Recensione – Jetpac Refuelled (Live Arcade)

di • 21 febbraio 2008 • RecensioneCommenti (0)832

Titolo: Jetpac Refuelled
Genere: Sparatutto 2D
Piattaforma: Xbox 360
Sviluppatore: Rare Ltd.
Data di uscita: 28 Marzo 2007
Costo: 400 Microsoft Points

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Jetpac Refuelled è uno di quei titoli che al solo sentirlo nominare può suscitare un grandissimo hype da parte dei giocatori più anziani. Dalla sua può vantare ben due raccomandazioni di tutto rispetto: da una parte quella della celeberrima Rare, dall’altra quella del suo arcaico predecessore Jetpac.

L’abito non fa l’astronauta

La software house britannica Rare non si è limitata affatto ad uno squallido porting in alta definizione di una delle opere più blasonate del mondo videoludico, bensì si è adoperata mettendo a nuovo un’icona di due decenni fa, dando nuovo lustro ad essa e soprattutto affidandogli, con cognizione di causa, l’aggettivo "refuelled". Ovviamente sarà possibile giocare le due versioni del gioco, ovvero quella opportunamente restaurata e quella originale del caro vecchio Speccy. Per ora concentriamoci sulla prima, che, come avrete avuto modo di capire, è stata sottoposta ad un restyleing doveroso. Ciò che balza più agli occhi inizialmente è l’impatto grafico notevole; i fondali, piuttosto vari, sono disegnati magistralmente e gli effetti generati dalle armi laser sono a dir poco fantastici. Per quanto concerne la trama, possiamo anticipare sin da subito che non si tratta del culmine dell’originalità, ma d’altronde la struttura di gioco puramente arcade non necessita assolutamente di questa componente. Ad ogni modo il gioco ci mette nei panni di Jetman, un fattorino interstellare che consegna e assembla moduli intergalattici nei vari pianeti che fanno da sfondo al suo immaginario universo (128 per l’esattezza). Scopo del gioco è quello di costruire la propria navetta spaziale, di cui esistono diversi modelli tutti suddivisi in tre differenti unità, e raccogliere ben sei contenitori di carburante per fuggire da un pianeta che via via pullulerà di nemici piuttosto vari e ostici, il cui unico scopo è rallentare il nostro lavoro mediante i loro movimenti repentini.

[img alt='Il potenziamento delle armi, oltre che essere una delizia per gli occhi, diverrà una vera e propria necessità nei livelli più avanzati. ' align='center' width='400']/immagini/giochi/category1746/picture73368.aspx[/img]

Tra le armi a disposizione avremo un fucile laser opportunamente potenziabile mediante degli aggiornamenti che, come le taniche di carburante, scenderanno dall’alto. Tali aggiornamenti influiranno sulla gittata e sulla potenza di fuoco, fino a creare un vera e propria barriera difensiva, che difenderà il protagonista nei livelli più avanzati, lasciando però in balia dei nemici le sue spalle. Seconda e ultima arma è una bomba EMP, i cui impulsi oltre che lasciare uno stupendo effetto ondulatorio, uccideranno all’istante qualunque nemico si trovi su schermo. Essa si rivelerà particolarmente utile nei livelli più affollati e frustranti ma purtroppo ne potremo raccogliere solo cinque. Frattanto dal cielo precipiteranno altri tesori, come per esempio isotopi e idoli d’oro, molto utili per incrementare punteggio e vita.

Se la suddetta modalità non dovesse essere all’altezza delle vostre aspettative, non resta che giocare la modalità classica del 1983, pietra miliare della storia videoludica e capolavoro firmato dai fratelli Stamper, fondatori di Ultimate e poi di Rareware. Essa presenta meccaniche di gioco molto simili alla versione riadattata anche se con alcune mancanze, ma di sicuro non sarà esente da quella componente arcade che ha fatto la fortuna di uno degli sviluppatori più celebri del vecchio continente.

[img alt='Nella modalità arcade questa sottospecie di "cerotti" non darà molto filo da torcere, ma altri nemici saranno veramente ostici! ' align='center' width='400']/immagini/giochi/category1746/picture73361.aspx[/img]

Conclusioni

Un capolavoro da avere e da apprezzare, considerando anche il costo molto esiguo. Nonostante a tratti frustrante e difficile, riesce a dare soddisfazioni specie ad un pubblico hardcore amante dei punteggi alti, mentre potrebbe risultare scoraggiante per i casual.

La pagella

Presentazione: 8
Il gioco si presenta agli occhi dell’acquirente come un titolo ben fatto, colorato e vario; insomma, il solito ottimo lavoro di questa grande software house britannica.

Gameplay: 8
Non il massimo dell’immediatezza, tuttavia con un po’ di impegno i controlli non rimarranno ostici tanto a lungo da precludere il divertimento.

Grafica: 8
Fondali disegnati in modo superbo, gran design dei personaggi ed effetti sbalorditivi.

Sonoro: 7
Non il meglio che avrebbe potuto fare Steve Burke (Kameo, Viva Pinata), comunque apprezzabile e mai noioso.

Longevità: 8
Completare tutti i 128 livelli porterà via del tempo, senza considerare poi gli obiettivi e la modalità classica importata dallo ZX Spectrum.

Multiplayer Factor: 7
Un multiplayer forse troppo semplice; bisogna sostanzialmente costruire la propria navetta prima dell’avversario, aiutandosi con le proprie armi e prestando attenzione ai soliti nemici. Relativamente divertente, ma poco coinvolgente.

Voto complessivo: 8

Un gioco straordinario che divertirà moltissime persone. Rare, con estrema calma, riesce a sorprendere ancora, avvicinandosi agli standard qualitativi che l’avevano fatta grande all’epoca d’oro di Nintendo.

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