Titolo: Two Worlds
Genere: Gioco di ruolo
Piattaforma: Xbox 360
Sviluppatore: Reality Pump Studios
Publisher: Southpeak Interactive
Data di uscita: 7 settembre 2007
Invitati da Newave nella sede di Firenze, siamo riusciti a dare un’occhiata in anteprima ad uno dei titoli più attesi di prossima uscita per Xbox 360: Two Worlds.
In una sala ghermita di persone – saremmo stati 30 in una stanza che ne poteva ospitare la metà – due sviluppatori tedeschi della Zuxxez hanno mostrato una demo della Alpha 3.9 del gioco per quanto riguarda il PC ed una versione ancora meno recente per Xbox 360.
[img alt='Two Worlds']/immagini/Giochi/category1280/picture29479.aspx[/img]
Di conseguenza, durante questo hands-on non vi presenteremo solo il secondo gioco di ruolo occidentale di nuova generazione, ma faremo in modo di darvi un’indicazione sulle migliorie che ci si può aspettare nella versione finale del titolo oltre naturalmente a qualche indiscrezione che siamo riusciti a strappare agli sviluppatori intervistandoli a presentazione conclusa.
La grafica non è niente…
In Two Worlds prenderemo le vesti di un cacciatore di taglie che si vede costretto a lasciare il proprio villaggio per andare alla ricerca della sorella rapita durante un attacco da parte degli orchi: inutile dire che sin dall’inizio della nostra avventura nulla filerà perfettamente liscio ed entreremo a far parte di quella che sembrerà una confraternita non troppo raccomandabile.
Dopo un breve tutorial ambientato in un dungeon, saremo catapultati in una realtà molto rigogliosa e popolata. Chiariamo quindi subito un dubbio che ha molto attanagliato tutti gli interessati al titolo: graficamente il gioco si difende egregiamente e riuscirà a proporci scorci mozzafiato. Sentieri immersi in foreste rigogliose, infinite distese di fiori colorati e laghi d’acqua cristallina in cui specchiarsi sono solo una parte della realtà che Two Worlds emula: naturalmente la build che abbiamo potuto ammirare conteneva ancora diversi "bachi" ed un frame rate molto instabile ma siamo sicuri che il titolo non passerà certamente inosservato dato che perfino gli eventi atmosferici saranno ben realizzati, ricchi di giochi di luce e di effetti sonori.
[img alt='Le ambientazioni di Two Worlds ci sono sembrate molto ben riprodotte']/immagini/Giochi/category1280/picture29485.aspx[/img]
Le ambientazioni di gioco sembrano molto varie e, particolarità piuttosto interessante, caratterizzate da un clima specifico: ci troveremo ad esempio a viaggiare da regioni paludose a zone desertiche, passando tra montagne innevate e colline verdeggianti. Anche i mostri ed i PNG (personaggi non giocanti n.d.r.) che popolano il nostro mondo godranno di un ottimo livello di dettaglio ma sono sembrati macchiati da un character design che poco riesce a dar loro carisma.
…senza Game-Play
Iniziando una nuova campagna ci troveremo di fronte alla schermata di creazione del personaggio che, per quanto visto, non presenterà alcuna funzione particolarmente innovativa rispetto ad altri titoli dello stesso genere; anzi, per esigenze "di storia", è confermato che saremo costretti a rimanere "mortalmente" umani.
Rimanendo in tema, è giusto precisare che Two Worlds riesce a contraddistinguersi per la mancanza della scelta della classe del nostro personaggio: gli sviluppatori hanno, infatti, optato per una modalità più dinamica di caratterizzazione del protagonista che andrà autodefinendosi automaticamente col proseguo dell’avventura a seconda delle nostre azioni e del nostro modo di comportarci lasciando ai punti esperienza il compito di aiutare ad aumentare le statistiche del personaggio e mettendo a disposizione di noi giocatori dei "cambiatori di carriera" che, dietro compenso, ci permetteranno di far passare dei punti esperienza da un’abilità ad un’altra.
[img alt='I combattimenti saranno sempre con visuale in terza persona']/immagini/Giochi/category1280/picture29480.aspx[/img]
Come già spiegato, durante i primi minuti di gioco ci saranno fornite alcune nozioni di base sui controlli del personaggio, sull’utilizzo del menù inventario e sulle magie. L’inventario è facilmente consultabile e, come per la maggior parte dei GDR, limitato da due fattori chiave: la quantità – in peso – e lo spazio fisico che essi andranno ad occupare. A questo proposito vale la pena sottolineare come Two Worlds dia la possibilità di "sommare" due armi o parti di armature identiche in modo da ottenere come risultato un oggetto più potente e spazio fisico liberato.
Il menù delle magie è, invece, diviso in quattro scuole principali – aria, acqua, fuoco e terra – e da una disciplina "eretica" molto potente che potremo imparare solo entrando a far parte di una particolare confraternita: la negromanzia.
Un altro aspetto che sembra essere stato molto curato dagli sviluppatori della Zuxxez è l’alchimia: raccogliendo e miscelando vari ingredienti sarà infatti possibile creare nuove pozioni dagli svariati effetti. Dalle prove svolte, il motore che gestisce il risultato di questi miscugli sembra piuttosto semplice e logico dato che unire 2 ingredienti con proprietà curative produrrà una pozione "cura ferite" mentre unire tra di loro ingredienti dalle caratteristiche opposte avrà come risultato una miscela dagli effetti neutri.
L’impressione complessiva che fino a questo momento ha offerto Two Worlds è, in tutto e per tutto, quello di un gioco di ruolo e, nel bene o nel male, la situazione non cambia analizzando i momenti di maggior azione del titolo. Sin da subito, infatti, è facile rendersi conto che i combattimenti sono meno profondi di quanto inizialmente preventivato a partire dalla mancanza del comando "blocca attacco". Quindi, sebbene si possa far impugnare uno scudo al proprio personaggio, non vi è alcun tasto che permetta di parare il colpo avversario, facendoci incassare inesorabilmente il fendente e subendo una quantità di danni in rapporto al nostro livello d’abilità "blocca". Valendo la stessa cosa nei confronti del nemico di turno, il combattimento si trasforma in un mulinare veloce di colpi senza la possibilità di evitarli se non schivando o sfruttando qualche trucco – come disarmare l’avversario o accecarlo buttandogli in faccia della sabbia – per avere la meglio.
[img alt='Il character design non è sicuramente tra i migliori']/immagini/Giochi/category1280/picture9510.aspx[/img]
Di conseguenza, data la natura piuttosto "arcade" dei combattimenti, l’idea di non farci mai veramente morire è di sicuro conforto: quando la barra d’energia si ridurrà a zero, il nostro personaggio sarà tele-trasportato nel punto di rinascita più vicino senza nessuna penalità in termini di esperienza o oggetti d’inventario rimossi.
Il confronto con Oblivion
A questo punto, dedicare qualche riga ad un paragone diretto con The Elder Scrolls IV: Oblivion è obbligatorio dato che, assieme a Two Worlds, il titolo Bethesda rappresenta l’unico vero e proprio GDR occidentale attualmente disponibile per Xbox 360.
I due titoli sono piuttosto simili dal punto di vista grafico, sia per quanto concerne la palettatura cromatica utilizzata sia dal punto di vista del livello di dettaglio; quest’ottimo risultato raggiunto dalla Zuxxez ha ancor più valore se si tiene conto che nelle versioni mostrate la profondità visiva in Two Worlds sembra superiore in dettaglio ad Oblivion in cui era spesso frustrante constatare che le colline poco avanti a noi fossero prive d’ogni tipo di vegetazione che poi spuntava inesorabilmente dal nulla man mano che ci si avvicinava.
[img alt='Ancora uno scatto dalla versione Xbox 360 di Two Worlds']/immagini/Giochi/category1280/picture19671.aspx[/img]
Dal punto di vista del game-play, in Two Worlds sarà possibile passare dalla visuale in prima persona a quella in terza con il semplice click di un tasto, cosa prevista anche in Oblivion, con la sola sostanziale differenza che durante i combattimenti la visuale obbligata sarà quella in terza persona. Questo scelta è stata presa per dar modo a noi giocatori di gestire meglio la situazione dato che affronteremo spesso, soprattutto all’inizio dell’avventura, mostri (a livello fisso) troppo forti da sconfiggere lasciandoci come unica tattica una fuga precipitosa.
Infine, sembra che la storia di Two Worlds sia più profonda e ricca di colpi di scena rispetto alla non esattamente trascinante main quest di Oblivion anche se, come quest’ultima, lascerà al giocatore completa libertà di manovra permettendoci di visitare in lungo ed in largo i popolarissimi villaggi (10-30 PNG) e le altrettanto piene città (50-80 PNG). La stessa cosa, fortunatamente, non dovrebbe valere per le avventure di contorno che ci vedranno abitanti di un mondo in continua evoluzione che cercherà di rispecchiare le nostre decisioni: per citare un esempio caro agli sviluppatori, nel momento in cui ci venisse chiesto aiuto da alcuni abitanti di un piccolo villaggio sotto attacco, una nostra esitazione o ritardo potrebbe farci trovare, al nostro ritorno, il villaggio irrimediabilmente distrutto.
Il Multi-player
Una delle cose che ci aveva colpito di Two Worlds al momento del suo annuncio fu il supporto al gioco multi-player. Col passare del tempo varie voci si sono susseguite volendo il gioco capace di proporre modalità cooperative, sfide da affrontare in clan di 8 giocatori, editor sia su PC sia su Xbox 360 fino ad arrivare ad un mondo persistente che avrebbe reso Two Worlds il primo RPG-MMO della nuova generazione: insomma un titolo capace di offrire una realtà completa sia in single-player sia in multi-player.
Come era ovvio, molto di tutto ciò è stato ridimensionato ma a Two Worlds sono rimaste comunque diverse frecce all’arco: infatti, il titolo Zuxxez permetterà campagne on-line fino ad 8 giocatori e sfide PvP (Player vs Player, n.d.r.) in speciali arene con unico limite l’impossibilità di usare il proprio personaggio single-player.
Sebbene gli sviluppatori non abbiano volutamente rilasciato altre informazioni al riguardo, le due modalità sembrano molto interessanti ma nessuna delle due potrà avvalersi del servizio Live Anywhere. Purtroppo è stata proprio l’azienda di Redmond a non voler rilasciare le specifiche del servizio riservandolo per ora solo ai titoli direttamente da lei prodotti.
Nonostante tutto, da noi interrogati sull’argomento, gli sviluppatori hanno ribadito il loro interesse verso il progetto ed hanno sottolineato che a livello di implementazione il Live Anywhere potrebbe essere abilitato anche solo con una patch da distribuire via Xbox Live.
Conclusioni
Pur partendo da una posizione privilegiata nella line-up di Xbox 360 (unico RPG occidentale insieme ad Oblivion), Two Worlds si trova comunque di fronte al non facile compito di soddisfare i palati molto raffinati di giocatori abituati a serie quali The Elder Scrolls e Knights of the Old Republic.
Riservandoci, in ogni caso, di cambiare giudizio in sede di recensione, Two Worlds non sembra poter competere direttamente con titoli di prima categoria a causa di un character design non del tutto convincente e della speranza infranta di avere a che fare con un sistema di combattimento più profondo. Two Worlds si prospetta quindi come un titolo dedicato ai veri appassionati di RPG ed a tutti coloro che sono incuriositi dalle interessanti – almeno sulla carta – modalità on-line del gioco.
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