Recensione – Exit (Live Arcade)

di • 29 gennaio 2008 • RecensioneCommenti (0)840

Titolo: Exit
Genere: Puzzle game
Piattaforma: Xbox360
Sviluppatore: Taito Corporation
Data di uscita: 24 Ottobre 2007
Costo: 800 Microsoft Points

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Reduce dai successi… ok, non esageriamo… Reduce dalla discreta riuscita del titolo sulla PSP, in ben due incarnazioni, la Taito ha ritenuto opportuno continuare a mungere la mucca, limitandosi a dare una mano di vernice alle mammellone, per renderle più invitanti. Più o meno questa è la genesi biblica di Exit, che trovate su XBLA. Ma non tutta l’avidità viene per nuocere, potremmo dire, poiché il frutto di tale disdicevole sentimento in realtà è dolce e succoso e, se non avete mai posseduto una Psp, ulteriormente apprezzabile.

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Procediamo con ordine: chi di voi ha una PSP, ed ha provato il gioco in questione, torni pure a fare ciò che stava facendo, non c’è nulla di nuovo per voi. Chi invece sconosce Exit nelle sue prime apparizioni, mi consenta di presentare un innovativo puzzle game, in cui impersonerete un "eroe professionista", impegnato a salvare civili coinvolti in variegati e spassosi eventi catastrofici; Il nostro eroe si muove in uno spazio bidimensionale, in cui dovrà interagire con l’ambiente e gli stessi civili da salvare, per raggiungere, tutti insieme ed appassionatamente, la via di fuga. Come sempre semplice a dirsi, meno a farsi; ma non tanto a causa dell’avanzare dei livelli, che apporta una crescita della difficoltà ben bilanciata, quanto per problematiche di fondo del gameplay.

Scemo e più scemo

Più o meno è questo il difetto che salta agli occhi del giocatore: il nostro eroe si sposta su schermo vittima di una imbarazzante inerzia, goffaggine, con un tempo di risposta ai comandi inaccettabile. O meglio, la cosa potrebbe esser tollerabile in un puzzle game puro, ma quando hai deciso di aggiungere in ogni livello dei componenti tipici del platform, come salti ed acrobazie pur minime, allora, cara Taito, dovevi provvedere ad una regolata, in quel senso. Sarà molto frustrante combattere le movenze del personaggio, più che i cataclismi incombenti. Ma c’è di peggio: i civili che dovrete salvare, non solo sono vittime del succitato cataclisma, ma hanno anche tutti subito una lobotomia poco prima dell’evento: in parole povere la loro IA è pari a quella di una ameba down. Vi toccherà istruirli su ogni minima azione e spostamento, altrimenti periranno più entusiasticamente dei Lemmings, incapaci di alcun tipo di attività di propria sponte. Due grosse pecche che gravano su un gioco altrimenti davvero accattivante.

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Commento Finale

Signori della Giuria, Exit vi porterà per mano lungo livelli sempre più complessi, in ambienti stilizzati ma molto gradevoli, fornendo strumenti e situazioni nuovi nel corso del viaggio per vincere una monotonia di fondo che potrebbe fare capolino. Se siete amanti del genere, vi assicurerà ore di divertimento. Se siete più dediti all’azione, provatelo comunque, perché è ben più del solito clone di Tetris. In entrambi i casi, però, vi abbiamo avvertiti dei rischi che correrete, traetene le dovute conclusioni personali.

Valutazione Generale

Presentazione: 6
Menù nella norma.

Grafica: 7
Molto colorata, fumettosa, perfino artistica, ma un pelo troppo statica. Nulla di eclatante nelle animazioni. Si fanno notare le scenette di presentazione di ogni livello, sempre in stile comic.

Sonoro: 4
Musichette di accompagnamento alla lunga petulanti, effetti altrettanto stancanti. Soprattutto le voci, che vi spingeranno a far morire i civili, piuttosto che salvarli. Soluzione: Tasto Mute del telecomando.

Gameplay: 7.5
L’innovazione nel genere è indiscutibile, peccato per una realizzazione imperfetta.

Longevità: 8
Un numero spropositato di livelli, inclusi i due bonus pack gratuitamente scaricabili dal MP. Avrete di che giocare per un pezzo, se saprete resistere all’audio ed ai difetti del gameplay.

Multiplayer: N.D.
eh?

Voto complessivo 7.2

Exit, in relazione al suo costo è un buon affare; ma non è un gioco per tutti: occorrerà molta pazienza, coraggio, dedizione perfino, per superare le problematiche del gameplay e goderne fino in fondo.

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