Titolo: Guitar Hero 5
Genere: Rhythm Game
Piattaforma: Xbox 360
Sviluppatore: Neversoft
Publisher: Activision
Data di uscita: 11 Settembre 2009
[img alt='La malinconica copertina di GH5. Si poteva fare di più.']/immagini/Giochi/category1890/picture99649.aspx[/img]
Agli occhi appassionati di chi vi parla, Guitar Hero 5 è più una sorpresa che una lieta conferma. I livelli cui rischiava di sprofondare la creatura di Neversoft, dopo la mezza delusione – specie per alcune scelte in tracklist – di World Tour (una parodia di Rock Band), erano davvero infimi a causa di un’ombra, quella di Harmonix, che continuava ad aleggiare sulla testa degli attuali sviluppatori.
Proprio quest’ultimi, inaspettatamente, hanno cominciato a liberarsi di un’eredità talmente ingombrante da bloccare loro qualunque sbocco creativo e, almeno, non dettato dalla semplice volontà speculativa dell’editore. Una maggiore consapevolezza della propria identità da (potenziale) leader e la ritrovata voglia di innovare sono, dunque, gli ingredienti che fanno da sfondo al successo dell’ultimo episodio del franchise musicale.
Partiamo dall’aspetto meramente visivo, quello che a nostro parere è stato maggiormente ritoccato. Il motore grafico, di ben altro livello rispetto a quello riciclato per Guitar Hero: Metallica e Greatest Hits, riproduce con grande fedeltà le fattezze di personaggi famosi – Matt Bellamy (Muse), Shirley Manson (Garbage), il discusso Kurt Cobain (Nirvana), Carlos Santana e Johnny Cash – come quelle dei simpatici protagonisti della serie. Lo stesso dicasi delle arene, ricostruite finalmente con cura dei particolari e luogo di una partecipazione "massiccia" degli spettatori paganti (non mancano cori a seguire i brani più celebri e coinvolgenti); diversi effetti speciali – fumo, luci e persino auto impazzite che scorrazzano tra il pubblico – rendono l’atmosfera più scura rispetto a quella dei predecessori. Proprio qui registriamo il cambiamento più forte nella direzione di GH5: sebbene una leggera vena umoristica continui a scorrere nelle azioni su schermo, potete tranquillamente rimuovere il ricordo di colori sgargianti e artisti pasticcioni; il gioco – paiono dire chiaro e tondo i vari Johnny Napalm, Clive Winston & co. – ha raggiunto la propria maturità audiovisiva, testimoniata da look più aggressivi, biografie irriverenti e, lo vedremo più avanti, una tracklist più profonda e articolata in modo da compiacere tutti i componenti della band. E’ inoltre possibile utilizzare i propri Avatar in qualità di personaggi giocabili, le cui animazioni a ritmo di musica vi strapperanno più di un sorriso; la possibilità di risparmiare tempo sulla creazione di rockstar, seppur lecita anche in corso d’opera, farà contenti anche i più pigroni.
[img alt='Carlos Santana è soltanto uno delle tante celebrità giocabili. Ma non il più discusso: resterà nella storia la contesa tra la vedova Cobain e Activision.']/immagini/Giochi/category1890/picture101271.aspx[/img]
Il gameplay della prima uscita stagionale targata Activision si articola nelle classiche modalità Carriera, Partita Veloce, Sfida ed Esercizi per i meno esperti. L’innovazione risiede nella facilità con cui potrete raggiungere il punto di vostra preferenza: non appena si sarà chiusa la breve sequenza d’introduzione, previa pressione del tasto giallo, potrete intromettervi nelle musiche che nel frattempo stanno passando in background e uscirne quando lo riterrete opportuno. Non finisce qui: se un amico vi avrà intanto raggiunto alla console, potrà inserirsi al volo nel gruppo con uno strumento di sua scelta. E poco importa se si tratta di chitarra, batteria o microfono; Guitar Hero 5 accetterà qualunque combinazione tra i controller disponibili all’acquisto, per un massimo di quattro utenti sia offline (il canale Party è stato addirittura reso autonomo nel menù principale) che online. Quest’ultimo reparto è stato sottoposto a qualche rivisitazione per facilitare il gioco a band: i componenti in difficoltà potranno ora essere salvati dai più virtuosi compagni di formazione (il ripescaggio dipenderà dalle note che saranno disponibili sulla scala, spesso non sarà sufficiente prenderle tutte), mentre un’ulteriore Star Power – di colore rosso, da raggiungere esclusivamente in squadra – fa qui il suo esordio, alzando notevolmente la posta (i punti) in palio. Per chi, invece, non ama la cooperazione, Neversoft ha preparato la modalità RockFest, dove otto utenti potranno sfidarsi utilizzando diverse regolamentazioni: in una la difficoltà cresce proporzionalmente al proprio punteggio, in un’altra chi più sbaglia è destinato a lasciare il proprio posto ad altri, nell’ultima si viene esclusi commettendo almeno tre errori.
Un occhio di riguardo, come consuetudine, lo conserviamo per il fulcro del gioco in singolo. La Carriera, ovviamente disponibile anche per band di più "musicisti", offrirà spunti innovativi in un campo ormai abbattuto dall’avvio veloce: moltissimi i locali in cui suonare (13), tra una cut-scene a cartoni e l’altra, e le sfide che ci verranno man mano proposte (riempire più volte la barra dello star power, dare il maggior numero di plettrate con basso e chitarra), anche per ottenere il favore di nuovi sponsor, favoriscono una longevità che già si attestava su livelli eccezionali. Nota di merito per il particolareggiato editor che precede l’inizio delle nostre avventure musicali: c’è da perdersi nel mare di marchi famosi (ESP, Ibanez, Tama, Coca Cola, ecc.) e loghi colorati da applicare ai nostri strumenti virtuali, modificabili persino (citiamo il caso della chitarra) nel manico, nelle corde e nel semplice corpo. Le canzoni, descritte tramite una dettagliata scheda a lato della tracklist, sono ben distribuite lungo il percorso della storia e, nonostante manchino pezzi dalla difficoltà di Through the Fire and Flames, qualche acuto di difficoltà si farà sporadicamente sentire; non possiamo che evidenziare, tuttavia, un progressivo calo nelle "pretese" degli sviluppatori che, a fronte dei primi episodi (quasi) impossibili da completare al 100%, hanno scelto la via della soddisfazione facile. Quelli che in GH3 faticavano ad accostarsi al livello Difficile, insomma, potranno persino ambire a giocare con difficoltà Esperto.
[img alt='Eravamo seri, prima: qualunque combinazione di strumenti.']/immagini/Giochi/category1890/picture97727.aspx[/img]
La colonna sonora del gioco, gusti a parte, è costellata da canzoni molto recenti e, dunque, poco conosciute; a queste si sommano altre, come 2 Minutes to Midnight (Iron Maiden), Smells Like Teen Spirit, Lithium (Nirvana), Song 2 (Blur), che, oltre ad avere un pubblico di affezionati, dovrebbero incontrare il favore di palati piuttosto variegati. 85 brani scaricabili, cui si aggiungono i Rolling Stones (su Xbox Live Marketplace dal day one) e molti dei contenuti scaricabili per World Tour, ci sembrano un’offerta più che adeguata se teniamo presenti i numeri delle passate edizioni.
Gli ultimi stralci della nostra recensione vanno senz’altro dedicati al nuovo GH Studio. Questa voce, nell’ambito del menù d’entrata, racchiude tre ulteriori spazi: GH Tunes, GH Jam, GH Mix 2.0, tutti volti a offrire un’esperienza più libera rispetto alla solita giocabilità. Il primo, avrete imparato a conoscerlo negli scorsi episodi, consente di ascoltare e scaricare brani creati dall’utenza mondiale, ordinata in base a genere, bravura e riscontro di pubblico; con GH Jam potremo incidere al volo brani che rispecchieranno le tonalità scelte (Metal, Rock, Pop, Punk et similia), mentre su schermo alchimie si muoveranno a seconda delle nostre azioni sul palco: una modalità nata, per ammissione di Neversoft, con la finalità di rilassare il giocatore dopo interminabili sfide all’ultima nota; dulcis in fundo, GH Mix 2.0 ci lascia interpretare contemporaneamente i ruoli di compositore e produttore: un complesso apparato di opzioni, varianti e meccanismi si presenterà al giocatore che, inesperto, potrà desistere quasi subito dall’intento di mettere su un inedito. Sebbene risulti tanto difficile realizzare il proprio prodotto, dobbiamo riconoscere che sono parecchi gli aiuti su schermo cui potremo ricorrere in qualunque momento: una buona dose di pazienza, quindi, potrebbe aiutarci a compiere l’impresa.
Ci avviamo alla pagella consapevoli di aver toccato con mano il miglior rhythm game prodotto sotto l’egida di Activision. Sarà bastato a spazzare via la concorrenza di Rock Band? Le classifiche britanniche, almeno nella prima settimana, rispondono per noi.
Valutazione generale
Presentazione: 9
Il confezionamento è nei canoni della serie, eccezion fatta per una copertina non troppo ispirata. I menù sono estremamente intuitivi e ridotti all’osso da un’estrema opera di semplificazione; ottimo il lavoro svolto per le didascalie a lato della tracklist e nelle slide pre-esibizione.
Grafica: 9
Sorpresa: il reparto grafico è finalmente la punta del diamante Guitar Hero. Non che sia imprescindibile in un titolo del genere, ma anche l’occhio vuole la sua parte. Coinvolgente l’utilizzo degli Avatar sul palco.
Gameplay: 8.5
Le classiche modalità vengono integrate dal RockFest e accelerate da menù intelligenti; nessuna canzone spicca per difficoltà, tuttavia, e questa "pecca" finisce per limitare il livello di sfida proposto dal gioco. Ancora troppo complessa, nonostante gli aiuti, la sezione GH Mix.
Sonoro: 8
La tracklist è lunga come non mai e, tra brani semi-sconosciuti e perle della musica rock in genere, troverete quello che fa per voi. Il pubblico, almeno stavolta, fa la sua parte con dignità.
Longevità: 9
La Carriera, grazie alle Sfide, ai contest per gli sponsor e a una tracklist molto ampia (rinnovabile via Xbox Live), vi terrà impegnato per molto tempo. Ammesso che riusciate a staccarvi dai nuovi controller, tornerete alla console non appena avrete amici in casa… vi dice qualcosa la parola "party"?
Multiplayer: 9.5
Neversoft tende al multigiocatore e questo l’avevamo intuito già con World Tour. Ora che le sfide sono più fantasiose, ora che mettere insieme un gruppo è così semplice e indolore… Ogni sessione di gioco sarà un invito a nozze per la classica compagnia del Sabato sera.
Voto Complessivo: 8.8
Guitar Hero 5, in definitiva, rappresenta l’inizio di un new deal per la serie Activision. Un titolo dalla personalità forte ma fruibile senza patemi sia dai neofiti che dai più esperti; il giusto compromesso nell’era del casual gaming.