Recensione – Fallout 3 (Xbox 360)

di • 29 ottobre 2008 • RecensioneCommenti (0)1079

Titolo: Fallout 3
Genere: Azione / GDR
Piattaforma: Xbox 360
Sviluppatore: Bethesda Softworks
Publisher: Bethesda Softworks
Data di uscita: 31 Ottobre 2008

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E’ un’eredità pesante, non lo neghiamo, quella che i primi due Fallout hanno lasciato nelle sapienti mani di Bethesda Softworks, già autrice dell’acclamato The Elder Scrolls IV: Oblivion e alla prima esperienza con il franchise ruolistico nato dal genio di Black Isle Studios nel 1997. Ciononostante non riteniamo onesto effettuare facili paragoni tra videogiochi sorti in età del tutto opposte e per mercati sostanzialmente diversi; Fallout 3 è un titolo meritevole di critica appropriata e non in funzione di un passato che, seppur glorioso, pende minaccioso su di esso.

Fare fatica a inglobare un videogame all’interno di una determinata categoria è sempre positivo. Fallout 3 non è da meno: nell’attesa di poter analizzare il lavoro di Bethesda Softworks, ci siamo più volte interrogati riguardo alla natura del gioco, disorientati dal ricordo (per alcuni triste) del già citato Oblivion e dalle visuali in prima persona o dietro le spalle che avrebbero potuto farne uno shooter vero e proprio. La nostra recensione, sappiatelo, non chiarirà questi dubbi; starà a voi decidere in quale modo avvicinarvi al titolo: vivere tutta d’un fiato, fucile alla mano, la quest principale oppure lasciarvi trascinare nell’esplorazione delle rovine post-atomiche di Washington DC e non solo.

[img alt='Questo è Fallout!' align='center' width='400']/immagini/Giochi/category1607/picture87106.aspx[/img]

La presentazione minimalista di Fallout 3 ha il merito di farci impattare da subito con la desolazione connaturata al gioco. Nonostante la semplicità di fondo dei menù, essi appaiono gradevoli e misteriosi, componendo allo stesso tempo un riuscito antipasto di quello che ci aspetta pad alla mano. La storia si prende molto sul serio fin dall’inizio: come di consueto (ma in modo del tutto particolare), inizieremo a delineare l’aspetto fisico del personaggio, e non solo. L’editor tramite il quale modificare le fattezze del protagonista presenta dimensioni accettabili e una scelta che soddisfa per varietà.

Dello stesso stampo è la componente esplorativa che, per quanto possa voler essere trascurata da utenti superficiali, si paleserà prepotentemente anche nell’ambito delle quest: la mappa del mondo, infatti, ci mostrerà soltanto i luoghi già visitati e non ci consentirà di raggiungere quelli inesplorati con la sola pressione del tasto "A". Una scelta che, se da un lato si scontra con la possibilità di "teletrasportarsi" da un punto noto all’altro del gioco, riesce ad amplificare la durata e la godibilità guidata del titolo, invitando anche i novizi alla ricerca di posti, oggetti e particolarità altrimenti perdute.

[img alt='Non è di certo a caccia di amici' align='center' width='400']/immagini/Giochi/category1607/picture87104.aspx[/img]

Da buon gioco di ruolo, Fallout 3 ci porrà davanti alla classica e ormai scanzonata scelta tra bene e male. Una scelta che, al contrario di quella "vissuta" in Fable II, non comporta un variamento nell’aspetto fisico nè una diffidenza nei confronti del nostro personaggio moderata dalla razionalità umana: alle nostre azioni corrisponderanno reazioni talvolta violente ed esasperate, figlie di una condizione sociale incerta e di un contesto emotivamente fragile. Perciò non vi aspettate di entrare in città ed essere temuti dal popolo; nessuno esiterà ad aggredirvi con armi più o meno improvvisate.
Sotto quest’aspetto, è ben orchestrata la gestione dei personaggi non giocabili, ossia di tutti coloro che riempiono le ambientazioni: immersi completamente nell’atmosfera del gioco, essi sembreranno veri e propri cittadini, autonomi nelle loro scelte e nella considerazione che potranno man mano sviluppare nei nostri confronti.

Ma il titolo Bethesda Softworks non è solo chiacchiere e distintivo. Le armi da fuoco spesso verranno usate e, per facilitarne l’utilizzo, lo sviluppatore americano ha pensato bene di ideare un pratico sistema di sparo. Il Vault-Tec Assisted Targeting System (per gli amici VATS) rappresenta una validissima alternativa ai combattimenti in tempo reale e, in caso di inferiorità numerica, una scelta obbligata per evitare lo spreco di munizioni o, addirittura, la morte.
Tramite la pressione del dorsale destro, l’utente vedrà comparire su schermo un’interfaccia verde che individuerà tutti i punti del corpo nemico attaccabili; potremo muoverci tra esse grazie alla levetta analogica destra e valutare dove sparare per suscitare il maggior danno possibile. Il gioco si stopperà automaticamente, mentre noi avremo tempo illimitato per decidere sul da farsi: una comodità irrealistica che, tuttavia, contribuisce a rendere ancor più ragionato l’uso delle armi da fuoco nonchè delle skills da attribuire al protagonista quando lecito. Queste ultime potranno essere incrementate alla conclusione di ogni livello e modificheranno radicalmente l’esperienza del giocatore: sarà un’utopia raggiungere determinate zone della mappa per affrontarne i nemici senza un certo equilibrio in tutti i settori.

[img alt='Una buona ars oratoria porterà dalla nostra parte qualunque interlocutore' align='center' width='400']/immagini/Giochi/category1607/picture87107.aspx[/img]

Chiuso il discorso giocabilità, passiamo ad analizzare come sempre l’aspetto estetico del titolo. Il motore grafico di Oblivion, pur mostrando i segni dell’età, riesce ancora a difendersi bene, mettendo in campo una più che gradevole illuminazione (come non citare il bagliore che coglie il personaggio all’arrivo nelle Wasteland?) e modelli poligonali ben realizzati, sia che si parli di prima che di terza persona. Le atipiche ambientazioni riproducono fedelmente l’aspetto di un mondo ridotto in macerie, favorite da una vastità che contribuisce ad accrescere il sentimento di spaesamento fortemente avvertito nelle fasi iniziali di gioco; col celere scorrere del tempo, tuttavia, questo stesso sentimento ci spingerà alla ricerca della verità o, più semplicemente, di nuovi posti da vedere. Una sonora insufficienza, invece, la si registra nelle animazioni del protagonista: vi consigliamo vivamente di stringere molto la telecamera dietro le spalle, poichè in questo modo non noterete le assurde movenze di un personaggio che scivola sui terreni di gioco nella vana imitazione del miglior Micheal Jackson; lo stesso dilemma che avvolgeva The Elder Scrolls IV e che portava gli increduli utenti alla scelta della visuale in prima persona. Elementare la fisica, riscontrata in pochissimi oggetti (per lo più barili) e che invece avremmo voluto vedere applicata all’intero mondo di gioco: assenza giustificata dalla grandezza delle mappe.

Il comparto audio, invece, regala qualche soddisfazione nelle fasi iniziali: l’idea delle radio è brillante e d’atmosfera ma, nel giro di poche ore, finisce con l’annoiare per monotonia di contenuti; sembrerà d’assistere a un’assillante campagna pubblicitaria delle moderne televisioni. Siamo dello stesso avviso per il doppiaggio, solo inglese nella versione da noi testata (il gioco retail, in arrivo nei negozi il 31 Ottobre, sarà completamente doppiato in italiano, ndr), che svolge senza lode nè infamia il suo compito. Buona la sottotitolazione italiana, sebbene nella copia del gioco analizzata essa fosse limitata a un numero esiguo di scritte d’istruzione.

Commento finale

Il prodotto Bethesda Softworks rappresenta un’autentica perla nel genere dei giochi di ruolo occidentali. A fronte di una tale libertà di scelta,  Fallout 3 mantiene le promesse di giocabilità, pur non essendo esente da sporadici difetti sia sul versante grafico che su quello del puro gameplay. Cosa sarà mai qualche sacrificio all’altare della completa personalizzazione ed esplorazione della mappa?

Valutazione generale

Presentazione: 8,5
La semplicità è la chiave di tutto: il minimo indispensabile si sposa perfettamente con il taglio cinematografico dei menù.

Gameplay: 8,5
VATS e combattimento in tempo reale sono soluzioni più che buone per un approccio dinamico al titolo; per chi non vorrà sporcarsi le mani, ricordate: un’alternativa c’è sempre.

Grafica: 8
Per quanto possibile, le ambientazioni rispecchiano una "classica" desolazione post-atomica con dovizia di particolari e buoni effetti di luce. Poche cose lasciano a bocca aperta.

Sonoro: 8
Buona l’idea delle radio, alla lunga le trasmissioni stancano; negli schemi la colonna sonora.
La versione finale del gioco, in arrivo nei negozi italiani il 31 Ottobre, conterrà una localizzazione completa che interesserà sia i testi su schermo sia il doppiaggio dei personaggi.

Longevità: 9
La quest principale richiederà non meno di una quindicina d’ore, senza contare le sottoquest e l’esponenziale dose esplorativa di cui l’utente potrà a lungo godere.

Multiplayer: N.D.
Nessuna modalità multiplayer.

Voto Complessivo: 8,5

L’autunno caldo di Xbox 360 non poteva iniziare meglio: Fallout 3 è un titolo che nè gli amanti dell’azione immediata nè quelli della meditata esplorazione possono lasciarsi sfuggire. Siamo in presenza di un Oblivion "armato"? Starà soltanto a voi deciderlo.

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