate tutte le esitazioni, è ora di andare a cercarsi un po’ di gloria fra i cieli della Seconda Guerra Mondiale!

Valutazione Generale

Presentazione: 9
Musiche epiche, menù intuitivi, filmati d’epoca e un narratore doppiato alla perfezione fanno da corredo a una presentazione quasi impeccabile e ben contestualizzata.

Grafica: 7.8
I modelli degli aerei e la conformazione del terreno sono di altissimo livello, idem per gli effetti particellari. Lo stesso non vale per i dettagli del terreno che presentano texture in bassa definizione che stonano col resto.

Gameplay: 8.5
I comandi sono ottimizzati alla perfezione e i tre livelli di difficoltà permettono a chiunque di avvicinarsi al gioco senza timori.

Sonoro: 7.8
Le musiche sono evocative e la voce del narratore, forte di un ottimo doppiaggio, fa venire i brividi. Peccato per l’assurda vena comica di chi ha dato le voci ai personaggi, gli accenti stranieri sono "imitati" male.

Longevità: 7.5
La campagna non garantisce più di 8 ore con difficoltà impostata su "Simulazione". Le missioni extra sono un’ottima aggiunta ma potrebbero stancare gli utenti meno affezionati al genere.

Multiplayer: 7.8
Quattro modalità, di cui due decisamente innovative, riusciranno nel tenervi impegnati per un sufficiente numero di giorni. L’impronta strategica della modalità "Capture Airfield" è assolutamente da provare, divertente anche grazie all’ottimo netcode.

Voto Complessivo: 8

Birds of Prey riesce ad imporsi nel genere di appartenenza e non passerà molto prima che lo etichettiate come il miglior simulatore di aerei per console. Ottimizzazione dei controlli perfetta e buon impegno su tutti i fronti fanno onore a Gaijin Entertainment, che incassa il primo successo nei cieli di Xbox 360.

Potrebbe interessarti anche...