Anteprima – Prototype (Xbox 360)

di • 8 maggio 2008 • AnteprimaCommenti (0)552

Titolo: Prototype
Genere: Action
Piattaforma: Xbox 360
Sviluppatore: Radical Entertainment
Publisher: Sierra Entertainment
Data di rilascio: 2009

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Il pedigree di Radical Entertainment non è tale da impressionarci; pur avendo sfornato alcuni discreti giochi, nessuno di questi ha fatto urlare al capolavoro, con le ovvie conseguenze di critica e vendite. Ma ciò non deve costituire pregiudizio nell’avvicinarci a Prototype, il tentativo dei Radical di spiccare il gran balzo verso maggior gloria e successo (e riconoscimento economico, diciamocela tutta).

L’approccio della software house non è stato di totale innovazione, quanto di sagace esplorazione di nuovi confini, e perfezionamento di precedenti limiti. Si sono gettati a corpo morto sul genere open-world, impegnandosi a sconfiggere uno dei suoi riconosciuti difetti: la carenza di varietà che notoriamente affligge progetti di così ampio respiro, in cui per l’appunto si sacrifica il gameplay sull’altare delle dimensioni e presunta libertà del giocatore; ma vediamo meglio cosa hanno escogitato gli sviluppatori.

Ambientato in una Manhattan accuratamente ricostruita sulla base di migliaia di scatti e sopralluoghi (di cui peraltro resterà ben poco al vostro passaggio), Prototype è essenzialmente la storia di Alex Mercer, classica vittima di mutazioni genetiche per qualche esperimento militare andato male, che ora vaga, roso dal desiderio di vendetta e privo di memoria, cercando di ricostruire i pezzi del suo passato.
La quest relativa sarà una delle principali attività del gioco, ma non solo, essendo altamente correlata ad altri eventi in corso, quali la misteriosa apparizione di un esercito di esseri mutati (the Infected) che ha conquistato i sobborghi della città, costringendo l’esercito allo stato marziale e ad altre sgradevoli iniziative.
Nel corso della storia Mercer si troverà dunque a combattere sia i militari che gli infetti, potendo sfruttare le differenti fazioni a proprio vantaggio. Questo è solo uno degli aspetti interessanti di Prototype: l’approccio al gioco a vostra disposizione è alquanto variegato. Le capacità da mutante di Alex, la presenza di tre sfidanti sul campo di battaglia e l’ambiente interattivo, nonchè la possibilità di utilizzare praticamente ogni mezzo presente, garantirà ai giocatori, a detta di Radical, una possibilità di azione finora inespressa.

Per essere più precisi possiamo prendere ad esempio alcuni estratti del gameplay mostrati ad una recente conferenza stampa. Abbiamo visto Alex compiere una serie di azioni quali uccidere un soldato e assorbirne le sembianze (una delle sue capacità) per poi aggirarsi, perfettamente mimetizzato, nella base nemica da distruggere, e infine "rubare" il corpo di un alto ufficiale e lanciare con la sua autorità un attacco sulla base stessa. Ma sarebbe stato anche possibile fiondarsi a testa bassa, armato degli artigli e di una sorta di attacco sotterraneo (aculei che può far scaturire dal terreno colpendo il suolo stesso, fino a una considerevole distanza), e far piazza pulita da solo della stessa base; certamente più faticoso, ma non meno gratificante. Oppure ancora attirare un’orda di infetti verso la guarnigione e godersi la battaglia tra i nostri nemici, per poi magari dare il colpo di grazia. Il gioco sembra offrire un discreto ventaglio di opportunità, quindi, dall’azione stealth all’azione pura, alle strategie alternative.

Lo spettro delle potenzialità del nostro Alex comprende anche l’utilizzo di qualsiasi mezzo di terra o aria di cui sia in grado di impadronirsi. Particolare cura è stata rivolta a queste sezioni in cui "dirottiamo" un tank, o perfino un elicottero, per poi usarlo ai nostri fini. Un altro dettaglio impressionante del protagonista è la sensazione di potenza assoluta che sprigiona, mentre si muove distruggendo con facilità ogni ostacolo, scagliando via auto come cespugli, compiendo balzi inauditi sui tetti e quant’altro; da segnalare poi che Alex avrà a sua disposizione le sua capacità di mutante sin dall’inizio della vicenda, salvo poi guadagnarsi comunque upgrade a seguito del raggiungimento di particolari obiettivi. Tutti questi poteri non saranno peraltro limitati nel loro utilizzo, niente barra da riempire per poter finalmente rilasciare un devastante attacco: tutto e tutte le volte che lo vorrete, è la parola d’ordine. Inoltre, le mutazioni di Alex non rubano il campo alle armi più o meno convenzionali; se ne avrete voglia, potrete comunque impugnare una qualsiasi arma lasciata cadere da una delle vostre vittime, e sbizzarrirvi, i proiettili non saranno certo il problema, con il mare di cadaveri che vi lascerete alle spalle, trovare un’altra arma è cosa semplice.

Con tutto quello che è stato sviscerato, possiamo affermare che il problema della limitazione e della ripetitività dei giochi open-world, pare risolto, almeno sulla carta. Potremmo anche aggiungere due parole sull’importanza degli intrecci della trama, e dei "web of intrigue", come sono chiamati i luoghi o le persone che forniscono ad Alex un indizio sul suo passato o su cosa stia succedendo: saranno numerosissimi e accessibili in qualsiasi momento su una sorta di griglia su cui si dipanerà gradualmente la matassa; sarete pertanto voi a decidere sempre in che direzione e a quale velocità spostare la vostra avventura. Segnaliamo infine che non si tratta soltanto di un gioco open-world, ma in un certo qual senso anche real-time; più precisamente, gli avvenimenti sulla mappa seguiranno un loro corso, a prescindere dalle vostre azioni: gli Infetti e l’Esercito si contenderanno metro su metro la cara Manhattan, e questo influenzerà i vostri incontri durante gli spostamenti.

Non resta che volgere il nostro sguardo al comparto tecnico del titolo, e anche qui si direbbe che i ragazzi Radical abbiano fatto un ottimo lavoro, sviluppando un gioco dal passo molto veloce, quasi frenetico, come desideravano, ma al contempo dotato di frame-rate fluido e costante, nonchè di una grafica in grado di soddisfare i palati esigenti della next-gen. L’attesa è ancora lunga, ma sentirete parlare, e molto, di questo gioco; di sicuro lo faremo noi, state sintonizzati!

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