Recensione – Crackdown (Xbox 360)

di • 12 febbraio 2007 • RecensioneCommenti (0)828

Titolo: Crackdown
Genere: Azione
Piattaforma: Xbox 360
Sviluppatore: Real Time Worlds
Publisher: Microsoft Game Stusios
Data di uscita: 23 Febbraio 2007

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Un clone di GTA o un gioco innovativo? Probabilmente entrambi…
Nelle prossime righe cercheremo di raccontarvi Crackdown, un gioco dalle ottime potenzialità e dall’idea originale, buttato alle ortiche da una realizzazione mediocre.

Benvenuti a Pacific City

Bisogna correre ai ripari: la città è in mano alle gang e la polizia non riesce ad arginare il problema.
Le bande dei Los Muertos (sudamericani), dei Volk (Russi) e della Shai-Gen (asiatici) si stanno contendendo il dominio della metropoli e, dai loro territori, lanciano attacchi alle organizzazioni rivali. La cittadinanza è impaurita e la violenza dilaga nelle strade.
Ecco che quindi l’Agenzia, una speciale forza di polizia istituita per riportare l’ordine in città, decide di mettere in campo una nuova arma: un super agente geneticamente modificato.

[img alt='Un orizzonte visivo molto vasto è il solo punto degno di nota del comparto tecnico di Crackdown']/immagini/Giochi/category1184/picture26145.aspx[/img]

Noi, vestendo i panni del suddetto agente, con l’aiuto di potenti mezzi, super poteri tipici degli eroi dei fumetti e armi all’avanguardia, dovremo risalire la piramide del crimine di ogni banda eliminandone tutti i membri, dal più infimo scagnozzo fino al grande boss.

Tutto qua, niente trama articolata, nessun colpo di scena, solamente "vai e ammazza": ecco il plot narrativo di Crackdown.
E’ questo forse il più grande difetto del gioco, la mancanza di una storia che non sia solo accessoria al gironzolare e spaccare tutto, che spinga ad affrontare le missioni con un minimo di motivazione, che renda le missioni stesse varie e mai ripetitive (sono infatti tutte identiche: trova e uccidi il personaggio della banda), che giustifichi la presenza di gare automobilistiche e di corsa sui tetti.
Qualcuno può spiegarmi perché mai un poliziotto debba intraprendere una gara a tempo in macchina per le trafficate vie cittadine, col rischio di causare incidenti e investire pedoni innocenti, solo per ottenere un aumento dell’abilità di guida?
Oppure perché saltare come un fesso da un tetto all’altro, sempre gareggiando contro il tempo, mentre per le strade infuria il crimine, solo per incrementare l’agilità?
Bastava poco a rendere queste due gare credibili, non so, l’inseguimento di un fuggitivo potenziato sui tetti o di rapinatori in macchina… Peccato che gli sceneggiatori non si siano sforzati nemmeno in questo senso.

Balzando di tetto in tetto

Nel suo gameplay, il titolo dei Real Time Worlds attinge a piene mani al filone tipico detto "alla GTA". Il gioco è infatti ambientato in una grande metropoli (suddivisa in tre isole, ognuna presidiata da una gang) liberamente percorribile con qualsiasi mezzo di trasporto su cui potremo mettere le mani.
Crackdown, però, ha dalla sua una notevole componente innovativa: il nostro alter ego, infatti, non solo non è un criminale, ma anzi, è un super poliziotto in grado di correre più veloce di qualsiasi essere umano, di sollevare e scagliare pesi impensabili e di spiccare balzi vertiginosi, spostando l’azione dalle strade anche ai tetti dei palazzi della città, sfruttando così al 100% la terza dimensione.

[img alt='I nostri agenti possono contare sul supporto di alcuni veloci (e potenti) mezzi di trasporto']/immagini/Giochi/category1184/picture18685.aspx[/img]

Cosa degna di nota è che all’inizio le nostre capacità sovrumane saranno limitate, ma potranno aumentare man mano che progrediremo nel gioco, semplicemente utilizzandole per uccidere i nemici. Avete ammazzato un criminale sparandogli? Questo incrementerà la vostra mira. L’avete fatto da un’altezza elevata? Ne gioverà anche l’agilità. L’avete messo sotto con la macchina? Diventerete un asso del volante. L’avete preso a calci oppure gli avete tirato addosso un bidone? Bene, la prossima volta potrete sollevare e scagliare un’automobile!
Tutto ciò, quindi, sposta l’ago del gioco più verso l’azione e lo sparatutto piuttosto che verso la guida com’era in GTA. Inoltre, una volta che la vostra agilità avrà raggiunto valori consistenti, sarà più che naturale abbandonare i comuni mezzi di trasporto (perfino i tre veicoli potenziati a disposizione dell’Agenzia: la Super Car, il Super SUV e il Super Track) in favore di un’emozionante corsa sui tetti dei palazzi.
Sicuramente, l’uso dei super poteri è galvanizzante e sarà l’unica molla che potrà spingervi a procedere nel gioco: saltare da un edificio all’altro o balzare dal tetto di un grattacielo fino in strada senza riportare alcun danno, sollevare un container o un’automobile e usarla per spiaccicare i criminali vi daranno emozioni del tutto particolari.

Peccato però che gli aspetti positivi del gioco si interrompano qui.
I controlli di gioco, sia a piedi che con i veicoli, sono sì intuitivi e immediati, ma vengono minati da un sistema di puntamento non eccessivamente brillante e una modalità corpo a corpo non esente da difetti.
La quasi invulnerabilità del protagonista, data da uno scudo energetico e da una cospicua vitalità, entrambi velocemente ricaricabili, e la possibilità di risorgere senza dover mai ricaricare, rendono il gioco sicuramente poco frustrante, ma al contempo piuttosto veloce da portare a termine.
Una seconda modalità di gioco oltre alla campagna, la sfida a tempo, non aggiunge nulla di nuovo, consistendo solamente nel rigiocare una missione già effettuata, nel minore tempo possibile.

Due super agenti sono meglio di uno

Sul versante multiplayer le cose non vanno certo meglio. L’unica opzione possibile è quella di affrontare le stesse modalità del gioco in singolo, in cooperativa con una un altro giocatore, sia in locale che via Xbox Live.
Positivo e degno di nota solamente il fatto che i giocatori non sono obbligati a muoversi insieme e a compiere la stessa missione, ma sono liberi di gironzolare per la città a loro piacimento e di svolgere missioni differenti contemporaneamente.
Il Co-Op consente comunque di impostare un minimo di strategia, dando la possibilità di attaccare il bersaglio da due direzioni differenti.

Ingegneria genetica

Anche dal punto di vista tecnico Crackdown non riesce a risollevare le sue sorti.
Graficamente, seppur con una città discretamente riprodotta e con una visuale dall’orizzonte vastissimo, non riesce a sorprendere, a causa di un uso poco curato del cel shading (credo che le immagini viste finora di Eternal Sonata possano essere un significativo esempio di cel shading ben impiegato) e di modelli poligonali tutto sommato un po’ grezzi.

[img alt='Il gameplay di Crackdown è molto ripetitivo']/immagini/Giochi/category1184/picture18683.aspx[/img]

Il comparto sonoro riesce a strappare la sufficienza grazie a una localizzazione in italiano discreta, con un parlato decoroso, rinvigorito dalle voci delle bande criminali, ognuna delle quali parlerà la propria lingua madre (spagnolo e russo). Gli effetti ambientali sono nella media, mentre la colonna sonora è decisamente sotto tono, comprese le tracce audio selezionabili dall’autoradio.
Infine, l’IA degli avversari non fa certo gridare al miracolo. Troppo spesso, infatti, rimarranno immobili a scaricare le proprie armi, inutilmente, contro la nostra corazza, e a fare da bersaglio.

Conclusioni

Che peccato, un’ottima occasione per produrre un buon gioco sprecata così! Le premesse c’erano tutte: un’idea innovativa in una tipologia di gioco che riscuote sempre un largo consenso. Sarebbe bastato così poco per renderlo un capolavoro, solamente una buona storia accattivante e un minimo di cura nella realizzazione tecnica.
Già, perché tecnicamente parlando Crackdown avrebbe potuto girare tranquillamente anche sulla vecchia Xbox e di certo è tutto fuorché next-gen. Per carità, il gioco è anche divertente e vi occuperà piacevolmente qualche ora, ma abbiamo visto cosa la nostra 360 è in grado di fare e sinceramente ritengo non siano più accettabili prodotti deludenti come questo.
Credo sia meglio tenersi in tasca qualche decina di euro (a meno che non vogliate a tutti i costi accaparrarvi la beta multilplayer di Halo 3, ma sinceramente non reputo che valga così tanto) e aspettare il periodo di maggio – giugno, in cui usciranno delle vere pietre miliari della storia di Xbox 360.

La Pagella

Presentazione: 6
Il briefing introduttivo alla campagna risulta gradevole e riesce nell’intento di coinvolgere il giocatore.

Gameplay: 7
Sicuramente la voce che salva il gioco dall’insufficienza globale. Il free-roaming a tre dimensioni e la crescita dei poteri del personaggio sono una gradevole novità in questo genere di giochi.

Grafica: 5.5
Un bizzarro uso del cel shading rende il gioco insufficiente dal punto di vista grafico, nonostante l’ampiezza di visuale all’orizzonte.

Sonoro: 6
Il parlato e gli effetti sonori sono più che discreti, peccato che la colonna sonora rovini tutto.

Longevità: 6
Il gioco in sé non è lunghissimo ma nemmeno troppo corto e la possibilità di rinascere continuamente lo rendono sicuramente poco frustrante. Le modalità sfida a tempo e cooperativa contribuiscono, inoltre, a rendere il gioco sufficientemente longevo.

Multiplayer Factor: 5.5
L’unica modalità multiplayer possibile è relativa al gioco in co-op (sia la campagna che le sfide a tempo). Simpatico ma insufficiente.

Voto complessivo: 6.8

Crackdown è un gioco mediocre sotto ogni punto di vista. Peccato, le premesse perché fosse un "giocone" c’erano tutte, ma come troppo spesso accade non sono state supportate da una degna realizzazione e da una trama valida e plausibile, dando vita quindi a un gioco scontato e ripetitivo.

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Si ringrazia Microsoft per la collaborazione.

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