Recensione – Lost Planet: Extreme Condition (Xbox 360)

di • 12 gennaio 2007 • RecensioneCommenti (0)1155

Titolo: Lost Planet: Extreme Condition
Genere: Azione/Sparatutto
Piattaforma: Xbox 360
Sviluppatore: Capcom
Publisher: Capcom
Data di uscita: 12 Gennaio 2007

Galleria Immagini

 

 

Lost Planet: Extreme Condition è la storia di guerre perse nel tempo e nello spazio, combattute su una terra aliena, alla ricerca del potere. Questa volta, il potere è rappresentato da una fonte energetica e lo scenario di guerra è un pianeta lontano, completamente sommerso dalla neve, ove gli uomini colonizzatori e gli alieni "indigeni" si contenderanno la preziosa risorsa.

La nostra storia è quella di un uomo, Wayne (interpretato dall’attore sudcoreano Lee Byung-Hun), inconsapevole di quello che il destino avrà in serbo per lui…

Siete pronti ad iniziare con noi il viaggio verso il Pianeta Perduto?

La storia: quel pianeta lontano lontano…

La storia di Lost Planet viaggia su due binari paralleli: da una parte l’elemento epico, che vede fronteggiarsi i due diversi schieramenti degli umani e degli Akrid, dall’altra si sviluppa la storia individuale del protagonista, Wayne Holden, il quale, ritrovato da alcuni pirati delle nevi (Yuri, Luka e Rick) sotto uno strato di ghiaccio, ha perso la memoria. L’unica cosa che si ricorda? Suo padre, a cui era molto affezionato, è stato ucciso da un Akrid.

[img alt='Wayne, il protagonista di Lost Planet']/immagini/Giochi/category1232/picture5604.aspx[/img]

Inutile dire che, proseguendo nel gioco, i due elementi finiranno per incrociarsi indissolubilmente, fino ad arrivare al meraviglioso finale, del quale per ovvi motivi non vi diremo nulla.
Il gioco è diviso in capitoli, ovvero missioni, unite tra loro dalle cut-scene nelle quali si sviluppa la storia del protagonista e dei vari comprimari. Questa tecnica narrativa ricorda per molti versi Metal Gear Solid, in primis, con questi lunghi filmati esplicativi, che fungono da collage tra una sessione di gioco e l’altra.
Questo, a nostro modo di vedere, non aiuta il giocatore ad immergersi nel mondo di Lost Planet, ma al contrario spezzetta il fluire della storia in tante parti quante sono le missioni. E’ vero che il finale riscatta e dà un senso a tutto il resto, però avremmo preferito una minore rigidità narrativa in questo senso.

Il gameplay: piatto ricco…

Lost Planet è uno sparatutto in terza persona, strutturato in missioni. Sono 11 in tutto e alla fine di ognuna di essa vi sarà un bel boss formato extra-large. Il tutto ricorda piacevolmente i giochi vecchio stampo, stile Bionic Commando, per intenderci.

Il protagonista si dovrà far largo tra decine, centinaia di nemici pronti a fargli la pelle. Non vi sono enigmi da risolvere, ma soltanto tanta, tanta azione, esplosioni e sparatorie. Capcom ha sì preso un po’ da parecchi giochi (fra poco vedremo quali), ma ha deciso di non appesantire il gioco con modalità o elementi lontani dallo sparatutto in terza persona.

I comandi per guidare Wayne sono, essenzialmente, i seguenti: la levetta sinistra per muoversi, la levetta destra per ruotare liberamente la telecamera, il grilletto sinistro per lanciare le bombe, quello destro per sparare, i tasti LB ed RB per ruotare la telecamera di 90 gradi, il tasto A per saltare, B per colpire i nemici con l’arma o per sostituire/raccogliere armi per terra e il pulsante X per lanciare il rampino.

[img alt='Comincia la battaglia']/immagini/Giochi/category1232/picture28419.aspx[/img]

La schermata di gioco presenta cinque elementi in rilievo: in alto a sinistra abbiamo la linea della vita e immediatamente sotto la barra dell’EN-T (energia termica). Dobbiamo prestare particolare attenzione a questi due elementi, soprattutto alla seconda barra. Infatti, potremo essere colpiti diverse volte (e quindi vedere la nostra barra della vita ridotta quasi a zero), ma non morire, poiché l’EN-T provvede tempestivamente a farci recuperare la "vita", salvo che i nemici non riescano a togliercela tutta in un sol colpo, improvvisamente.
I guai per il nostro Wayne arriveranno qualora la barra dell’energia termica si esaurisse, poiché da quel momento in poi il nostro "scudo" verrà meno e, non solo ogni colpo ricevuto avrà conseguenze permanenti sulla barra della vita, ma addirittura, con lo scorrere del tempo, la nostra vita diminuirà sempre più.
L’energia termica è, quindi, un elemento importantissimo in Lost Planet. Anche se non siamo colpiti dai nostri nemici, questa scenderà progressivamente con l’andar del tempo, e vistosamente qualora dovessimo usare i famosi Vital Suit (VS), ovvero i mech. Dimentichiamoci, insomma, di rimanere fermi in eterno con l’orecchio tesi ad ascoltare i rumori di sottofondo!
Recuperare EN-T è, tuttavia, abbastanza semplice. E’ possibile farlo uccidendo i mostri di turno, i quali rilasciano delle sfere di colore arancione (qualcuno rammenta le care, vecchie anime di Onimusha o i globi di Devil May Cry?), oppure rompendo le infrastrutture presenti sul posto (in particolare i serbatoi).

Tornando a parlare dell’HUD del gioco, in alto a destra possiamo notare il radar, in basso a sinistra e a destra vengono indicate rispettivamente le bombe e le armi a disposizione (se ne possono portare al massimo due per volta), e per finire, al centro dello schermo abbiamo il mirino, che diventerà verde per indicare una zona accessibile con il rampino e rosso per segnalare che stiamo puntando su un nemico.

Dalla configurazione dei comandi non si può non notare il riferimento diretto al meraviglioso Halo 2, riferimento peraltro confermato dal produttore Jun Takeuchi.
Alcuni hanno criticato la scelta di riportare i comandi di un FPS all’interno delle meccaniche di gioco di uno sparatutto in terza persona. Noi, invece, ci sentiamo di sottolineare, al contrario, la facilità con la quale è possibile guidare Wayne nell’avventura. Una critica va fatta, però, per quanto riguarda lo zoom dell’arma, che in Halo si aziona mediante la pressione della levetta destra, mente in Lost Planet, invece, tramite la freccia direzionale in su o in giù. Poco intuitivo!

[img alt='Non ditemi che questo mostro non vi mette paura!']/immagini/Giochi/category1232/picture18727.aspx[/img]

Altro aspetto importante relativo ai controlli: è possibile guidare (come anticipato poco più su) i VS. Inutile dire che si tratta forse dell’aspetto più interessante del gioco e che rimanda a tanta produzione videoludica contemporanea e degli anni passati. Stiamo parlando di Zone of the Enders, Phantom Crash, Gundam, o del più recente ChromeHounds.
Lost Planet convince e viene promosso a pieni voti sotto questo aspetto. I comandi sono semplici, diversi per ogni VS (in totale sono presenti quasi 20 tipi diversi di VS), ma di base sono gli stessi. Comandare un VS è maledettamente divertente ed appagante.

L’armamentario a propria disposizione è davvero vario. Si passa dalla mitragliatrice al fucile, dal lanciarazzi al fucile ad energia, per non parlare delle granate: granate a disco (le mie preferite), granate al plasma, bombe a mano… davvero di tutto e di più.
Le "ispirazioni" presenti nel gioco sono molteplici, come già detto, ed alcune sono più evidenti di altre: Gun Valkyrie per la veste grafica e per il modo di giocare, Halo 2 appunto per i comandi, Starship Troopers per gli insetti giganti, Resident Evil 4 per il puntamento e per la telecamera "sulle spalle", Metal Slug per la mole di nemici e il concetto di sparatutto derivante dagli sparatutto bidimensionali.

Per il concetto di sparatutto moderno, il pensiero va subito a Gears of War, attualmente titolo di punta della line-up di Xbox 360. In realtà, va detto, sono due giochi molto diversi tra loro: Lost Planet è uno sparatutto di matrice orientale, l’altro manifesta al contrario il pensiero occidentale circa questa categoria videoludica. Sono due perle entrambi, che meritano tutti quanti i nostri euro.

[img alt='Uno dei modelli di Vital Suit presenti nel gioco']/immagini/Giochi/category1232/picture18214.aspx[/img]

Ma, tornando a Lost Planet, la longevità del gioco si attesta in modalità normale intorno alle 12 ore circa (comprensive delle volte che, uccisi dal nemico o stramazzati al suolo privi dell’energia termica, dovrete rifare la missione da capo). Una volta completato il gioco, sbloccherete la modalità "Impossibile", che rende il tutto ancora più impegnativo e stimolante.
Certo è, comunque, che la modalità online su Xbox Live allunga la sfida all’infinito. Ma di questo parleremo nel paragrafo apposito.

Ma non abbiamo ancora parlato dei difetti, e non possiamo non iniziare (purtroppo) parlando della IA. Se risulta abbastanza buona per gli Akrid, per gli esseri umani, invece, si rivela un po’ deficitaria: li troveremo spesso fissi davanti a noi, privi di ripari, in attesa soltanto di diventare carne da macello.
Altra nota stonata riguarda i salvataggi. Che disperazione aver quasi concluso una missione e non poter salvare se non solo alla conclusione di questa. In pratica, è sufficiente un’interruzione della corrente o la morte del nostro Wayne per gettarci nel più nero sconforto di dover rifare tutto da capo.

La grafica: un gioco davvero "esagerato"

Commentare l’aspetto grafico di un gioco come Lost Planet è davvero semplice. Si può riassumere il tutto in una parola: superbo. La prima cosa che colpisce sono gli scenari molto ampi, ricchissimi di particolari, di ombre e di luci, di entusiasmanti vedute.

[img alt='Le esplosioni e gli effetti particellari sono davvero incredibili']/immagini/Giochi/category1232/picture16566.aspx[/img]

Un esempio fra i tanti: date un’occhiata alla realizzazione della città in rovina (le case trasudano umanità abbandonata), oppure rimanete estasiati davanti alla bellezza delle caverne immense degli Akrid, o ancora provate a rimanere, se ci riuscite, indifferenti alla battaglia che infurierà in mezzo a voi nei livelli finali (incredibile la mole di nemici in campo). Lost Planet è qualità visiva in primis.
La verità è che Lost Planet all’E3 non aveva mostrato niente. Noi ci ricordiamo un videogioco di buona fattura, ma non trascendentale. Ebbene, Capcom ha fatto "il miracolo".

Oltre agli scenari, altro elemento degno di nota sono gli effetti grafici. Siano esplosioni (si avverte quasi il calore della combustione per come sono ben realizzate), siano lampi di luce e sfocature, sia il riverbero del sole e quant’altro, tutto è realizzato con passione e dedizione.
Ancora abbiamo: quantità inverosimile di nemici presenti in contemporanea sullo schermo, mancanza assoluta di scalettature, texture di alta qualità, frame rate sempre (o quasi) fermo sui 30 fps.

[img alt='Mostri giganti come questo sono all ordine del giorno in Lost Planet']/immagini/Giochi/category1232/picture18209.aspx[/img]

La resa tecnica dei personaggi principali è eccellente. Sembra quasi di assistere ad uno spettacolo in Computer Grafica (la qualità delle cut-scene richiama la delizia visiva di quelle di Silent Hill 3).
Per ciò che concerne, invece, la caratterizzazione dei nemici, il giudizio scema leggermente: non sono molto vari (esclusi i boss si arriva a circa una decina di tipologie di nemici) e sono senz’altro meno ricchi di poligoni e con texture meno dettagliate di Wayne e compagni. Il loro design non risulta particolarmente originale.

Se proprio vogliamo essere pignoli, infine, si potrebbero notare delle piccole pecche: la neve è realizzata bene, ma non benissimo; si poteva fare qualcosina in più.

Il sonoro: buono, ma non eccellente

Il gioco supporta il Dolby Digital. Diciamo subito che per chi può permettersi un impianto con i "cosiddetti", la resa sonora è da urlo. La musica sinfonica enfatizza al punto giusto i momenti caldi del gioco. Il problema è che probabilmente, a differenza della colonna sonora di un Metal Gear Solid o di un Silent Hill, per esempio, non vi rimarrà per sempre nel cuore e nella mente.

Per quanto riguarda gli effetti sonori, questi fanno più che dignitosamente il loro lavoro, senza però eccellere. Il doppiaggio dei personaggi è in inglese, con i sottotitoli in italiano, e si rivela di ottimo livello.

Xbox Live: una guerra continua

Lost Planet su Xbox Live è divertente. Dannatamente divertente. Certo, ha i suoi piccoli difetti, ma niente di trascendentale. Vediamo di approfondire un po’.

Le modalità online disponibili sono quattro, ovvero: "eliminazione avversario" (tutti contro tutti), "eliminazione team" (uccisione a squadre), "conquista stazione dati" (ricorda la modalità "territori" di Halo 2, o "capture the flag" di Cod3) e "fuggitivo" (dove un giocatore scappa e gli altri lo devono inseguire).

[img alt='Uno scatto dalla modalità multiplayer']/immagini/Giochi/category1232/picture16562.aspx[/img]

Per quel che riguarda le mappe disponibili sono, in totale, otto. Tutte molto ampie e complesse, mantengono perfettamente la bellezza grafica delle mappe single player. Degna di nota, in particolare, è la mappa "fiume di porpora", particolarmente giocata su Live.

La quasi totale assenza di lag completa, infine, un reparto online che vede il suo massimo pregio nella possibilità di effettuare sfide fino a 16 giocatori in contemporanea.
In conclusione, nonostante Lost Planet sia di base un gioco destinato al singolo giocatore, anche online è possibile passare ore e ore di puro divertimento.

Commento Finale

Compratelo. A occhi chiusi. Divertente, tecnicamente sbalorditivo, ricco di stile, con un gameplay "vecchio", ma immediato. Avete sempre sognato un gioco con i mech con queste caratteristiche? Siete stufi dei vari Zoe, Armored Core, Chromehounds? Bene, forse è giunta l’ora di partire per il Pianeta Perduto…

La Pagella

Presentazione: 7
Buona l’introduzione. Menù chiari e sintetici. Una nota di merito alla confezione Limited Edition.

Gameplay: 8.5
Divertente. Sono pochi i difetti, che non inficiano, comunque, la più che buona qualità del gioco.

Grafica: 9
Che grafica, ragazzi! Rimarrete sbalorditi dai campi innevati e dalle profonde caverne di Lost Planet. Per non parlare degli enormi boss che vi aspettano alla fine di ogni livello!

Sonoro: 8
Suoni di guerra ottimamente realizzati e colonna sonora sinfonica che pompa con forza il giocatore.

Longevità: 8
L’avventura in singolo è abbastanza lunga, ma il divertimento si prolunga praticamente all’infinito grazie alla modalità online.

Multiplay factor: 8.5
Ottimo. Davvero ben realizzato. Bella la lobby, le mappe sono molto estese, le armi sono tante e alcune davvero potenti (forse fin troppo) e scontrarsi con i VS è dannatamente divertente!

Voto complessivo: 8

Capcom porta su Xbox 360 un gioco ottimamente realizzato, divertente e longevo. Non è un capolavoro, ma riuscirà senz’altro a tenervi incollati allo schermo per molto tempo, soprattutto grazie alla modalità multiplayer. Consigliato!

Commenta l’articolo nel nostro Forum

Potrebbe interessarti anche...