Recensione – Dark Sector (Xbox 360)

di • 3 maggio 2008 • RecensioneCommenti (0)1070

Titolo: Dark Sector
Genere: Third Person Shooter/Action
Piattaforma: Xbox 360
Sviluppatore: Digital Extremes
Publisher: D3Publisher
Data di uscita: 25 Marzo 2008

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Sono passati diversi anni da quando Dark Sector venne annunciato alla stampa; il progetto iniziale prevedeva un gioco d’azione ambientato nello spazio, e un breve filmato mostrava le possibilità del nuovo motore grafico; ma dal 2005 circa non si ebbero più notizie del titolo, fino a pochi mesi fa…
Lasria (località fittizia, ndr), blocco sovietico: uno scienziato conduce esperimenti genetici che trasformano gli esseri viventi in temibili armi biologiche; una spia della CIA si aggira in un fabbricato sotto pesante sorveglianza nemica, la minaccia va sventata. Ma come nelle migliori storie di spionaggio, qualcosa non va per il verso giusto, e ci ritroviamo a dare vita a quello che avremmo dovuto combattere: il terrore.

Un crogiolo di generi

Nei panni dell’agente Hayden Tenno, dovremo sventare la minaccia rappresentata dal virus Technocyte che, dopo avere infettato un intero paese del blocco sovietico trasformando gli abitanti in aberrazioni dedite alla violenza, minaccia di estendersi in tutto il globo a causa dei diabolici piani del dottor Mezner.
Le strade sono infestate di mostri e di soldati nemici in tenuta hazmat (hazardous materials, tute per evitare l’esposizione a materiali radioattivi, biologici o chimici, ndr); così, tra due fuochi, muove i suoi passi il nostro anti eroe.
La struttura di gioco in Dark Sector è semplice: alle fasi esplorative si alternano i combattimenti in vasti scenari contro soldati umani, o in ambienti claustrofobici contro gli infetti. I boss non si trovano alla fine dei livelli ma in qualsiasi momento del capitolo; una scelta anticonvenzionale che però accentua la sensazione di scarsa strutturazione narrativa del titolo.

[img alt='Dopotutto questo virus si rivela utile ' align='center' width='400']/immagini/Giochi/category1519/picture58940.aspx[/img]

In fase di esplorazione sarà necessario ispezionare ogni anfratto alla ricerca di rubli – i crediti del gioco, utili per acquisire armi e potenziamenti – e di modifiche per le armi. Spesso per procedere sarà richiesta la soluzione di alcuni enigmi, che richiederanno l’ osservazione del paesaggio e l’interazione con alcuni elementi dello stesso tramite i poteri del protagonista.
I combattimenti sono numerosi e variegati, così come lo saranno i nemici: soldati, uomini o animali infetti, enormi mutazioni e prototipi militari. L’intelligenza artificiale prevede diversi schemi offensivi per ogni nemico e richiede approcci differenti in ogni situazione; le battaglie contro i boss sono divertenti, e necessitano di un pizzico di inventiva. La difficoltà è bassa, all’unico livello disponibile quando si inizia il gioco, e il sistema di danni si rivela piuttosto generoso con il giocatore.

[img alt='Inquietanti ma noi non siamo da meno ']/immagini/Giochi/category1519/picture73927.aspx[/img]

Il titolo Digital Extremes si gioca principalmente come uno sparatutto in terza persona, e prevede un sistema di copertura che non appare del tutto ben implementato; uscendo da un riparo, infatti, il protagonista non ne sfrutterà un altro in maniera sistematica, come visto ad esempio in Gears Of War, il che rende meno fluidi i movimenti di Hayden e concede il fianco per qualche istante al fuoco nemico.
Altro aspetto non particolarmente riuscito è il combattimento corpo a corpo, poco appagante e impreciso, giustificabile solo dalla possibilità, una volta stordito il nemico, di effettuare brutali esecuzioni, splendidamente sottolineate da sequenze visive di stampo cinematografico. L’uso delle armi da fuoco risulta, come vedremo, una componente secondaria.
Dark Sector combina elementi di generi diversi: survival horror, action, tps e qualche rudimento di stealth game, soprattutto nei capitoli conclusivi. A questo proposito, è un peccato che tali fasi non siano state meglio implementate attraverso livelli disegnati appositamente per un approccio discreto e silenzioso.

Armi non convenzionali

Il cuore dell’esperienza di gioco di Dark Sector ruota attorno al Glaive, un’arma da lancio a tre lame che ritornerà sempre fedelmente tra le mani del protagonista. Il Glaive sarà utile nei combattimenti, combinato con le armi da fuoco, e ci permetterà di risolvere alcuni semplici enigmi. Ma soprattutto, darà vita ad alcune delle uccisioni più spettacolari della storia dei videogiochi: assorbire del ghiaccio dallo scenario, scagliare la lama e controllarla in volo per congelare un mostro che sta saltando, e vederlo letteralmente andare in frantumi al contatto col suolo è un’esperienza di cui non ci si stanca mai.

[img alt='Il Glaive ruba la scena in Dark Sector ']/immagini/Giochi/category1519/picture72210.aspx[/img]

Proseguendo nell’avventura, mentre il protagonista perde la propria identità umana, acquista quella del virus Technocyte; uno scambio equo, visti gli intriganti poteri acquisibili. Si potranno generare campi di forza per deviare i proiettili, assorbire elementi dall’ambiente circostante – elettricità, ghiaccio e fuoco- e controllare il volo della nostra lama attraverso un effetto moviola splendidamente realizzato. Combinare questo aftertouch con dei lanci potenti risulterà, dopo un po’ di pratica, in quantità industriali di situazioni splatter, sempre realizzate con animazioni credibili e accompagnate da un sonoro in stato di grazia.

Un’esperienza cinematografica…

Dark Sector utilizza un motore proprietario denominato Evolution Engine, derivazione del motore originario che prendeva nome dal gioco, il Sector Engine.
Visivamente il titolo presenta alcuni degli scorci più impressionanti dell’attuale generazione di console: scenari dettagliati, effetti atmosferici, personaggi – sebbene i modelli siano pochi – composti di un buon numero di poligoni, sorprendenti animazioni del Glaive.

[img alt='Alcuni scenari appaiono particolarmente ispirati ' align='center' width='400']/immagini/Giochi/category1519/picture72674.aspx[/img]

I rallentamenti sono sporadici e apparentemente indipendenti da quello che si vede sullo schermo; ruotando velocemente la telecamera non si nota solitamente alcuna incertezza. Luci e ombre in tempo reale appaiono estremamente curati, e il prologo in bianco e nero è splendido.
C’è da aggiungere comunque che non tutti i livelli appaiono ispirati e che spesso i paesaggi sono ripetitivi. Episodi di compenetrazione poligonale sono evidenti nei corpo a corpo e camminando sui cadaveri, la fisica è pressoché assente (ma non se ne sente il bisogno, data l’impostazione del gioco) e ci sono alcuni lievi glitch grafici quali, ad esempio, una certa imprecisione negli effetti del Glaive sui nemici.
Anche il sonoro lascia soddisfatti. I motivi di sottofondo non sono invasivi e accompagnano gli avvenimenti, sottolineando acusticamente le diverse fasi di gioco. Gli effetti mostrano una particolare attenzione degli sviluppatori al comparto audio; la campionatura è vasta e di qualità, e va dalle urla di terrore dei nemici al rumore di esplosioni e arti spezzati, fino al rumore degli elementi atmosferici. Il parlato è gradevole nella versione inglese, oggetto di questa analisi.

…ma una storia che latita

L’unico neo di Dark Sector riguarda il comparto narrativo, l’aspetto meno curato del gioco. Il personaggio pecca di carisma e le sue fattezze non convincono. Si sente la mancanza di una maggiore introspezione psicologica, che avrebbe permesso di scandagliare in maniera interessante il contrasto tra l’umanità del protagonista e l’inumanità dei poteri che si sono impossessati di lui. La storia procede lentamente, senza fornire troppi dettagli; i capitoli del gioco appaiono un continuum casuale di situazioni che si ripetono e che mancano di un climax. Verso la fine del gioco, i colpi di scena da thriller di fantaspionaggio si susseguono, ma questo non è sufficiente a far decollare una storia che avrebbe dovuto provare a coinvolgere il giocatore dall’inizio.

Multiplayer

Il multiplayer presenta due sole modalità di gioco, Epidemia e Infezione, che prevedono fino a un massimo di 10 giocatori. Nella modalità Infezione un giocatore veste i panni di Hayden con i poteri al completo, gli altri combattono come soldati in tenuta hazmat e cercano di eliminare il protagonista al fine di vestirne i panni a loro volta. Nella modalità Epidemia due squadre di 5 giocatori cercano di eliminare il leader, sotto le spoglie di Hayden, della squadra avversaria. Visivamente il gioco online si presenta ai livelli della campagna per giocatore singolo, il lag è assente e le mappe sono ben strutturate.

[img alt='Lo stealth diventa basilare nel multiplayer ' align='center' width='400']/immagini/Giochi/category1519/picture73929.aspx[/img]

Conclusioni

Dark Sector, forte di una struttura di gioco solida, riesce nell’obiettivo principale di un videogioco: divertire. Lo scarso coinvolgimento emotivo che il titolo comunica e qualche difetto di realizzazione sono bilanciati dalla estrema godibilità del gioco.

Valutazione generale

Presentazione: 6.7
Tenebrosi e minimalisti i menù, apprezzabile l’assenza di hud. Struttura narrativa carente.

Gameplay : 8.3
Il Glaive non stanca mai di sorprendere. A dispetto di alcune lacune, sono possibili approcci differenti all’azione che variano l’esperienza di gioco. Appagante quasi in ogni situazione.

Grafica: 8
Fosse sempre all’altezza dei suoi momenti migliori avrebbe pochi rivali in circolazione. Tuttavia alcune scelte stilistiche denotano scarsa originalità, e alcuni paesaggi sono troppo ripetitivi

Sonoro : 8.2
Degni di nota gli effetti audio, estremamente curati. La colonna sonora è gradevole ma non offre mai momenti "memorabili", in linea con le scelte narrative sottotono.

Longevità: 7
10/15 ore il primo playthrough. Chi avrà apprezzato il gioco non vorrà abbandonare il Glaive, e si metterà alla prova nella ulteriore difficoltà sbloccabile. Il multiplayer può estendere l’esperienza di gioco di qualche ora.

Multiplayer: 6.5
Ben realizzato e fluido, può offrire un po’ di svago aggiuntivo; poche le mappe, 5, ancor meno le modalità; il meglio di sé Dark Sector lo offre nella campagna per giocatore singolo.

Voto complessivo: 8.2

Dark Sector si è rivelato un titolo interessante e divertente; sebbene estremamente violento non scade mai negli aspetti più grossolani dello splatter, cui spesso e volentieri strizza l’occhio. Gli amanti dell’azione e del gore resteranno soddisfatti, mentre chi è alla ricerca di una storia intrigante potrebbe rimanere deluso da una narrazione sottotono.

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