Recensione – FlatOut: Ultimate Carnage (Xbox 360)

di • 7 ottobre 2007 • RecensioneCommenti (0)858

Titolo: FlatOut: Ultimate Carnage
Genere: Corse
Piattaforma: Xbox 360
Sviluppatore: BugBear
Publisher: Atari
Data di uscita: 29 Giugno 2007

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Girando per internet e parlando con gli appassionati del genere "arcade racing" vi potrebbe capitare di sentir definire FlatOut come il "cugino di campagna" di Burnout; se da una parte ci vengono proposte gare tra sfavillanti grattacieli e località esotiche in FlatOut: Ultimate Carnage tutta l’azione è concentrata in fangosi paesaggi rurali dove macchine (che potremmo chiamare catorci senza che nessuno si offenda) si sfideranno all’ultima sportellata portando la più totale distruzione su se stesse e sulle località che malauguratamente sono state designate come campo di gara.

Ed è proprio la più totale e insensata distruzione il tratto caratterizzante che rende questo titolo così sadicamente divertente. In più di un’occasione ci è capitato di pensare, mentre cercavamo di scrollarci di dosso anche l’ultimo avversario e di portare la nostra auto, ormai ridotta ad uno scheletro, alla vittoria: "ma prima di quella curva non c’era un fienile?!". Infatti: c’era…

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Una nuova generazione di sfasciacarrozze

FlatOut: Ultimate Carnage è il terzo titolo della serie sviluppata dalla Bugbear Entertainment ma il primo per una console "next-gen". Spesso può capitare che la prima trasposizione di una serie da vecchia a nuova generazione non dia risultati particolarmente brillanti: magari per la scarsa esperienza degli sviluppatori con il nuovo hardware, forse perché si pensa che agli appassionati del genere basteranno qualche frame al secondo in più e una grafica in alta definizione; fatto sta che la storia recente ci ha consegnato ben più di qualche delusione quando ci siamo ritrovati titoli che avevamo amato in passato trasportati sulle nuove piattaforme in maniera insoddisfacente.

In questo caso però siamo stati fortunati, molto fortunati. Ultimate Carnage ci propone una grafica di altissimo livello, più macchine coinvolte in ogni corsa rispetto ai precedenti capitoli della serie (e quindi ancora più occasioni di scontri esilaranti), un motore che riesce a gestire l’ottima (ma non perfetta) fisica del gioco e le migliaia di oggetti che compongono i circuiti senza alcun affanno e molte modalità di gioco single e multiplayer che ne fanno un titolo "next-gen" a tutti gli effetti.

Quanta grazia…

Dopo il divertente filmato iniziale ci viene proposto un ricco menù che ci dà immediatamente l’idea della profondità del prodotto. La modalità principale, "FlatOut", è quella attorno a cui ruota tutto il gioco e consiste in una serie di corse di difficoltà progressiva inframmezzate da spassosi "minigame" dove la distruzione la fa da padrona che servono principalmente a guadagnare abbastanza soldi per poter comprare macchine più potenti o miglioramenti per il nostro attuale bolide. I livelli di difficoltà del gioco sono, infatti, rappresentati da tre categorie di gara: "Derby", le carrette arrugginite di cui parlavamo prima; "Race", performanti macchine da gara iper-accessoriate; "Street", scintillanti bolidi sportivi destinati a rimanere scintillanti per pochissimo tempo.

Le altre modalità, seppur di contorno, non sono certo meno ricche o meno divertenti: corse contro il cronometro; destruction derby che ricordano molto un "death match" di un First Person Shooter; spassosissimi quanto improbabili gare di stunt dove saremo chiamati, per esempio, a scagliare il nostro pilota, dopo una folle rincorsa, contro dieci birilli giganti in una sorta di bowling umano. Il tutto può essere selezionato singolarmente oppure tutto insieme nella modalità "Carnage" che porta i vari tipi di gara al limite premiando esclusivamente le capacità distruttive del giocatore.

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In pista!

Malgrado FlatOut sia sicuramente un gioco arcade e non una simulazione ci vorrà comunque un po’ di pratica per impadronirsi a pieno dei controlli delle vetture ed evitare di essere scagliati contro un albero ad ogni sorpasso. Il gioco può essere eccessivamente punitivo con i piloti meno esperti e in modo non sempre coerente: può capitare, infatti, di attraversare praticamente indenni il muro di legno di un edificio ma incagliarsi misteriosamente in uno steccato venendo poi sbalzati fuori dal tracciato. Ci vorrà poco però a capire cosa può essere abbattuto allegramente senza gravi conseguenze e cosa invece evitare e ci si potrà dedicare a sfrecciare accanto ai propri avversari in sorpassi mozzafiato o addosso ad essi per eliminare il problema alla radice.

Questo tipo di decisioni strategiche è abbastanza inusuale per questo tipo di gioco ma i ragazzi della Bugbear Entertainment hanno fatto un buon lavoro nel bilanciare la natura competitiva delle corse con la sadica voglia di distruzione; per ogni "stunt" particolarmente spettacolare verremo ricompensati con una certa quantità di "nitro" che ci aiuterà a recuperare il terreno eventualmente perduto permettendoci di ottenere buoni piazzamenti senza dover sacrificare il lato più distruttivo del gioco e guadagnare i soldi necessari al salto di categoria che vengono assegnati a fine gara non tanto per il piazzamento ottenuto quanto per la quantità di danni provocati a se stessi, agli avversari e al tracciato.

Carnage in alta definizione

Graficamente FlatOut è un vero gioiello, tutti gli scenari che fanno da contorno alle corse sono visivamente molto belli e ricchi di dettaglio ma la qualità migliore del prodotto sta sicuramente nella capacità di gestire tutti gli oggetti presenti su ogni tracciato che possono essere ridotti in mille pezzi al passaggio delle dodici vetture che prendono parte ad ogni gara senza che la fluidità dell’azione ne risenta minimamente.

La quantità di detriti di cui, giro dopo giro, viene cosparsa la pista è impressionante e praticamente qualsiasi oggetto presente lungo il percorso è pronto a frantumarsi nella maniera più spettacolare possibile. La fisica del gioco è molto buona, anche se non possiamo definirla perfetta; come detto in precedenza la risposta delle vetture a certi impatti non è del tutto uniforme ma ci si fa presto l’abitudine e s’impara ad agire di conseguenza.

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Nella modalità off-line gli avversari sono stati dotati di diverse personalità e l’Intelligenza Artificiale si comporta in maniera coerente; alcuni piloti cercheranno di evitare qualsiasi tipo d’incidente e si concentreranno esclusivamente sulla vittoria finale (spesso accumulando vantaggi impossibili da colmare se ci dovessimo essere soffermati troppo in tamponamenti a catena e demolizioni varie nei primi giri della corsa) mentre altri se sfidati in una gara di sportellate non si tireranno certo indietro.

E come ciliegina su questa ricca torta c’è la modalità online dove fino a otto concorrenti possono darsi battaglia in una qualsiasi delle modalità elencate. C’è ancora più gusto a buttare fuori strada un avversario sentendo in cuffia le sue dolci parole di congratulazioni!

Conclusioni

Tirando le somme FlatOut: Ultimate Carnage è un eccellente prodotto con una profondità inaspettata per questo genere di gioco, moltissime modalità di gara su cui cimentarsi e una realizzazione tecnica di altissimo livello. E’ un gioco capace di offrire divertimento immediato ma anche abbastanza ricco da rimanere valido e attraente nel tempo. Forse pochi lo eleggeranno proprio gioco preferito ma siamo sicuri che saranno molti a inframmezzare una partita a Halo 3 e una sessione di Bioshock con un paio di gare spericolate fra pompe di benzina che esplodono e piloti che volano dal parabrezza.

Valutazione generale

Presentazione: 7.5
Il divertente filmato iniziale lascia subito spazio al menù iniziale: molto semplice ma che dà subito l’idea di quanto sia ricco il gioco. Anche i sotto-menù sono molto semplici e lineari ma fanno il loro lavoro. Gli screenshot nelle fasi di caricamento del gioco sono forse un po’ noiosi.

Gameplay: 9
Un gioco più profondo di quanto non ci si aspetterebbe da un "arcade racing" come questo e i controlli delle vetture non così immediati.
L’immediatezza forse ne risente un po’ ma il divertimento è assolutamente garantito.

Grafica: 9
Il colpo d’occhio sui tracciati è veramente notevole e la capacità del motore grafico di gestire la miriade di oggetti presenti sullo schermo senza perdere un colpo è magistrale.

Sonoro: 8
I rumori della gara sono decisamente azzeccati e ben definiti. La colonna sonora molto "rockeggiante" aiuta a creare quell’atmosfera grezza e su di giri che è propria del gioco.

Longevità: 8.5
Quello che il gioco perde in immediatezza lo guadagna in longevità. FlatOut riesce nella difficile impresa di essere al tempo stesso un gioco leggero ma di cui ci si stufa difficilmente.

Multiplayer factor: 8.5
Praticamente tutti i tipi di gara disponibili in single-player possono essere giocati su Xbox Live da otto giocatori contemporaneamente. E’ anche disponibile una modalità "Party Game" per sfidare i propri amici off-line in divertenti campionati di stunt. Anche se è tristemente assente una modalità split-screen.

Voto complessivo: 8.5

Per un gioco di corse automobilistiche presentarsi sul mercato a ridosso dell’uscita di due colossi come Forza Motorsport 2 e Colin McRea: Dirt poteva essere rischioso ma il nuovo capitolo della serie FlatOut fa un’ottima figura; non solo perché fa parte di un genere diverso rispetto ai suddetti giochi ma perché si rivela un titolo validissimo e molto divertente.

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