Titolo: Le Iene (Reservoir Dogs)
Genere: Sparatutto in terza persona
Piattaforma: Xbox
Sviluppatore: Eidos
Publisher: Eidos
Data di uscita: Ottobre 2006
Sembrano passati anni, ma la cara Xbox (non 360) sforna ancora dei titoli in grado di interessare la comunità dei videogiocatori.
Il gioco che oggi presentiamo è Le Iene, noto con il nome Reservoir Dogs in terra americana.
Trattasi di un tie-in, ovvero di un videogioco che trae ispirazione da un prodotto "extra-videoludico", come per esempio Lego Star Wars che ripensa in maniera fortemente originale alla trilogia cinematografica di George Lucas, o come un Mission Impossibile che si limita piuttosto a riportarsi pedissequamente al famoso film d’azione con Tom Cruise.
Il videogioco, in particolare, prende spunto dal film "Le Iene" di Quentin Tarantino del 1992. Esaminiamone da vicino la trama…
La trama del film e del videogioco: un "hard-boiled" frammentario
Le "iene" sono sei uomini, riuniti da un malvivente per portare a termine un furto di pietre preziose. Si frequentano, si preparano insieme per il colpo, vanno a farsi una birra al pub o a bere un caffè, non conoscono neppure il loro nome, ma semplicemente il loro colore; Mr White (Harvey Keitel), Mr Orange (Tim Roth), Mr Pink (Steve Buscemi), Mr Blonde (Michael Madsen), Mr Blue (Edward Bunker) e Mr Brown (lo stesso Tarantino).
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Ovviamente qualcosa va storto e Mr White e Mr Orange si ritrovano da soli in un magazzino abbandonato, aspettando l’arrivo di qualcuno che possa spiegare cosa è successo e soprattutto possa fare qualcosa per il povero Mr Orange, che si sta sciogliendo in un mare di sangue.
Allora rimane da vedere: come si appropria e si inserisce in questo contesto narrativo il videogioco oggi analizzato?
Rispondiamo fin da subito a tale quesito: ricalca la trama suesposta, ma al contempo vi inserisce intelligentemente degli episodi inediti, che andranno a chiarire parti oscure non esplorate dal noto regista americano. Il film segna l’esordio di Tarantino al cinema, e il videogioco d’altronde vuole essere prima di tutto un omaggio ai suoi fan.
Per come infatti è strutturato, difficilmente la trama risulterà comprensibile nella sua interezza da chi non ha visto il film. E, a parte consigliare di rimediare subito a questa pecca, questo è un difetto (se tale può dirsi) di tutti (o quasi) i tie-in.
Comunque, il gioco si presenta come un classico sparatutto in terza persona, con un occhio e più, come riferimento, al violento Max Payne, di cui tutti sicuramente ricorderete.
Infatti ci troveremo a comandare il nostro personaggio (diverso a seconda del capitolo del gioco) vedendolo dall’esterno, a sparare in bullet time (fatto decisamente bene per lo più), ad aprire porte e prendere farmaci per il recupero dell’energia, a seguire una storia decisamente "hard boiled".
In realtà la sceneggiatura di Max Payne (mi riferisco soprattutto al primo) è sicuramente più avvincente e infatti sia per coloro che hanno visto il film di Tarantino, sia per coloro che non l’hanno visto, il vedere come si svolgono gli eventi e lo svilupparsi della trama, non rappresenterà certo la spinta principale a "videogiocare". Sia per i primi – poiché la storia comunque è cosa nota – sia per i secondi, a prescindere dal film, il soggetto non è certo originale, e comunque viene raccontato (il gioco come anticipato prima è a capitoli) troppo frammentariamente. Così è stato girato anche il film da Tarantino, però nel film questo andava a vantaggio di un approfondimento particolare della psicologia dei personaggi.
Nel gioco invece si assiste a tutta una serie di capitoli slegati l’uno dall’altro, con una mancanza di linearità narrativa qui irritante, e priva del necessario approfondimento psicologico del film.
Grafica e suono: un ottimo mix
Per quanto riguarda invece gli aspetti tecnici del prodotto, dobbiamo anzitutto sottolineare una grafica di più che buona fattura. In certi ambienti si rimane stupefatti da quello che si può tirare fuori dal nostro caro botolo: la linea ferroviaria per esempio, oppure la scena iniziale in banca (davvero una bella intro), oppure la sparatoria nella sala centrale del centro commerciale.
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E il tutto condito da effetti di luce, da ombre particolareggiate, da ambienti più che sufficientemente interattivi. Per quel che riguarda la rappresentazione dei personaggi ci attestiamo su un buon livello, tenendo conto che ci si può trovar a dover fronteggiare sullo schermo contemporaneamente una decina di nemici sufficientemente dettagliati.
Per ciò che concerne il sonoro e la musica, questo forse si può definire il vero pezzo forte del gioco.
Mentre per quanto riguarda il primo (gli spari, i vetri infranti, i barili che esplodono, i cazzotti ai propri ostaggi, il sibilo dei proiettili e tanto altro ancora) il lavoro svolto è ineccepibile; per la musica è presente la bellissima colonna sonora del film, che contiene uno svariato numero di canzoni anni settanta che fanno parte del repertorio musicale col quale Tarantino stesso è cresciuto.
Il gameplay: sparare come una iena diverte, ma a piccole dosi
Approfondiamo ora l’aspetto certamente più importante, a mio modesto modo di vedere, di un videogioco: il gameplay. E diciamo subito la verità: il titolo è godibile a piccole dosi, mezz’ora-un’ora al massimo a sessione. Pena una noia insinuante che assale presto il giocatore che, stufo di sparare come un forsennato, e annoiato da una storia "sussultoria", avverte tutta la ripetitività dell’azione: ecco, è qui la pecca de "Le iene".
Il gameplay si suddivide in due parti: sparatutto in terza persona, come dicevamo, e, per alcune parti, sessioni di guida per la città alla GTA (ma senza poter scendere dall’auto).
Il gameplay di entrambe è sufficiente, ma certo non brilla per originalità. Esaminiamo più approfonditamente la prima parte.
La parte di gioco, in cui si impersona una iena, è certo divertente (nonché la principale), la fisica dei colpi è convincente, i movimenti del personaggio ben fatti, la IA dei nemici è buona e l’atmosfera del film c’è tutta. Però, duole dirlo, alla fine, dopo qualche tempo, diventa ripetitivo: è tutto un vai, ammazza, copriti, apri la porta, vai, ammazza, copriti…Un po’ poco forse.
Ci sono sicuramente anche alcune idee interessanti: come non annotare la possibilità di prendere un poliziotto o un civile in ostaggio? E sotto la minaccia di farlo fuori, riuscire a disarmare i propri nemici? E nel frattempo guardarsi le spalle per evitare che qualche furbo ci faccia fuori? Bello, si, tutto molto bello.
Peccato poi scoprire, con l’andare avanti nel gioco, che fare ostaggi non serve a molto, se non a farvi circondare di poliziotti che vi tengono sottomira e che appena ne avranno la possibilità vi riempiranno la pancia di piombo.
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Un’altra piccola innovazione risulta essere la "signature move", ovvero ogni personaggio dispone (tramite il tasto bianco) di un atto estremo di violenza in grado di disarmare i propri nemici. Carina, niente di più.
Per quel che riguarda la dotazione, si possono portare con sé, inoltre, tre diversi tipi di armi, ovvero: le due pistole, le granate (fumogena, flash, gas stordente), e i mitra/fucile a pompa. Sufficiente come arsenale, certo non vastissimo (mi viene da pensare allo sterminato assembramento di armi di uno Splinter Cell, per esempio, o di un Metal Gear).
Per le sessioni di guida: divertente, sembra un po’ Burnout (a correre per la città usando il NOS, tra l’altro l’effetto velocità è decisamente bello), un po’ GTA (il campo di corsa è una città con i suoi pedoni, i suoi negozi, i suoi monumenti, con la possibilità di sparare fuori dal finestrino).
Peccato non aver approfondito né l’una né l’altra parte, sicuramente ampliando maggiormente le possibilità offerte al giocatore. Ci si limita a richiedere al giocatore di fare delle corse per la città a tempo, con una buona implementazione dei danni c’è da dire.
Relativamente ai controlli, questi risultano sufficienti in entrambe le parti. Una critica particolare è da muovere soltanto allo spostamento laterale del personaggio, inspiegabilmente un po’ macchinoso.
Dal punto di vista della longevità: il gioco si finisce in modalità normale in una decina di ore (10-12 circa). Si possono ottenere 3 diversi finali a seconda della maggioranza dei giudizi ricevuti alla fine di ogni capitolo (psicopatico, criminale attento, professionista). A parte i finali, l’unica cosa che si ottiene con il raggiungimento della fine del gioco sono dei cheat: sono 4 in totale, e vanno dalle munizioni infinite alle sessioni di guida senza limite di tempo.
Ultimissima nota: manca qualsiasi modalità multiplayer.
Commento Finale
Il gioco è divertente, rappresenta l’ideale dopo una giornata di duro lavoro per distendere un po’ i nervi e scaricare la propria adrenalina nel bullet time. Peccato che dopo mezzora-1 ora ci si annoi, in quanto la storia non cattura facilmente l’emotività del giocatore, a parte forse la parte finale che sorprende.
Consigliato ai fan e a chi vuole provare un gioco d’azione ben fatto da assaporare comunque a piccole dosi.
La Pagella
Presentazione: 8
Molto belli i menù: mentre sullo sfondo si presentano i diversi protagonisti della storia con la bellissima colonna sonora a condire il tutto, è possibile navigare all’interno delle (limitate) scelte effettuabili del gioco.
Gameplay: 6
Il gioco è divertente per un po’, almeno finchè il cervello non reclama anche la sua parte. Sono presenti alcune innovazioni, tra cui la presa di ostaggi.
Grafica: 7
Di buon livello. Ambienti particolareggiati, sufficientemente interattivi, con un buon numero di nemici abbastanza intelligenti. Certe scene, in particolare, si ricordano per la loro buona riuscita (l’introduzione con il livello della banca, ad esempio).
Sonoro: 8
La parte per la quale sarete contenti di spendere i vostri cari euro. Davvero sublime la colonna sonora anni ’70 ed encomiabile il lavoro svolto sugli effetti sonori.
Longevità: 6
Si finisce in 10 ore circa. E davvero non ci rigiocherete dopo…
Multiplay factor: S.V.
Insussistente. Una grave pecca. L’avremmo immaginato divertente, magari qualcosa "alla Saints Row"…
Voto complessivo: 6,5
Comprarlo? Non comprarlo? Ai posteri l’ardua sentenza. Ma forse per noi di XboxWay la risposta è più semplice: compratelo, ma solo se lo trovate a prezzo budget, oppure usato in buono stato. E appena finito… rivendetevelo. Non sarete mica così sadici da rifarvi da capo tutta la storia per avere un finale diverso e qualche stupido cheat… no?