Recensione – The Orange Box (Xbox 360)

di • 15 novembre 2007 • RecensioneCommenti (0)1010

Titolo: The Orange Box
Piattaforma: Xbox 360
Sviluppatore: Valve
Publisher: Electronic Arts
Genere: FPS
Data di uscita: 19 Ottobre 2007

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Recensire un prodotto come The Orange Box è tutt’altro che semplice. Cinque giochi, e che giochi, tutti racchisusi in un unico DVD: il primo istinto sarebbe quello di alzarsi in piedi applaudendo senza nemmeno cercare di trattenere la commozione! Ma siamo recensori seri e quindi cercheremo di spiegarvi cosa c’è dentro questa Scatola Arancione e perché su internet il consenso è quasi unanime nel ritenerla una delle più vantaggiose e valide offerte videoludiche di sempre.

Prima di affrontare nel dettaglio i giochi che ci vengono proposti è necessario sgombrare il campo dalla vera nota dolente di questo prodotto: la versione in commercio nel nostro paese è esclusivamente in inglese; sia per quel che riguarda i dialoghi, sia per quel che riguarda i sottotitoli; il manuale no: quello è in italiano. La scelta della EA Italia di non investire praticamente nulla nella localizzazione di The Orange Box è già stata fonte di aspre critiche in qualsiasi angolo della rete; noi ci limitiamo a sottolineare che se non avete una minima dimestichezza con la lingua di Shakespeare, George Bush e Homer Simpson perderete buona parte di quello che Half-Life 2 e gli altri giochi hanno da offrire: siete stati avvertiti.

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HALF-LIFE 2

Uno dei più celebrati FPS di tutti i tempi, l’attesissimo seguito del rivoluzionario Half-Life ha visto la luce sui nostri PC nel 2004, e dopo tre anni fa il suo esordio anche su Xbox 360. Alla data del suo rilascio il motore grafico Source, sviluppato dalla Valve ad hoc per questo titolo, era considerato assolutamente all’avanguardia nella gestione della fisica, dell’illuminazione dinamica e nella gestione delle espressioni facciali dei personaggi che prendevano vita come mai fino ad allora si era visto sugli schermi di un PC.

Gli anni sono passati, e tre anni – quando si parla d’informatica – possono corrispondere a un’era geologica ma Half-Life 2 continua a fare la sua degna figura a livello grafico, anche se non regge il confronto con i titoli più recenti per le console next-gen, ma ciò che ha reso questo gioco un vero e proprio classico non è tanto la grafica quanto una giocabilità fuori dal comune, l’atmosfera orweliana e un ritmo di gioco perfetto con battaglie campali, piccole scaramuccie, puzzle ed esplorazione alternati magistralmente; è praticamente impossibile annoiarsi di una meccanica di gioco perché subito svoltato l’angolo si viene catapultati in uno scenario completamente diverso. Tutto questo è più vivo e più attuale che mai in questa versione per Xbox 360.

A livello narrativo questo secondo capitolo della saga non raggiunge gli incredibili picchi a cui il suo predecessore ci aveva abbituato ma forse era prevedibile. Ci troveremo spesso a mettere in discussione le motivazioni del nostro alterego Gordon Freeman che da spaesato ma determinato ricercatore dei laboratori della multinazionale Black Mesa si è trasformato in provvidenziale eroe nelle cui mani è posto il destino del mondo e non solo, senza che nessuno si prenda la briga di spiegargli perché il mondo lo debba salvare lui e, soprattutto, perché da solo. Ma la cupa atmosfera e la sensazione di essere sempre sull’orlo della catastrofe che hanno reso famoso Half-Life ci sono e sono resi magistralmente, ancora una volta.

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HALF-LIFE 2: EPISODIO 1

Visto che alla Valve se fanno qualcosa deve essere qualcosa di rivoluzionario, nel 2005 hanno annunciato che il terzo capitolo della serie non sarebbe uscito come gioco a sè stante ma nella forma di tre episodi rilasciati a distanza di meno di un anno l’uno dall’altro. Pur sforando ampiamente i tempi previsti, Episodio 1 è stato il primo esempio di questo nuovo modo di rilasciare un gioco… "a pezzi".

La storia riprende esattamente dove Half-Life 2 si era interrotto e questo è solo il primo sintomo che ci suggerisce che Ep1 è un’espansione e poco più. Sono pochissime le novità rispetto al capitolo precedente sia dal punto di vista dell’ambientazione, che ci vedrà percorrere a ritroso gli ultimi passi di HL2, sia dal punto di vista dei nemici che ci troveremo ad affrontare.

L’unica vera novità riguarda la storia e, in parte, il gameplay. In questo primo episodio non saremo più soli contro tutti ma avremo al nostro fianco – per quasi tutte le cinque ore che saranno necessarie a portare a termine la nostra missione – Alyx, coprotagonista femminile che aveva già fatto la sua comparsa in HL2 ma che ora ci accompagnerà passo passo e ci aiuterà concretamente a districarci fra soldati Combine e zombie alieni grazie ad un’ottima gestione dell’Inteligenza Artificiale.

Episodio 1 si attacca perfettamente alla fine del suo predecessore e lo "allunga" senza aggiungere nulla di veramente nuovo. Non è necessariamente una cosa negativa vista l’alta qualità da cui si partiva ma ci si poteva aspettare di più anche in considerazione di quello che è venuto dopo…

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HALF-LIFE 2: EPISODIO 2

Questo secondo episodio sarebbe dovuto uscire in concomitanza delle festività natalizie 2006. Come sappiamo le cose sono andate diversamente e siamo stati costretti ad attendere quasi un anno in più prima di poter finalmente rimetterci i panni di Gordon Freeman. Quando Gabe Newell (capo fondatore della Valve) fu interrogato sui motivi di tale ritardo disse semplicemente: "noi Episodio 2 l’avevamo finito nei tempi previsti ma… faceva schifo e abbiamo deciso di rifarlo da zero!". Dopo averlo giocato dall’inizio alla fine possiamo dire che mai tale ritardo fu più benvenuto perché i risultati sono eccellenti e c’è già chi parla di una possibile candidatura a "Gioco dell’Anno"!

Due ore in più di gioco rispetto a Ep1; scenari completamente nuovi; nuovi nemici da affrontare e una memorabile battaglia finale ma, soprattutto, una storia che finalmente preme sull’acceleratore, comincia a darci qualche risposta e a farci intravedere l’epica comclusione di questa straordinaria saga che si chiuderà (ormai è ufficiale) con Episodio 3.

Finalmente liberi dai confini di City 17, Episodio 2 ci porta dagli angusti cunicoli di una miniera a splendidi paesaggi montani fino alla battaglia finale di cui non vi sveliamo i retroscena. A differenza di Episodio 1 i nuovi nemici sono decisamente degni di nota e si riveleranno una bella gatta da pelare. Alyx sarà quasi sempre al nostro fianco ma non solo lei, perché i personaggi in cui ci imbatteremo non saranno più comparse marginali ma veri protagonisti in una storia che prende sempre più forma e che ci accompagnerà verso il drammatico epilogo lasciandoci col fiato sospeso in attesa dell’ultima e decisiva avventura.

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TEAM FORTRESS 2

Originariamente uscito come "mod" di Quake e poi trasportato sul motore di Half-Life con il nome di Team Fortress Classic, è stato il primo gioco ad introdurre il concetto di "classe" in un FPS multiplayer. A distanza di molti anni questa nuova edizione rimane fedele all’originale: uno shooter in cui due squadre si danno battaglia online per il coseguimento di diversi obiettivi a seconda della mappa su cui si sta giocando. Le classi pur essendo le stesse di sempre sono state modificate per diventare più complementari l’una all’altra. Scegliere con quali elementi entrare in gioco di volta in volta può essere una scelta strategica determinante per la squadra e fare la differenza tra vittoria e sconfitta. Com’è giusto che sia in questo genere di gioco, la comunicazione di squadra è premiante rispetto all’abilità individuale, risucire a coordinarsi con i propri compagni è indispensabile per poter sperare nel successo.

La caratteristica che rende Team Fortress 2 "speciale" è indiscutibilmente il suo stile grafico. Invece di seguire la dogmatica strada del fotorealismo, i ragazzi della Valve hanno sviluppato uno stile cartoonesco, decisamente sopra le righe che definisce perfettamente la personalità del gioco e dei suoi personaggi rendendoli memorabili ed esilaranti.

Essendo un gioco da giocare esclusivamente online non si possono non tenere in considerazione le prestazioni del "network-code" e, purtroppo, non fila tutto liscio come ci si aspetterebbe perché i picchi di lag sono all’ordine del giorno; o almeno lo erano visto che di recente è stata rilasciata una patch che ha risolto buona parte del problema. Non esistendo però server dedicati, molto dipende dalla qualità del giocatore che fa da host e se vi dovesse capitare di finire in una partita creata da qualche americano con una DSL poco performante, preparatevi ad avere brutte sorprese.

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PORTAL

Questo gioco è nato quasi per caso da un progetto di laurea di alcuni studenti dello stato di Washington e si è sviluppato fino ad arrivare a essere una bellissima sorpresa. Portal è un puzzle game che si gioca come se fosse uno shooter in prima persona e se non avete capito cosa questo possa significare non vi preoccupate: è normale, perché dubito abbiate mai giocato a qualcosa che si avvicina anche lotanamente al gameplay di questo gioco.

Ma un gameplay veramente innovativo non basta a spiegare il successo che questo titolo sta avendo. Nelle 4 ore che impiegherete a portare a termine le 19 missioni, imparerete ad usare la rivoluzionaria tecnologia dei portali; capirete come ci si possa affezionare ad un cubo; scoprirete che anche una mitragliatrice ha un’anima; verrete immersi nei laboratori della Aperture Science Facility, un luogo asettico e inquietante al tempo stesso reso ancora più inquietante dalla voce robotica di GLaDOS, il computer che vi accompagnerà durante tutto il gioco con il suo humor nero e con i suoi commenti arguti che forse sta cercando di uccidervi o forse vuole solo offrirvi una fetta di torta…

Completate le missioni di base, il gioco però non si esaurisce. Alcuni dei test possono essere rigiocati in modalità avanzata oppure tentando di utlizzare il minor numero di portali o impiegando il minor tempo possibile e queste sfide vanno da un livello di difficoltà "fattibile" a "ma voi siete fuori di testa".

Portal alla fine si rivela essere un vero gioiello. Forse è un po’ corto, forse i primi livelli sono un po’ troppo facili ma quando scorreranno i titoli di coda avrete la sensazione di aver giocato ad un gioco veramente ben fatto, curato nei minimi dettagli.

Valutazione generale

Presentazione: 7
I menù sono pieni di opzioni interessanti, ma la mancanza di localizzazione grida vendetta.

Gameplay: 10
Con giochi così diversi come Half-Life 2, Team Fortress 2 e Portal la scatola può soddisfare qualsiasi tipo di gusto.

Grafica: 8
Source è un motore grafico che ai suoi tempi era considerato rivoluzionario, ma gli anni passano per tutti.

Sonoro: 9
Gli attori che prestano la voce ai diversi personaggi sono di primissimo piano e la colonna sonora non è da meno.

Longevità: 10
Cinque giochi diversi, bisogna aggiungere altro?

Fattore Multiplayer: 8
Solo Team Fortress 2 è multiplayer. Anche se non è una delle caratteristiche della saga non riusciamo a toglierci dalla mente che una modalità cooperativa per Episodio 1 ed Episodio 2 sarebbe stata perfetta.

Voto Complessivo: 9

The Orange Box è veramente un’offerta ricchissima. Se non avete già giocato a Half-Life 2 su PC e non vi spaventano i dialoghi in inglese, da ricchissima questa offerta diventa imperdibile.

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