Troppo umano per il 2008

di • 30 agosto 2008 • Our WayCommenti (0)684


Di Sergio Giannone, con la collaborazione di Paolo Sirio.

L’atteso titolo dei Silicon Knights ha, finalmente, raggiunto i negozi. Chi l’avrebbe mai detto che sarebbe uscito nel 2008, su una console targata Microsoft? Nessuno, forse. E di certo non io.
Adesso, però, si può dire senza dubbio alcuno che Too Human ha avuto tre vite, ma che paradossalmente non è mai morto.

Difficile e tortuosa la sua lunga gestazione. Ma le difficoltà non sono certo finite. Un gioco concepito 11 anni fa, si ritrova ora a dover affrontare un mercato che ha subìto sostanziali cambiamenti. Un mercato che non è più quello in cui Miyamoto sforna il suo miglior Zelda, dove non c’è spazio per un reparto grafico semplicemente discreto, per la ricerca e lo sviluppo, per un sistema di controllo diverso. Tutto ciò l’esperto Denis Dyack, presidente dei Silicon Knights, lo sa. Forse è per questo che, almeno all’apparenza, la fredda accoglienza della stampa specializzata sembra non preoccuparlo.

In questo mondo avanguardistico, non c’è più spazio nemmeno per l’innovazione. Troppo impegnati alla ricerca dell’estetismo, spesso non la notiamo neppure. Nel caso di Too Human non ci stiamo riferendo a qualcosa di complesso o esageratamente futuristico. Parliamo di semplificazione. Un target cui l’attuale generazione di console, finora impegnata a guardarsi allo specchio, sta in questi mesi affannosamente cercando di avvicinarsi. Ne sono un esempio gli Xbox Live Arcade, di dimensioni, caratura e qualità finale sempre maggiori per ricoprire, in un certo senso, il vuoto di idee che tormenta gli sviluppatori "veri". Quelli che hanno budget milionari.

Vi siete mai chiesti perché su un joypad di 14 tasti, comprese le levette analogiche e i tasti direzionali intesi come unico D-Pad, nei giochi moderni siamo costretti a utilizzare sempre gli stessi tre o quattro pulsanti? Dyack si, se l’è chiesto di sicuro, e Too Human è la sua risposta in merito. Al contrario di quanto la "massa ostile" dei recensori sembra stia iniziando a pensare, il titolo Silicon Knights, pur con i suoi difetti, rappresenta un’evoluzione.

Forse il titolo di Dyack è davvero "troppo umano" per il panorama videoludico odierno. Peccato sia il solo, o quasi, ad esserlo.

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