Recensione – NBA Live 07 (Xbox 360)

di • 18 dicembre 2006 • RecensioneCommenti (0)1124

Titolo: NBA Live 07
Genere: Sportivo – Basket
Piattaforma: Xbox 360
Sviluppatore: EA Sports
Publisher: Electronic Arts
Data di uscita: 03 novembre 2006

Galleria Immagini

 

 

Le scarse opzioni di gioco, una grafica a volte scattosa e le evidenti falle nel gameplay avevano decretato un’inesorabile bocciatura per la versione 2006 di NBA Live. Quest’anno, Electronic Arts ha cercato di colmare quelle lacune, in particolar modo aggiungendo diverse modalità di gioco prima assenti nella versione "next-gen" della sua simulazione di basket senza però riuscire a produrre un titolo convincente.

[img alt='Graficamente il gioco è molto curato, ma le animazioni non rendono giustizia ai modelli poligonali']/immagini/Giochi/category1546/picture25590.aspx[/img]

Se il confronto fra NBA Live 07 e NBA 2K7 fosse un concorso fotografico, il vincitore sarebbe senza alcun dubbio il titolo della EA Sports. Purtroppo (o per fortuna) sappiamo bene che con gli screenshot non si fa un gioco e quando quelle immagini statiche cominciano a prendere vita tutti i difetti di questo prodotto diventano evidenti, consegnando la palma della migliore simulazione di pallacanestro di quest’anno direttamente nelle mani degli avversari.

"EA Ports… it’s in the upgrade!"

Se non per la qualità, la Eletronic Arts è indubbiamente la regina delle simulazioni sportive per quantità di prodotti presenti sul mercato coprendo sia gli sport tradizionalmente più in voga in Europa e negli Stati Uniti come il football, il calcio e il basket, sia discipline minori come il rugby o, addirittura, il cricket.

Malgrado questa ampia gamma di titoli, la fama del marchio EA Sports non gode di ottima salute tra i videogiocatori appassionati di sport. L’accusa principale mossa nei confronti del colosso statunitense è di rilasciare ogni anno semplici aggiornamenti di vecchi titoli limitandosi ad aggiornare le rose delle squadre, rinfrescare un po’ la grafica e, ma solo se avanza tempo, aggiungere un paio di features. L’ultima versione di NBA Live non si discosta eccessivamente da questo modello.

E’ vero che sono state aggiunte molte modalità di gioco assenti l’anno scorso nella versione per Xbox 360, ma è anche vero che tutte queste modalità erano gia state ampiamente sperimentate sulle console "old-gen".

Da un fine settimana ad una dinastia

All’avvio del gioco veniamo catapultati in una futuristica palestra dove possiamo sgranchirci un po’ le gambe e le braccia nei panni di Tracy McGrady, capitano degli Houston Rockets, per fare pratica con i comandi di gioco che, nella loro versione di base, risultano abbastanza intuitivi.

[img alt='Anche le arene godono di un buon livello di dettaglio e risultano ben riprodotte']/immagini/Giochi/category1546/picture25593.aspx[/img]

Da qui possiamo sfogliare il menù delle opzioni e lanciarci in una semplice partita, affrontare un’intera stagione alla guida della nostra squadra preferita, partecipare all’All-Star Weekend o intraprendere una carriera da General Manger di una franchigia NBA nella modalità "Dynasty".

Nel’All-Star Weekend potremo cimentarci nelle tradizionali gare di schiacciate con i più spettacolari "high-flyer" della lega o di tiri da tre punti con i cecchini dei tiri dalla lunga distanza. Potremo prendere parte alla gara delle "matricole" o, ovviamente, al mitico All-Star Game che vede contrapposte le due conference "East" e "West".

Per dare più profondità alla nostra esperienza di gioco è stata introdotta quest’anno la modalità "Dynasty" in cui verremo messi a capo di una delle trenta squadre che partecipano al campionato professionistico di basket più famoso al mondo. Dopo aver creato uno staff all’altezza, assumendo assistenti allenatori, scout e fisioterapisti, saremo chiamati a gestire ogni aspetto della vita quotidiana della nostra franchigia. A partire dal ritiro estivo fino, si spera, ai playoff, dovremo organizzare le sessioni di allenamento e le conferenze stampa; cureremo sia lo stato di forma che quello psicologico dei nostri campioni viziati; manderemo i nostri osservatori in giro per le università americane alla ricerca dei migliori talenti in vista del draft di fine stagione.

Schiacciate in stile libero

Come detto in precedenza, i controlli di base sono abbastanza intuitivi ma non sempre rispondono nel modo che ci aspetteremmo. Capita spesso di sentirsi disorientati tentando un tiro da fuori a causa di un fastidiosissimo ritardo tra i nostri input sul controller e l’effettivo rilascio della palla; altre volte può capitare di ritrovarsi fisicamente incastrati in un groviglio di braccia e gambe senza che premere un qualsiasi bottone sortisca alcun effetto. Per ovviare a questi controlli un po’ "singhiozzanti" sono stati introdotti i "total freestyle controls". Ogni Superstar degna di questo nome può eccellere in varie aree del gioco come le schiacciate, i passaggi, i tiri in penetrazione, le "bombe" dalla distanza, eccetera. Oltre a poter avere una o più di queste "doti" particolari, ogni giocatore è dotato di un differente livello di eccellenza che va da uno a tre dove "uno" è il livello che rappresenta gli astri nascenti della specialità mentre "tre" rappresenta le superstar universalmente riconosciute come Kobe Bryant o Shaq O’Neal che sono in grado di andare a canestro con gl’occhi bendati e un braccio legato dietro la schiena.

[img alt='Le schiacciate sono abbastanza "complicate" da eseguire']/immagini/Giochi/category1546/picture25595.aspx[/img]

Queste "mosse speciali" si eseguono con l’ausilio della levetta analogica destra. Ci vuole un po’ di pratica, ma non sono impossibili da imparare. Il vero problema è che molto spesso, per andare a segno, è sufficiente far girare bene la palla e mettere in pratica correttamente gli schemi della squadra mentre, con i 24 secondi per andare al tiro che non bastano mai e con le difese iper-aggressive che si vedono nel gioco, difficilmente avrete voglia di complicarvi la vita tentando acrobazie che il più delle volte, soprattutto all’inizio, non riescono, prestando il fianco a terribili figuracce.

E’ ora di scendere in campo

Ma i veri problemi di NBA Live 2007 nascono nel momento in cui le squadre mettono piede sul parquet. La grafica, stupenda a "bocce ferme", si rivela il primo nemico di questo gioco quando l’azione entra nel vivo. Troppo spesso le animazioni di tiri e passaggi sono avulse dai movimenti compiuti dai giocatori fino ad un attimo prima e troppo spesso sembrano aver perso dei frame per strada; la velocità di gioco, poi, è totalmente disomogenea a seconda delle diverse situazioni: al momento di eseguire un contropiede, pesantissimi blocchi di cemento vengono legati alle gambe del giocatore in possesso di palla mentre saltando per un tiro in sospensione si viene proiettati in aria a velocità supersoniche dando al tutto un’aria veramente goffa.

[img alt='I visi dei giocatori sono ripdrodotti molto fedelmente']/immagini/Giochi/category1546/picture25605.aspx[/img]

Il comportamento dell’Intelligenza Artificiale, inoltre, è assolutamente bizzarro: le squadre e i singoli giocatori si comportano discretamente nel complesso cercando di mettere in pratica le strategie di gioco quanto meglio possibile, salvo poi avere momenti di totale annebbiamento che li porta ad aspettare un passaggio fuori dal campo o ad inseguire inutilmente un pallone deviato da un avversario regalandogli la rimessa laterale.

E poi ci sarebbe il gioco online, ma anche in questo caso registriamo poche lodi e moltissime critiche: nelle poche partite che siamo riusciti a fare, il lag l’ha fatta da padrone assoluto bloccando sul nascere qualsiasi possibile entusiasmo. Ad ogni modo non si va oltre la solita partita singola; magari aggiungere la possibilità di sfidarsi in una gara di schiacciate o di tiri da tre punti avrebbe creato un divertente diversivo.

Commento Finale

Anche per il 2007 NBA Live rimane in panchina. Le nuove modalità di gioco sono sicuramente interessanti e offrono profondità al prodotto, ma se tutti i problemi risiedono nella partita in sé, non c’è modalità che tenga e, anzi, tutte queste nuove opzioni ci danno solo modi diversi di sperimentare quanto questo gioco non funzioni.

Per avere qualche chance, in futuro EA dovrà seriamente lavorare sull’inteligenza artificiale e sulla fisica del gioco che in questa versione sono veramente scarse.

La Pagella

Presentazione: 8
Sicuramente spettacolare l’intro al gioco e la futuristica palestra in cui veniamo proiettati all’inizio. Molto buono anche il menù che si lascia navigare con facilità tra le molte opzioni. Meno belle le presentazioni delle partite, sempre uguali a prescidere dalle squadre coinvolte.

Gameplay: 4.5
Questa, semplicemente, non è pallacanestro. La pessima fisica, i controlli che rispondono in maniera bizzarra e l’inteligenza artificiale scadente rovinano totalmente l’esperienza di gioco e rendendo inutile quanto di buono ci sarebbe, come, ad esempio, la facilità nell’impostare le tattiche di gioco e la spettacolarità dei "total freestyle controls".

Grafica: 5
Molto belli i modelli dei giocatori che assomigliano parecchio alle loro controparti reali. Non male anche le arene e tutto l’ambiente di contorno. Le animazioni però sono scarsissime, disomogenee per velocità di esecuzione, spesso scattose e si amalgamano malissimo fra di loro.

Sonoro: 7
Una delle poche note positive del gioco. Il commento è coinvolgente anche se non sempre perfettamente sincronizzato con l’azione in corso. I suoni della partita sono quelli che ci si aspetta in un’arena dove si sta svolgendo una partita di basket.

Longevità: 6.5
Le modalità di gioco per rendere questo prodotto longevo ci sarebbero anche. La possibilità di creare una "dinastia" come quella di Phil Jackson, mitico allenatore dei Chicago Bulls all’epoca di Michael Jordan, regala sicuramente profondità ma il problema è sempre lo stesso: che senso ha avere tanti modi per giocare ad un gioco che "non funziona"?

Multiplayer Factor: 5
Troppe poche opzioni e troppo lag. Se paragonato al suo diretto avversario (NBA 2K7, n.d.R.), NBA Live 2007 fa una ben misera figura.

Voto complessivo: 5

A guardare bene c’è anche del buono in questo prodotto della EA Sports e se siete disposti a soprassedere sui pesanti difetti di realizzazione potreste anche ottenere qualcosa di decente dalla vostra esperienza videoludica. Ma, parliamoci chiaro, che senso ha scegliere un gioco con tutti questi problemi, quando si hanno a disposizione opzioni ben più interessanti?

Discuti l’articolo sul nostro Forum


Si ringrazia Electronic Arts per la collaborazione

Potrebbe interessarti anche...