Recensione – Halo 3 (Xbox 360)

di • 4 ottobre 2007 • RecensioneCommenti (0)1617

Titolo: Halo 3
Genere: FPS
Piattaforma: Xbox 360
Sviluppatore: Bungie
Publisher: Microsoft Game Studios
Data di rilascio: 26 Settembre 2007

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26 Settembre 2007, noi di XboxWay.com – e l’Europa video-ludica tutta – stiamo aspettando con grande trepidazione l’uscita del terzo e conclusivo episodio di quella che va ritenuta la più importante saga FPS di tutti i tempi: Halo 3.

4 Ottobre 2007, noi di XboxWay.com abbiamo avuto l’opportunità di spolpare per bene il titolo e siamo pronti a farvi sapere cosa ne pensiamo: nel bene e nel male.

La fine di un’era

Quando Bungie annunciò di aver preso la decisione di chiudere con la gesta di Master Chief nel terzo episodio di Halo, molti giocatori e critici hanno ritenuto suicida il comportamento della famosa casa di sviluppo dato che franchise di paragonabile bagliore (vedi Final Fantasy o Metal Gear Solid) avevano già dimostrato di poter sfuggire al tempo e di aver sempre molta presa sul mercato.

[img alt='Halo 3' align='center' width='400']/immagini/Giochi/category1326/picture58093.aspx[/img]

Halo 3, pur se all’altezza del nome che porta, offre molti spunti di riflessione a questo proposito e, come vedremo nelle prossime righe, dimostra di essere "stanco" da più di un punto di vista: insomma, se da una parte quest’ultimo episodio rende onore alla sua gloriosa storia, alcune scelte fatte nella scorsa generazione da Bungie non "attaccano" più in questa. Dopo Halo 3, il franchise si dovrà rinnovare e se per farlo vi è la necessità di mandare in pensione Master Chief… ben venga: d’altronde, quante volte si può chiedere ad un solo uomo – seppur geneticamente modificato – di salvare la Terra?

Il peso di un’eredità

Halo 3 inizia da dove era finito il precedente episodio, con Master Chief che sta atterrando sulla Terra ad una velocità tutt’altro che rassicurante e con Cortana prigioniera su Alta Opera. Molte cose sono accadute nel frattempo tra cui l’arrivo di una vera e propria flotta d’invasione dei Covenant sulla Terra alla ricerca dell’Arca, un artefatto collegato in qualche modo con gli anelli di Halo. Da questo momento in poi la storia seguirà il suo corso e noi ne saremo i diretti protagonisti.

A questo punto è bene fare una piccola precisazione: la sceneggiatura di Halo 3 è brillante ma, anche per l’essere FPS del titolo, non si concede moltissimi colpi di scena e risulterà qua e là fumosa. Per questo motivo, a parte il consigliarvi di guardare i titoli di coda fino alla fine, eviteremo nel prosieguo della recensione di entrare troppo nei dettagli della storia della modalità campagna focalizzandoci invece su altri aspetti quali game-play, grafica e sonoro.

Iniziando con il primo tra questi, il game-play rappresenta, ancora una volta, il vero fiore all’occhiello del gioco, così come della serie. Combattimenti frenetici ed estremamente tattici, armi con pregi e difetti, munizioni sempre centellinate ma fornite nei punti giusti ed ampi spazi in cui dimostrare le proprie doti di guida a bordo della dozzina di veicoli che Halo 3 ci permette di usare.

Ad impreziosire tutto ciò contribuisce un’intelligenza artificiale (a tratti) così incredibilmente raffinata da rivaleggiare apertamente con quella proposta da F.E.A.R. (la versione PC, naturalmente) e che diviene vero motivo di ri-giocabilità del titolo. Chi è già un veterano della serie non rimarrà stupito sin da subito dal comportamento dei nemici dato che tenteranno – come al solito – di usare la classica formazione con in prima linea gli spendibili Grunt, in seconda i temibili Brute ed in appoggio gli insidiosi Jackal: in ogni caso, alla prima morte in uno scontro, si avrà la possibilità di rendersi conto che il comportamento delle truppe nemiche è molto variabile e difficilmente pronosticabile soprattutto nel caso di grandi battaglie. Purtroppo, va sottolineato che gli stessi complimenti non possono essere spesi per l’intelligenza artificiale degli alleati che risultano completamente inetti alla guida dei mezzi e quantomeno inaffidabili durante gli scontri a fuoco.

[img alt='Gli scenari sono vasti e belli da vedere, minati solo da una fastidiosa mancanza di anti-aliasing' align='center' width='400']/immagini/Giochi/category1326/picture61999.aspx[/img]

Armi, mezzi e percorsi sono le altre risorse che renderanno ogni campagna nuova e meritevole di essere rigiocata: infatti, ci saranno sempre più vie per raggiungere lo scopo e spesso quella apparentemente più difficile finirà per risultare la più rapida ed indolore oltre che riuscire nel meritevole intento di farci risparmiare qualche munizione. Ecco quindi che uno Scarab potrà essere affrontato a bordo di una Mongoose con tanto di compagno a supporto o, più semplicemente, a piedi dotati di una potente arma e di abbastanza fortuna da centrare un punto preciso della macchina da guerra Covenant per almeno due o tre volte di fila.

I livelli di difficoltà sono quattro (facile, normale, eroico e leggendario) e sono tutti dotati di molta personalità: i primi due sono indicati per il giocatore occasionale che vuole godersi la storia senza dover ripetere troppe volte gli scontri più difficili, l’eroico è quello da cui tutti coloro che hanno giocato i primi due episodi della serie dovrebbero partire e leggendario costituisce – come oramai da tradizione – la vera sfida di Halo, sfida mitigata dal semplice fatto che l’esperienza dei giocatori ed i trucchi imparati precedentemente sono fonte di grande aiuto. Chi, quindi, sa come non far scomparire le armi dei Covenant uccisi e conosce tutti i segreti della pistola al plasma e della magnum, non troverà il livello leggendario così impossibile a meno che non decida di auto-imporsi obiettivi come il salvare tutti i soldati alleati in mano al nemico.

Ridefinire una generazione

Rispetto ai temi fino ad ora trattati, Halo 3 brilla (come si suol dire) di luce propria, non proponendo alcuna scelta veramente innovativa, ma portando nella nuova generazione tutti i punti di forza e la genialità per cui la serie è nota.

Purtroppo, Bungie e la sua creatura non sono riusciti invece nell’intento di adattarsi all’unico vero canone di questa generazione: la grafica. Lungi dal voler dire che Halo 3 non sia godibile anche da tale punto di vista, bisogna ammettere che il gioco propone in maniera preoccupante un altalenarsi di prestazioni visive ottime e veramente scadenti. Del primo gruppo fanno parte gli scorci di territorio con effetti di luce così curati da rendere la scena quasi reale, mentre nella seconda categoria ricadono – ahinoi – la maggior parte dei filmati in-game ed il dettaglio dei volti dei vari personaggi umani.

[img alt='Il primo è uno tra i livelli più belli da vedere' align='center' width='400']/immagini/Giochi/category1326/picture53309.aspx[/img]

Oltre a ciò, il gioco non sembra in grado di gestire un livello di anti-aliasing accettabile, almeno per gli standard dei titoli AAA su Xbox 360, e lo scaling grafico da 640p (risoluzione originale) a 720p (risoluzione finale) non aiuta certo il risultato finale. Nonostante tutti questi difetti, che era corretto elencare, ciò che abbiamo a schermo è un ottimo risultato, un’immagine dotata di una profondità poche volte viste in un videogioco.

In ogni caso, l’immersione del giocatore è assicurata anche dall’ottimo lavoro fatto sul comparto audio che può contare sulla sempre ottima e classica colonna sonora, su ottimi effetti legati alle armi e su un doppiaggio in italiano che è uno dei migliori da molti anni a questa parte eseguiti per un videogioco.

Il nuovo universo di Halo

L’universo di Halo non si esaurisce comunque con la campagna, ma propone molte altre modalità su cui spendere il nostro tempo libero e diverse dal classico multi-player.

Il primo esempio di questa lista è la modalità "Cinema" in cui potremo rivedere le nostre gesta (sia single- sia multi-player) tramite una telecamera esterna che ci permetterà di esplorare il campo di battaglia. Usare tale modalità è, quindi, non solo gratificante ma ci permette anche di credere maggiormente nell’esistenza di un mondo che "vive" al di là di Master Chief, senza contare che i giocatori più riflessivi potranno elaborare strategie osservando il comportamento dei nemici ed il terreno di scontro.

Altrettanto rivoluzionaria è la modalità "Fucina" che permette di creare veri e propri mod di mappe da condividere con i propri amici: sebbene le possibilità siano limitate al posizionamento di obiettivi, veicoli ed armi (senza quindi toccare la mappa in sé), lo strumento a disposizione è abbastanza potente da permetterci di cambiare radicalmente la giocabilità di uno scenario.

Infine, il multi-player. Al di là della possibilità di giocare la campagna in modalità cooperativa fino a 4 giocatori attraverso Xbox Live, che a nostro avviso non si riesce bene a calare nella realtà del gioco, l’online game consta di mappe per ogni gusto (grandi, piccole, simmetriche, asimmetriche, ecc.), 16 giocatori, ottimo codice che riduce il lag al minimo e tutte quelle modalità che hanno reso famosa la serie.

A questo si deve aggiungere la possibilità di personalizzare il proprio avatar con nuove armature, elmetti e colori che si sbloccheranno salendo man mano di livello secondo un complicato meccanismo detto TrueSkill. Infatti, come ogni altro gioco online multi-player su Xbox 360, anche Halo 3 fa uso di una versione personalizzata del ranking system di Xbox Live ed, in questo caso, usa due parametri principali: la skill, il ranking di un giocatore all’interno di una particolare lista, e l’esperienza, basata sul numero di vittorie in match multiplayer che il giocatore ha ottenuto.

[img alt='I quattro personaggi di cui è possibile prendere il controllo in una campagna co-op' align='center' width='400']/immagini/Giochi/category1326/picture54985.aspx[/img]

Questa doppia valutazione ha anche permesso a Bungie di trovare un modo per penalizzare coloro che si scollegano dalla partita prima della fine della stessa (evento tutt’altro che raro in Halo 2): ogni qual volta un giocatore si comporterà in questo modo perderà 2 punti di esperienza venendo quindi penalizzato nel ranking finale. Sebbene tale metodo non costituisca una primizia, il punto essenziale del discorso riguarda l’intenzione degli sviluppatori di mantenere quanto più leale e sportivo l’online di Halo 3.

Conclusioni

Halo 3 è un gioco che segnerà la storia di Xbox 360 e dell’intera generazione per quanto riguarda sia il multiplayer sia tutte le capacità multimediali che può sfoggiare e che abbiamo volutamente solo sfiorato in sede di recensione. La nostra unica perplessità risiede nel fatto che Bungie avrebbe potuto (e forse dovuto) cercare di più il confronto dal punto di vista grafico con i titoli di punta della next-generation, anche se alla fine l’impatto a schermo del titolo è più che egregio.

La verità è che Halo 3 è un gioco praticamente perfetto… ma lo è solo perché il suo motto è "Finish the Fight", solo perché sarà l’ultima vera battaglia di Master Chief.

Valutazione Generale

Presentazione: 9.5
La schermata di caricamento è tra le più belle mai viste. Confezione e manuale d’istruzioni praticamente perfetti. Limited Edition molto curata.

Gameplay: 9.5
Vero fiore all’occhiello del gioco, nonché della serie. Sfiorerebbe la perfezione, se non fosse per la deludente intelligenza artificiale dei compagni.

Grafica: 8.5
A tratti sbalorditiva, la grafica di Halo 3 delude sotto certi punti di vista. Rimane comunque uno dei titoli più belli da vedere su Xbox 360.

Comparto Sonoro: 9
E’ come sentirsi in pieno campo di battaglia. Le musiche, poi, non hanno bisogno di alcun commento.

Longevità: 10
Un gioco praticamente infinito: campagna rigiocabile in quattro livelli di difficoltà, un’esperienza multiplayer profonda, e due modalità ("Cinema" e "Focina") innovative e divertenti.

Fattore Multiplayer: 10
Halo 2 è ancora tra i più giocati su Xbox Live, e Halo 3 ne ha già ereditato il successo. Ci sarà un motivo, no?

Voto Complessivo: 9.5

Si è detto e discusso tanto di questo Halo 3. E il giudizio finale, nonostante i difetti che abbiamo evidenziato nella recensione, non può che essere positivo. Non sarà il gioco del secolo, quel capolavoro che avrebbe dovuto brillare da ogni punto di vista, ma resta comunque un gioco ben sopra la media, degno del nome che porta per giocabilità, storia, atmosfera e… multiplayer.

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