Titolo: Colin McRae: DiRT 2
Genere: Corse
Piattaforma: Xbox 360
Sviluppatore: Codemasters
Publisher: Codemasters
Data di uscita: 10 Settembre 2009
Nato nel 1998, Colin McRae Rally è immediatamente passato alla storia come il miglior gioco di corse dedicato ai tracciati fangosi e al campionato automobilistico più rozzo e spartano che esista.
Dopo un periodo di declino piuttosto lungo, Codemasters decise di riportare la serie agli antichi splendori grazie all’utilizzo dell’EGO Engine e al rinnovamento delle meccaniche oramai stantie del gioco. Fu così che nel 2007 venne rilasciato il primo capitolo della nuova serie dedicata al leggendario Colin McRae, ovvero DiRT. A due anni da quella data, i developer hanno rilasciato Colin McRae: DiRT 2, oggetto di questa recensione, che riesce senza ombra di dubbio a stravolgere le dure regole cui eravamo abituati aggiungendo il brio che era mancato al brand sino ad oggi.
Dimenticate tutto quello che avevate imparato, DiRT 2 abbandona definitivamente la dura simulazione rallistica per abbracciare un tipo di gameplay diverso, più adatto al pubblico di oggi e sicuramente sintomo di un cambio di rotta evidente nella linea di pensiero degli sviluppatori.
All’inizio del gioco ci troviamo nei panni di un neofita delle gare con il grande sogno di eguagliare le gesta del mitico Colin passando, senza troppe presunzioni, alla storia come il più grande pilota di corse su sterrato. Per raggiungere il nostro obiettivo dovremo inizialmente dare ascolto ai grandi del rally moderno che faranno la loro parte attiva nel gioco creando un ambiente da "compagni di merende"che, in congiunzione con il contesto, immergerà immediatamente il giocatore, dandogli l’impressione di essere davvero parte di un meccanismo divertente e stimolante. Da Ken Block a Travis Pastrana saranno in sette, pronti a supportarvi e a ridere di voi a seconda delle occasioni, arrivando persino a cedervi le livree delle loro auto quando avrete stretto amicizia.
Considerando che la base storica dalla quale si sviluppa il range di situazioni con cui ci confronteremo è identica per quasi tutti i capitoli della serie, il nodo fondamentale di tutto diventa il gameplay, che ha l’arduo compito di rendere sempre fresca l’esperienza dell’utente. In DiRT 2 la crescita del nostro personaggio sarà affidata a dei punti esperienza (PE) che ci aiuteranno a salire di livello. Dopo un certo numero di PE sbloccheremo nuovi eventi, livree o accessori per l’auto sino al raggiungimento della soglia massima, fissata al trentesimo level up.
[img alt='Ken Block in tutta la sua bravura']/immagini/Giochi/category1860/picture90287.aspx[/img]
La vostra avventura nel mondo delle corse inizierà nella roulotte che fa da menù e da culla delle attività rallistiche del protagonista. Quando non saremo impegnati in una competizione, avremo la possibilità di controllare e personalizzare le nostre auto, leggere le notizie sui mensili e dare uno sguardo alle statistiche muovendoci all’interno dell’area privata allestita per i piloti partecipanti alla gara appena completata. La scelta di eliminare completamente i classici menù, rimpiazzandoli con un ambiente vivo e vitale, concorre ad aumentare l’immersione nel prodotto, simulando le trasferte che ogni pilota di corse è costretto a fare nella realtà.
Prima di preparare i bagagli e far partire l’aereo però, è necessario che si scelga un luogo e un evento nel quale cimentarsi e, dobbiamo ammetterlo, DiRT 2 ha un numero davvero buono di gare e categorie che riescono a variare l’esperienza di gioco senza il minimo sforzo. Oltre al classico rally al quale tutti siamo abituati, potremo cimentarci in rally cross, raid con camion trofeo e buggy, landrush con stock bassa e gare battistrada con auto da rally modificate per l’occasione. Al contrario di ciò che si potrebbe pensare, la singola categoria rally non la fa da padrone in questo nuovo capitolo della serie; infatti, il gioco si concentra molto più sulla vita dei piloti al di fuori del classico World Rally Championship, seguendoli in competizioni alternative in giro per il mondo, intervallate da rally che spesso fungono da "apertura dei giochi" per le gare successive di quella regione.
I numerosi eventi di uno Stato hanno una difficoltà crescente e sono divisi in tre categorie: novellini, professionisti e all stars. A seconda del grado scelto, il comportamento dei nemici varierà, muovendosi in una scala prestabilita all’interno del livello di difficoltà utilizzato. A prescindere da quanto dura sia la gara che avete scelto, l’IA degli avversari si comporta molto bene apparendo naturale ed eliminando i (purtroppo) classici binari su cui tutti i concorrenti, guidati dalla CPU, viaggiano di solito. Ogni auto si muoverà seguendo il carattere del pilota che la guida e potremo quindi trovarci di fronte ad ostici avversari che tentano di ostacolare ogni nostra mossa, rischiando anche di sbagliare e terminare la gara con l’auto in fondo ad un burrone.
La nuova essenza di questo Colin McRae: DiRT 2 la si ritrova una volta seduti nel proprio abitacolo virtuale. Nonostante all’inizio di ogni gara il gioco faccia di tutto per mantenere una certa parvenza di simulazione, la serie ha subìto una virata decisamente arcade ed il modello di guida non esiterà a mostrarvelo fin dalle prime curve. Innanzitutto il 95% della personalizzazione di assetto e vettura è scomparso, lasciando spazio ad un semplice menù di inizio gara che ci permetterà di modificare gli aspetti base dell’automobile. L’influenza di tali modifiche si farà sentire ma il tutto sarà sempre fedelmente ancorato al modello di guida impostato dai developer, andando quindi a costituire un elemento di contorno che pur non stonando con il contesto, difficilmente modificherà la vostra esperienza di gioco complessiva.
[img alt='La cura per i dettagli è maniacale']/immagini/Giochi/category1860/picture90288.aspx[/img]
A completare la virata della serie vi è la scelta di non differenziare i vari set di pneumatici, come avveniva nei capitoli precedenti, e di minimizzare l’effetto che si ottiene nelle fasi di transizione fra due tipi di terreno diversi. Tramite queste scelte, l’auto non tenderà a slittare su terreni di diversa consistenza e sarà addirittura possibile percorrere interi tratti di circuito in fuoristrada come se si stesse guidando una stock bassa o un grosso suv, invece che un’auto da rally, sbandando solo per colpa dei dossi naturali o di sterzate zelanti.
Gradito è anche il ritorno del flashback, già visto nell’ottimo Race Driver: GRID. Ogni volta che sbaglierete qualcosa, minando il risultato finale della gara, potrete accedere al replay istantaneo per "riavviare" una porzione di gara, evitando di rifare quell’errore fatale che vi aveva costretti a rimedi estremi. La funzione sarà disponibile in quantità limitate, cinque volte al massimo, e varierà a seconda del livello di difficoltà, sino a scomparire del tutto per permettere ai piloti più navigati di esprimere il massimo potenziale.
Una volta completata la campagna, della durata di circa dodici ore al volante, potremo cimentarci nel multiplayer che riesce nell’intento di allungare la nostra esperienza con DiRT 2. Le sfide online sono state concepite come una sorta di campagna a sé stante, tanto che il nostro pilota invece di guadagnare punti esperienza dovrà ripartire da zero acquisendo punti fama (PF). A differenza del single player però, i PF non daranno particolari vantaggi e permetteranno soltanto di sbloccare nuovi achievements e di mostrare agli altri giocatori la propria, relativa, esperienza. In multiplayer si potrà correre su tutti i circuiti già testati nella modalità singolo giocatore e in qualsiasi tipo di evento, fino a un massimo di otto giocatori. Una volta avviata la partita si percepirà la sostanziale differenza fra la modalità singolo e quella multi, in cui gli avversari tendono quasi sempre a urtare la vostra auto nel tentativo di farvi uscire fuori strada, relegando la modalità online soltanto agli utenti più smaliziati che vogliano provare un po’ di pugilato su quattro ruote.
Ciò che più stupisce di DiRT 2, dopo il totale cambio di rotta, è la maestria con cui Codemasters ha lavorato sull’ottimo EGO Engine. In più occasioni il motore grafico raggiungerà il fotorealismo grazie a una fluidità dell’immagine senza precedenti e a una gestione dell’illuminazione realistica e convincente. In più occasioni, durante le gare, abbiamo sentito come se i nostri occhi fosseroingannati dal comparto grafico, credendo di stare guardando un documentario in alta definizione piuttosto che un gioco di rally. La qualità generale dell’immagine è eccelsa e il motore fisico aggiunge quel tocco di classe a un quadro già di per sè roseo. L’engine è in grado di calcolare i danni di ogni singolo pezzo della vettura e lo fa molto bene, tanto che ad ogni colpo vedremo singole parti iniziare a staccarsi gradualmente dall’auto, tremando per la forza aerodinamica dall’alta velocità.
[img alt='La vettura si sporcherà in modo dinamico a seconda del terreno']/immagini/Giochi/category1860/picture90289.aspx[/img]
Lo stesso avviene per alcune strutture dell’ambiente circostante che, se urtate, potrebbero cedere, anche se in questo caso l’effetto risulta decisamente più approssimativo. Buoni gli effetti particellari, eccetto per gli schizzi esterni delle pozze d’acqua. Le automobili si sporcheranno in maniera dinamica, a seconda del terreno e della quantità di umidità presente nell’ambiente.
Il comparto audio è ottimo e raggiunge un picco di eccellenza grazie alle tracce audio della colonna sonora che comprendono brani di gruppi come gli Elbow, i Rise Against e i Queens of The Stone Age, tutti pilastri forti del rock e dell’alternative moderna. Il rombo delle auto cambia da vettura a vettura e risulta convincente soprattutto nelle fasi in cui saremo concentrati alla guida. Meno riuscito, invece, il doppiaggio dei grandi piloti del rally che, oltre ad avere la voce simile fra loro, mancheranno di espressione in quasi tutte le occasioni, mantenendo la triste tradizione legata ai doppiaggi italiani.
In definitiva, Colin McRae: DiRT 2 è un ottimo racing game che mostra al mondo le potenzialità della nuova linea di pensiero di Codemasters e che riesce, senza problemi, a imporsi nuovamente come re delle corse su sterrato. L’ottima longevità, il divertimento trasmesso dal modello di guida e dall’atmosfera e la maestosità dell’Ego Engine fanno di DiRT 2 un acquisto obbligato per tutti gli appassionati di motori. Piuttosto che considerare questo nuovo capitolo della serie come un possibile concorrente dell’ormai prossimo Forza Motorsport 3, dobbiamo guardarlo come un titolo a sè stante che vale l’acquisto anche in concomitanza con l’uscita di giochi come quello targato Turn 10, perchè detentore di una particolare capacità di divertire che pochi prodotti, sino ad oggi, hanno saputo sfoggiare.
Valutazione Generale
Presentazione : 9
I menù, l’ambiente e gli intermezzi a inizio gara creano un’immersione rara nei giochi di questo genere; passerete ore a leggere statistiche nei box.
Grafica: 9
L’Ego Engine si mostra in tutta la sua forza con scorci mozzafiato e una fluidità quasi impeccabile. Il comparto grafico sfiora il fotorealismo in numerosi punti.
Gameplay: 8
Il modello di guida arcade riesce nell’intento di rendere divertente e immediata la gara, dando assuefazione dopo pochi giri. La mancanza di una componente simulativa potrebbe allontanare i piloti più hardcore, impedendo al gameplay di raggiungere lo stato dell’arte.
Sonoro: 8.5
Le tracce audio sono uno dei punti di forza del gioco e vi garantiamo che canticchierete l’intera colonna sonora persino sotto la doccia. Qualche difetto si riscontra nei rombi dei motori mentre, purtroppo, il doppiaggio è quasi del tutto insoddisfacente.
Longevità : 8
Le circa 160 gare, unite ai 100 eventi disponibili e a un comparto multiplayer stimolante, garantiscono almeno 12 ore di guida e un divertimento raro per un gioco di corse.
Multiplayer: 8
Il comparto multiplayer permette di affrontare tutti i circuiti della campagna in singolo con il tipo di evento che più ci aggrada. La difficoltà media delle gare si alza notevolmente per via degli avversari umani che faranno di tutto per mettervi KO, una sfida nuova che dà una rinfrescata al gameplay dopo ore di gioco solitario.
Voto Complessivo : 8.8
Colin McRae: DiRT 2 è un ottimo gioco di corse, sicuramente degno di essere definito il re delle corse su sterrato. La giocabilità da arcade lo rende accessibile a tutti e dona un divertimento difficile a trovarsi nei concorrenti. Per via di alcune leggerezze, il prodotto non riesce a raggiungere il massimo del voto ma vi garantiamo che difficilmente sentirete l’influenza dei piccoli difetti che il gioco si porta dietro. Assolutamente consigliato a tutti.