Recensione – UFC 2009 Undisputed (Xbox 360)

di • 29 luglio 2009 • RecensioneCommenti (0)907

Titolo: UFC 2009 Undisputed
Genere: Fighting
Piattaforma: Xbox 360
Sviluppatore: Yuke’s
Publisher: THQ
Data di uscita: 22 Maggio 2009

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THQ si è finalmente resa conto che era il momento di tralasciare le soap-opera con pantomima sul ring e di dedicarsi con la dovuta attenzione a uno sport vero quanto brutale. In parole povere, Yuke’s ha messo a frutto le recenti esperienze nello sviluppo di titoli dedicati alle pagliacciate, pardon, combattimenti del wrestling per sfornare una perla, una riproduzione lussuriosa del ben più doloroso mondo della UFC.

Checché ne dicano gli appassionati seguaci di quei clown da oltre due metri e due quintali di muscoli, la vera essenza di uno sport violento sta nei colpi, nelle ferite, nel sangue; per quanto ciò possa inorridire anche chi vi scrive. Sono questi e altri i motivi alla base del recente successo di sport estremi come quello patrocinato dalla UFC, figlio di stili diversi al servizio di uomini il cui unico scopo è infliggersi le più traumatiche punizioni corporali possibili. In un’epoca di oscurantismo quale la nostra, certo la cosa non poteva passare inosservata alle masse.

[img alt='Sottomissione. Una morsa in cui non vi auguriamo di cadere.']/immagini/Giochi/category1916/picture101740.aspx[/img]

Ma non siamo qui per dissertare amenamente sul degrado sociale, quanto per inneggiare a un gioco\rappresentazione di uno sport, discutibile o meno che sia; ed è proprio ciò che faremo, poiché è quanto questo titolo merita. Non possiamo che inchinarci di fronte al gameplay implementato dai ragazzi di Yuke’s, sicuramente derivato dall’esperienza acquisita con giochi WWE (che quindi a qualcosa son serviti, in fondo). Non era semplice trasporre tre differenti stili di combattimento tutti sullo stesso pad, e metterli a disposizione del giocatore contemporaneamente; non era agevole ricreare le meccaniche di momenti così sensibili e volatili come quelli di una sottomissione; non era una passeggiata tarare il sistema di rilevamento dei colpi che, in un gioco del genere, fa tutta la differenza del mondo.

Eppure siamo qua a dire: "ben fatto, Signori, missione compiuta", tanto di cappello a Yuke’s, che però non deve montarsi troppo la testa: rimangono delle cose su cui lavorare, imperfezioni da limare, ma sicuramente perfettibili in edizioni a venire. Vi chiederete perché tanto entusiasmo per un gioco di combattimento. Risposta semplice: da tempo non era dato vederne uno così intelligente, punitivo. Questo non è un gioco in cui premere pulsanti a casaccio vi farà fare strada; al contrario, dovrete lavorare, sputare sangue per far vostre le diverse tecniche, combattere con il cervello acceso; la noncuranza vi porterà, come nella realtà, ad un pericoloso frontale con un pugno o calcio dell’avversario. Preparatevi, quindi, a un discreto tempo di apprendimento, durante il quale il sistema di controllo, spiegato in un esauriente tutorial, dovrà divenire vostro. Astenersi impazienti e nevrotici che affrontano il match con l’unico impulso di colpire l’opponente. Uomini avvisati…

[img alt='Due lottatori se le danno di santa ragione... per davvero.']/immagini/Giochi/category1916/picture101749.aspx[/img]

Per chi già conosce la UFC e la sua durezza, questo gioco è il paradiso, non solo grazie al gameplay. Un soddisfacente lavoro è stato fatto sulle licenze, sono presenti i migliori e più famosi lottatori, peraltro fedelmente riprodotti con un dettaglio grafico ai limiti della paranoia, e dotati delle loro mosse più conosciute. Purtroppo mancano alcuni nomi noti, tipo Jon Fitch, per via dei classici problemi contrattuali, e soprattutto i lottatori della Hall of Fame come Randy Couture e Ken Shamrock; si vocifera che faranno la loro apparizioni in appositi DLC. Inoltre, a far rialzare le quotazioni del titolo ci pensa la sezione dedicata ai combattimenti storici, delle mini-sfide in cui potrete rivivere le pagine più intense di questo sport e sbloccare filmati esclusivi.

Dopo aver applaudito il gameplay ed il dettaglio grafico, vorremmo continuare a spellarci le mani sul comparto audio. Ma non possiamo: a parte la telecronaca e gli effetti, davvero ben fatti, la componente musicale è quasi assente; solo due tracce che ben presto disattiverete dai menu per sfinimento. E lo stesso vale, purtroppo, per il multiplayer: non tanto perché sia fatto male, tutt’altro, quanto perché pare che a UFC giochino solo bambocci britannici; dura divertirsi così, vuoi per il lag, vuoi per la compagnia. L’ultima lagnanza che ci sentiamo di muovere al team di sviluppo riguarda la carriera, che si dipana lungo sette stagioni con un numero quasi prefissato di incontri e tende a essere piuttosto lineare, priva di colpi di scena, momenti topici.

Possono alcune pecche sminuire la grandezza di un titolo che è solo il primo di quella che speriamo diverrà un franchise? Riteniamo proprio di no. Poiché v’è molto più al fuoco di quanto abbia potuto citare in queste righe, sulla profondità delle meccaniche di combattimento, tattiche ed intelligenza artificiale.Vi invitiamo a scoprirlo di persona.

Valutazione generale

Presentazione: 8
Tutto si attesta su ottimi livelli, non lo stato dell’arte, ma è più che comprensibile che l’attenzione sia andata altrove, in un gioco del genere.

Grafica: 8.5
Una riproduzione maniacale di personaggi e animazioni delle mosse; forse unico difetto una carenza di sangue a schermo. Si vede troppo spesso fluire dai soliti posti, quando la realtà è spesso diversa.

Sonoro: 6.5
L’apprezzato cronista d’oltremanica fa bene il suo sporco lavoro, così come il pubblico; la musica, invece, latita.

Gameplay: 8.9
Ostico al punto giusto, strategico più di quanto possiate immaginare, varietà di stili…cos’altro chiedere?

Longevità: 8
Una campagna un pò monotona ed un multiplayer poco gradevole per limiti umani sono gli unici ostacoli alla vostra corsa. Non sono cose da poco, ma perfezionarvi porterà via parecchio tempo.

Multiplayer: 7
Le sfide online sono una buona componente del gioco, se solo riuscirete a trovare compagni apprezzabili.

Voto complessivo 8.8

Il suo unico limite è nella stessa natura dello sport che rappresenta: un’attività di nicchia, dedicata ad amanti degli spettacoli a tinte cupe. Se non apprezzate la violenza, per quanto intrisa di rispetto, potete guardare altrove. Ma sappiate che state ignorando un Signor simulatore di combattimento.

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