Recensione – Triggerheart Exelica (Live Arcade)

di • 14 marzo 2008 • RecensioneCommenti (0)815

Titolo: Triggerheart Exelica
Genere: Shoot’em up
Piattaforma: Xbox 360
Sviluppatore: Warashi Inc.
Data di uscita: 27 Febbraio 2008
Costo: 800 Microsoft Points

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Gli amanti degli sparatutto a scorrimento verticale possono tirare un (breve) sospiro di sollievo: Triggerheart Exelica è disponibile sul Marketplace.

Nato nelle sale giochi giapponesi nell’estate 2006 e portato poi su Dreamcast, giunge infine ai nostri scettici occhi. E a proposito di vista, purtroppo partiamo male: la videata di gioco, su una normale HDTV, è ristretta da due esose fasce laterali e ridotta a circa un terzo dello schermo. L’unica soluzione è cambiare l’orientamento nei settaggi: ruotando l’immagine di 90° qualcosa si guadagna.

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In due anni nessuna modifica apportata: il gioco, oggi come allora, prevede l’utilizzo di un esoscheletro, denominato appunto triggerheart, con il solito, semplice scopo di eliminare le orde di nemici che vi si opporranno. Due i personaggi/velivoli utilizzabili: la bella protagonista Exelica, e la sua altrettanto attraente collega, Crueltear. A parte per l’aspetto, chiaramente ininfluente ai fini del gioco, le due si differenziano per il tipo di arma che hanno in dotazione: il triggerheart Exelica gode infatti di uno sparo con raggio d’azione molto più ampio, ma meno intensificato rispetto a quello dell’altra "paladina della giustizia", i cui proiettili sfrecciano dritti davanti a sé.

Con un ritmo di gioco piuttosto intenso e sotto una pioggia di coreografie sempre più complesse di spari nemici, spesso e volentieri dovrete ricorrere alle bombe (grilletto destro) per ripulire lo schermo e non essere colpiti. Più vi destreggerete tra le coreografie di spari restando in vita e accumulando punti, più sarà tenace il boss di fine livello, grazie a un sistema di aumento della difficoltà dinamico rivelatosi eccellente.

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Ma la grossa peculiarità di questo arcade è la funzione del tasto B: tenendolo premuto, lancerete un’ancora capace di catturare le astronavi avversarie. Agganciandone una la tirerete verso di voi, al che il vostro avatar comincerà a roteare sempre più velocemente insieme alla vostra preda, fino a quando spezzerete il legame rilasciando il tasto. Vi sarà quindi possibile cimentarvi in una sorta di lancio del martello con effetti devastanti. Ed è proprio questo che rende divertente e salva dall’abisso un gameplay altrimenti atono e obsoleto.

La grafica, vivace ma scarna, con un basso numero di poligoni, sottolinea l’atmosfera anime che si respira e si sposa bene con le musiche di sottofondo che accompagnano il giocatore nel corso del gioco.

E arriviamo infine alla parte più triste e che più penalizza il lavoro dei ragazzi della Warashi: la longevità. La campagna, suddivisa in 5 stage (tra l’altro anche abbastanza ripetitivi), non vi tratterrà per più di venti minuti. Non c’è nemmeno la possibilità di intraprenderla in co-operazione e la  modalità storia, aggiunta su Dreamcast, è stata rimossa per lasciare solo l’essenziale giochino arcade.

Anche se siete appassionati del genere, passerà ben poco tempo prima che completiate la maggior parte degli obiettivi, e la noia è in agguato. Può durare un po’ più a lungo solo agli ossessionati degli alti score, per i quali vi è la classifica mondiale divisa per personaggio utilizzato.

Valutazione generale

Presentazione: 6
Stile fantascienza anime giapponese. Classico.

Gameplay: 6.5
Controlli essenziali, difficoltà dinamica e ritmi incalzanti. Più che buono.

Grafica: 5.5
Colorata, ma di basso livello e senza migliorie. Niente di che.

Sonoro: 6.5
Musiche apprezzabili e conformi al gioco.

Longevità: 4
Irrisoria. Punto debole del gioco.

Multiplayer: N\A
Gli amici affianco a te possono solo guardarti e aspettare il loro turno.
Presente solo la classifica dei punteggi su Xbox Live.

Voto complessivo: 5.7

In realtà non è un arrivo degno di grande nota. Questo era Triggerheart Exelica in sala giochi, così come lo era in casa SEGA e come lo è oggi nei nostri soggiorni. Il remake, senza innovazioni, di un gioco basato su di un valido gameplay, ma con una breve durata. Questa, unita alla mancanza di multiplayer, gli valgono la bocciatura.

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