Recensione – Dynasty Warriors Gundam (Xbox 360)

di • 12 gennaio 2008 • RecensioneCommenti (0)977

Titolo: Dynasty Warriors: Gundam
Genere: Beat’ Em-Up
Piattaforma: Xbox 360
Sviluppatore: Omega Force
Publisher: Namco Bandai / Koei
Data di rilascio: 9 novembre 2007

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Ricetta del giorno:
Prendere due noti franchise, condirli con una storia inesistente e un’azione ripetitiva, agitare con cura…

Mai matrimonio fu così sfortunato…

Questo è in pratica il "succo" di Dynasty Warriors Gundam, titolo che nasce dall’unione di Mobile Suite Gundam, nota saga TV/Anime di proprietà di Sunrise, e di Dynasty Warriors, fortunato franchise di beat’em-up nella Terra del Sol Levante, il cui nocciolo è quello di sterminare orde infinite di avversari alla guida di eroici samurai.

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Quello che scaturisce da questa insolita unione è un titolo poco ispirato agli occhi di noi occidentali. In Giappone, Dynasty Warriors Gundam è rimasto in vetta alle classifiche di vendita ancor più di Blue Dragon, nonostante si tratti di un titolo fortemente ripetivo ed alla lunga molto noioso. Inutile lo sforzo dello sviluppatore Omega Force di creare una pseudo-storia che funzionasse come collante tra due situazioni diametralmente opposte.

"Che lo Sforzo sia con te!"

Forse intenzione degli sviluppatori era quella di "accaparrarsi" i fans delle due serie? Bene, hanno mancato anche qui il bersaglio!

Abissali lacune nello story-line e personaggi sconosciuti (almeno se il vostro pane quotidiano non è "Gundam-e-tutte-le-sue-sotto-serie-mai-importate-in-Italia") rendono il comprendere gli eventi narrati una vera e propria impresa riducendo il gusto del giocare a un puro e semplice esercizio di pressione dei pulsanti.

[IMG alt='...e gli effetti di luce' align='center' width='400']/immagini/Giochi/category1611/picture68392.aspx[/IMG]

La cosa grave, però, è che la situazione non cambia molto anche nel caso in cui siate dei cervelloni di Gundam: tutto l’entusiasmo di essere alla guida di un Mobile Suit e di fare a fettine i nemici cesserà dopo i primi 10 minuti gioco. Il gameplay di Dynasty Warriors Gundam è infatti veramente indescrivibile: monotonia nelle missioni, azione ripetitiva fino al collasso mentale, pressione inconsulta di due soli tasti del controller di Xbox 360.

L’azione è talmente monotona che i 16 personaggi sbloccabili durante la campagna, le oltre 110 missioni e le "sole" 80 ore di gioco necessarie a completare l’opera di sterminio – elementi che in altri giochi sarebbero considerati positivi – diventano una montagna insormontabile e contribuiscono a decretare l’insuccesso del titolo Namco/Bandai e Koei. Ma, come se ciò non bastasse, ci si mette di mezzo anche una realizzazione tecnica approssimativa e superficiale.

Tralasciando la cura maniacale con la quale sono stati ricreati i Mobile Suit ed alcuni azzeccati effetti di luce (uniche note positive in questa sinfonia di stonature), il comparto grafico fa acqua da tutte le parti: cali di frame-rate nei momenti più concitati e una telecamera ingestibile che riesce solamente ad inquadrare tutto fuorché il centro dell’azione si aggiungono a texture ambientali poco dettagliate e ripetitive.

[IMG alt='Numerosi gli avversari da sconfiggere' align='center' width='400']/immagini/Giochi/category1611/picture68393.aspx[/IMG]

Un grande spettacolo per gli occhi poteva non essere coadiuvato da un sonoro totalmente immersivo e ricco di atmosfera? Certo che no! Anche qui Omega Force si è data veramente da fare! I dialoghi e il parlato sono quanto di più infimo che un orecchio umano possa aver mai udito, stesso discorso per una colonna sonora che si apprezza esclusivamente a "volume spento".

Conclusioni

Dynasty Warriors Gundam è un cocktail mal ideato, un gioco realizzato con molta approssimazione per gli standard videoludici occidentali, che fallisce proprio perché "troppo nipponico". Ricordiamo ancora una volta che, non a caso, in Giappone il titolo ha fatto segnare ottime vendite; ma il videogiocatore europeo/americano necessita di altri stimoli per amare un videogioco, stimoli che non sono da ricercare nella pura e semplice realizzazione su licenza di noti franchise anime e nell’ormai stucchevole e vetusta struttura di gioco alla Dynasty Warriors.

Valutazione generale

Presentazione: 6
Buono il filmato di apertura realizzato in computer grafica ed alcune cut-scene che tentano di dare spessore alla storyline del titolo.

Gameplay: 4
Azione ripetitiva e priva di mordente anche grazie ad una intelligenza artificiale dei nemici veramente imbarazzante. In pratica per tutto il gioco verrà chiesto di premere all’infinito il tasto X del gamepad; preparatevi ad acquistarne uno di scorta!

Grafica: 5
Una realizzazione tecnica approssimativa delle texture, una telecamera praticamente inutile e cali di frame-rate mettono in ombra l’ottima realizzazione dei modelli poligonali dei Mobile Suit.

Sonoro: 3
I dialoghi scritti sono di un’inverosimile stucchevolezza e sono decantati da un doppiaggio mai così scarso. Colonna sonora da ignorare.

Longevità: 4
Nel caso in cui non vi interessi la fisiologica distruzione del gamepad e non siate dei cacciatori di Gamerscore Points, cestinerete il titolo dopo le prime ore di gioco.

Multiplayer: 4
La presenza di una modalità versus, che può essere usufruita solamente offline in split-screen, aiuta Dynasty Warriors Gundam a cadere ancor più presto nel dimenticatoio.

Voto Complessivo: 4

Se la vostra passione per i robot anni ’80 e per i titoli di casa Koei rasenta l’estremismo ed avete la possibilità di privarvi tranquillamente degli euro necessari all’acquisto di Dynasty Warriors Gundam, allora è il gioco che fa per voi; tutti gli altri si tengano a distanza di sicurezza.

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