Recensione – The Darkness (Xbox 360)

di • 23 luglio 2007 • RecensioneCommenti (0)1128

Titolo: The Darkness
Genere: FPS
Piattaforma: Xbox 360
Sviluppatore: StarBreeze Studios
Publisher: 2K Games
Data di uscita: 29 Giugno 2007

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E’ una gradita sorpresa questo The Darkness, che 2K ha prodotto e StarBreeze (famosa per The Chronicles of Riddick: Escape from Butcher Bay) ha realizzato ispirandosi liberamente all’omonimo fumetto edito da Top Cow: il titolo si presenta in lingua inglese, sottotitolato in italiano.

[img alt='Come il più classico degli FPS, The Darkness presenta una visuale in prima persona']/immagini/Giochi/category1310/picture11399.aspx[/img]

Il gioco, con visuale in prima persona, ci vede nei panni di Jackie Estacado, un giovane mafioso di New York alle soglie del suo ventunesimo compleanno, che si trova – suo malgrado – impegnato in una lotta intestina contro lo zio Paulie Franchetti, autentico boss della malavita e, fino a quel momento, suo capo e mentore.
L’impostazione del titolo è quella classica del first person shooter, ma con alcune interessanti varianti: in primo luogo, ovviamente, l’inquietante presenza dell’entità chiamata "The Darkness", ingombrante compagno di viaggio che si rivelerà estremamente utile per affrontare le orde di gangster che zio Paulie ci scatenerà contro, nonché per risolvere i pochi, semplici enigmi che incontreremo lungo il cammino verso l’affrancamento dalla famiglia mafiosa e la vendetta personale.
"L’oscurità" si manifesta al nostro comando (sotto forma di due gigantesche serpi fuoriuscenti dalle nostre spalle) e presenta molti interessanti poteri, ma anche lo scomodo limite di poter sopravvivere solo in zone d’ombra (delle quali si "nutre" letteralmente, traendo dal buio – virtualmente inesauribile – la propria energia vitale… e noi con lei, dato che non esistono power up per ripristinare il livello di vitalità): gioca a nostro favore l’ambiente discretamente distruttibile, di modo da poter eliminare la luce ove sia di eccessivo disturbo al nostro mostruoso alter ego.

[img alt='Ecco le spaventose serpi che fuoriescono dalle spalle di Jackie']/immagini/Giochi/category1310/picture28268.aspx[/img]

L’oscurità è molto potente e, almeno in parte, eclissa l’arsenale a nostra disposizione, per altro non molto vario né originale: l’oscurità, inoltre, permette di richiamare alla vita dei curiosi alleati, piccoli "gnomi" malefici che si daranno da fare, ognuno seguendo le proprie malvagie inclinazioni e sadiche peculiarità, per sgombrarci la strada da ostacoli e nemici. Il potere dell’oscurità, inoltre, progredisce con il tempo e, più precisamente, con il numero di cuori che le consentiamo di divorare : la sequenza con la quale la serpe di destra li estrae dal corpo dei caduti, per poi contendersela con la serpe di sinistra, rimarrà negli annali come momento videoludico splatter di rara intensità, confrontabile solo con l’incisione della motosega di Gears of War.
Il tutto viene dispiegato senza l’utilizzo di alcun OSD su schermo, di modo che lo stesso rimanga sempre libero da indicazioni comunque (per come è concepita l’azione) superflue: trovo questo un aspetto positivo, che contribuisce a dare all’opera un taglio cinematografico e ad immergersi maggiormente nello spirito della storia.

[img alt='Come potete vedere, non è presente alcun OSD']/immagini/Giochi/category1310/picture28264.aspx[/img]

La struttura del gioco è altamente lineare e pesantemente scriptata: non si corre certo il rischio di perdersi, il backtracking è molto limitato e i filmati d’intermezzo frequenti e ben congegnati (a tal proposito, segnalo che vengono efficacemente impiegati anche per animare le sequenze di caricamento livello, evitando la fastidiosa schermata di "loading"). Alla missione principale se ne affiancano alcune secondarie, non indispensabili per completare il gioco (sbloccano una serie di contenuti aggiuntivi, quali bozzetti dei modelli, brevi filmati di making of e, particolare curioso, alcune pagine scannerizzate del fumetto originale), così come un paio di affascinanti incursioni nel mondo onirico della creatura, importanti per capirne l’origine e gli scopi (inizialmente è facile restare disorientati dall’apparizione dell’oscurità, in quanto non viene fornita alcuna spiegazione al nostro "ospitare" tale demoniaca presenza), nonchè per diversificare l’ambientazione e allontanare il rischio di monotonia.

[img alt='La grafica del gioco si attesta su buoni livelli']/immagini/Giochi/category1310/picture51737.aspx[/img]

Tecnicamente il titolo si presenta bene, ma non eccelle. La grafica è di buon livello, con modelli poligonali abbastanza dettagliati, texture discretamente definite e aliasing praticamente assente: è anche vero, però, che le animazioni sono un po’ legnose, il modello di illuminazione non troppo sofisticato e gli effetti particellari quasi assenti. Il bump mapping è applicato con gusto e moderazione, ma a volte eccede nel conferire alle strutture un aspetto "untuoso". Giusto per curiosità, ho provato anche la controparte per PS3: al di là della tonalità cromatica più blanda, l’aspetto è praticamente indistinguibile, eccezion fatta per l’antialiasing che sembra non applicato o limitato ad un modesto sovracampionamento 2X. Complessivamente, l’engine ricorda da vicino – anche se in meglio – il motore Lithtech usato per "Condemned" (gioco al quale, a mio modo di vedere, si ispira in più parti), e questo basta per porlo ad un livello inferiore rispetto a titoli più blasonati come Gears of War o Lost Planet. D’altro canto, va detto che la fluidità è pressochè perfetta – anche nelle scene più concitate -, le musiche di ambiente intonate al contesto e persino suggestive, mentre il parlato è assolutamente adeguato sia come contenuto dei dialoghi che come doppiaggio: è un vero piacere ascoltare i monologhi di Jackie (chi conosce bene la lingua inglese farebbe bene a disattivare i sottotitoli), nonché autentico godimento (e turbamento!) sentir provenire da dentro di sé la sconvolgente voce dell’oscurità, la cui timbrica è stata alterata per risultare davvero terrificante.

[img alt='La dotazione di due pistole è standard fin dalle prime fasi di gioco']/immagini/Giochi/category1310/picture16720.aspx[/img]

Ho incontrato un solo bug nelle circa 15 ore di gioco necessarie a completare il titolo (un muro invisibile nel quale mi sono incastrato, costringendomi a ricaricare l’ultimo checkpoint), a riprova della realizzazione, tecnica e non, di un titolo che appassiona, non annoia e che, onore al merito (specie di questi tempi), presenta una storia coerente e ben strutturata: del finale, ovviamente, non vi svelo nulla, ma basterà dire che rimane aperto ad un possibile seguito, che auspico venga realizzato al più presto.

La pagella

Presentazione: 7.5
I menù sono molto "in tema", mentre i filmati (a partire da quello introduttivo, che ci proietta immediatamente nell’azione con sequenze interattive) sono realizzati con il motore del gioco, adeguato per dare continuità alla presentazione (filmati in CG avrebbero forse "staccato" troppo con la grafica del gioco, dato il livello non proprio eccelso della stessa).

Gameplay: 8
Classico sparatutto in prima persona, ma impreziosito dalle varianti permesse dal controllo dell’entità oscura (anche se, data la sua natura malvagia, a volte è la creatura che controlla noi!) e dalla compresenza di due universi paralleli, quello reale e quello oscuro (che sembra più vero del reale: di sicuro è più tetro ed angosciante – stile Silent Hill 3, per intenderci). Nota dolente l’IA dei nemici, che si attesta su livelli solo discreti.

Grafica: 7.5
Buona ma non al top: serve comunque egregiamente allo scopo, oltre a conservare un frame rate granitico che aiuta a districarsi nelle situazioni più ingarbugliate.

Sonoro: 8.5
Complessivamente molto buono, specie se si possiede un decoder Dolby Digital: la voce sinistra dell’oscurità è paragonabile solo a quella di Shodan in "System Shock 2" per quanto il tono malefico sia stato superbamente distorto.

Longevità: 7
Nonostante la presenza di una modalità multiplayer, il gioco è pesantemente incentrato sul single player e, data la struttura narrativa della stessa, lo stimolo a rigiocarla può essere limitato.

Multiplayer Factor: 6.5
La sezione multiplayer (8 giocatori al massimo, e ciononostante è presente un certo lag) presenta le classiche modalità deathmatch, team deathmatch e capture the flag, dove è possibile impersonare anche i darklings; ma il tutto sembra sottodimensionato e quasi "giustapposto" alla campagna single player.

Voto complessivo: 8

Il giudizio finale non è la media dei singoli voti e riflette, forse, la mia predilezione per questo titolo: posso comunque garantire che chi è in cerca di un valido sparatutto con una solida campagna single player troverà certo soddisfazione in questo "The Darkness", che certo non rivoluziona il genere (pur introducendo elementi di varietà ed originalità) ma che apporta comunque una ventata d’aria fresca in un settore dove, troppo spesso, la coerenza e consistenza della trama sono sacrificate sull’altare della forza bruta e delle armi roboanti.

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