Recensione – Viva Piñata (Xbox 360)

di • 11 dicembre 2006 • RecensioneCommenti (0)1920

Titolo: Viva Piñata
Genere: Gestionale
Piattaforma: Xbox 360
Sviluppatore: Rare
Publisher: Microsoft
Data di uscita: 01 Dicembre 2006

Galleria Immagini

 

 

Tutti noi eravamo convinti che una casa come Rare sarebbe tornata alla ribalta della cronaca già un anno fa, visto il suo grande impegno durante il lancio di Xbox 360. Sfortunatamente, né l’eroina di Kameo né l’agente perfetto Johanna Dark sono riusciti nell’impresa; ecco quindi che il testimone passa nelle mani, anzi nelle zampe, di indifesi animaletti televisivi che rispondo al "truce" grido di battaglia di: Viva Piñata!

Quando si dice "Parental Control"

Qualche tempo fa Microsoft si è accorta che il metodo migliore per procurarsi acquirenti "domani" consiste nel far loro conoscere Xbox sin da "oggi". Tradotto diversamente si è accorta che i bambini di oggi saranno gli adulti di domani e che, di conseguenza, creare giochi a loro adatti costituisce una forma di investimento nel futuro oltre che un guadagno nel presente.Fortunatamente per tutti gli altri giocatori, nel raggiungere questo suo obiettivo si è affidata a Rare che ha sfornato forse la sua migliore idea di sempre: il risultato non è un gioco qualsiasi per Xbox 360, ma una vera Killer Application per la nostra bianca console, un titolo che non perde neanche al confronto con il ben più blasonato Gears of War.

[img alt='Come non affezionarsi a questi simpaticissimi "animaletti"?']/immagini/Giochi/category1288/picture18780.aspx[/img]

Viva Piñata ha come protagonista naturalmente le pignatte, animali di cartapesta usate soprattutto in Messico come contenitori di caramelle da rompere durante le feste dei bambini giocando ad una specie di mosca cieca, e si "fa riconoscere" non appena il gioco viene fatto partire. Il titolo inizia con una bellissima scena animata in cui alcune tra le pignatte che incontreremo spiegano perché e come usare Xbox Live attraverso il Parental Control: tra scenette esilaranti e gag quasi degne della migliore Pixar, assisteremo a questa breve spiegazione per essere subito dopo introdotti al mondo del gioco, un mondo, credeteci, pieno di sorprese e tesori da scoprire!

Il mestiere di "Jardiniero"

Il lavoro dell’allevatore di pignatte non è per nulla facile: creare e mantenere un giardino, curare le pignatte più comuni e provvedere al bisogno di quelle più rare è un lavoro che non tutti possono fare. Anzi, a dir la verità, Piñata Island ricorda solo un grandissimo allevatore, Jardiniero, che però si è dovuto ritirare per motivi misteriosi dopo una gloriosa carriera piena di collaborazioni con Piñata Central, ameno luogo dove i nostri animaletti di cartapesta vengono spediti ai bambini che ne fanno richiesta per le loro feste, ma purtroppo prima di riuscire ad attirare nel suo giardino la più rara delle pignatte.

Questa è la situazione in cui ci troviamo al momento di incontrare una piangente Leofos che, con un pizzico di dolore, ci consegna le "chiavi" del nostro nuovo giardino, un tempo appartenuto al padre: si, avete capito bene, Leofos è la figlia di Jardiniero.

Viva Piñata inizia qui, con noi che attraverso un puntatore intelligente, che ci aiuta a selezionare le aree d’interesse, dobbiamo cercare di rendere vivibile la prima piccola porzione di giardino che ci è stata affidata. Se da una parte non proveremo la sensazione iniziale di non sapere cosa fare dato che tutto ci viene spiegato per filo e per segno, le prime ore di gioco possono risultare alquanto lente per un giocatore non alle prime armi con un titolo di stampo manageriale. Questo, assieme alla grafica, è quello che può trarre in inganno del gioco: Viva Piñata non è un titolo lento, non è un gioco facile, la sua grafica non è banale e non è solo per i bambini!

[img alt='Pinata Island è caratterizzata anche da cambiamenti climatici']/immagini/Giochi/category1288/picture18767.aspx[/img]

Prima, quindi, di buttarci in uno dei game-play più complicati e raffinati di sempre, occupiamoci dell’aspetto più gradevole di questo gioco: la grafica. Visivamente parlando, Viva Piñata può sembrare inferiore a GoW ed al suo acclamato Unreal Engine 3, ma la verità è che il numero dei poligoni gestiti in tempo reale dal gioco targato Rare è letteralmente impressionante e la sensazione generale è estremamente gradevole, risultato non facile dato che il livello di dettaglio a cui gli sviluppatori sono scesi è ben rappresentato dal fatto che ogni pignatta avrà la sua etichetta bianca ben visibile attaccata in qualche parte del corpo.

Comunque, tralasciando i meravigliosi animaletti, anche l’ambientazione gode di un ottimo dettaglio grafico con un sapiente uso del blur per sfocare lo sfondo e immergere ancor di più il proprio giardino nell’isola. Stessa cosa si può dire per la realizzazione degli aiutanti (e non) "umani" che risultano perfettamente adatti al mondo fantastico in cui ci troviamo ed il cui character design è sempre gradevole, tolti forse un paio di personaggi che sembrano colti dalla "sindrome di PD0".

I menù sono, anch’essi, particolarmente ispirati dal punto di vista grafico con foglie che si spostano come su un tavolo per lasciar spazio a varie opzioni o con margherite che si aprono per far intravedere libri e statistiche. Purtroppo, questo elemento del gioco racchiude anche i maggiori difetti del titolo dato che i menù soffrono di almeno due problemi: il tempo di caricamento, che alla lunga può risultare fastidioso, e la loro organizzazione. Quest’ultimo punto risulta fondamentale ed altamente frustrante quando il titolo è nella mani dei giocatori più grandi in quanto spesso la crescita e la voglia di continuare nel gioco è frenata dalla mancanza di tasti veloci con cui accedere ad informazioni fondamentali come l’enciclopedia o la lista degli aiutanti, così come dall’impossibilità di cambiare lo zoom della telecamera in modo da poter avere un po’ più sotto controllo la situazione del proprio giardino. A questo proposito, va detto che esiste una vista "dall’alto" attivabile premendo lo stick analogico destro, ma serve solo da panoramica in quanto non vi è la possibilità di effettuare alcuna azione, il che rende questa telecamera quasi inutile e fuori dal gioco.

Meglio un uovo oggi o una pignatta domani?

Si dice sempre che nei giochi la grafica conti poco e, a chi come me sostiene la tesi opposta, Viva Piñata offre un aiuto: anche se graficamente maestoso in termini di renderizzazione, il titolo è stato spesso oggetto di critiche ed additato come "troppo facile". Ecco un esempio di come la grafica, o meglio il design, di un titolo possa trarre in inganno e indurre alcune persone a disinteressarsene: tutti coloro che hanno avuto questa reazione dovranno comunque ricredersi perché Rare ha dotato il suo gioiello di un game-play eccezionale che non esito a definire perfetto.

[img alt='Potrete costruire una casetta per ogni pignatta']/immagini/Giochi/category1288/picture18763.aspx[/img]

Partiamo dal presupposto che Viva Piñata è in tutto e per tutto un gestionale in cui i soldi (di cioccolata) sono tanto importanti quanto il livello di felicità dei propri cittadini (le pignatte), il commercio (di frutta e verdura) è da incentivare mentre i litigi sono da evitare assolutamente pena la perdita di unità che magari erano indispensabili. Questa breve descrizione mette in risalto come il game-play del gioco calzi perfettamente quello di un "The Sims" o la parte gestionale di un qualsiasi strategico a turni alla "Total War" (la cui parte strategica viene invece gestita in tempo reale).

All’inizio del gioco le nostre riserve saranno nulle e gli strumenti a disposizione veramente pochi (zappa e annaffiatoio), ma basteranno a soddisfare l’esigenza della prima specie di pignatta che costituisce anche il primo gradino della scala alimentare: i Whirlm. Questi piccoli vermicelli di cartapesta si convinceranno quasi subito a far parte della nostra famiglia e richiederanno una casa per poter perpetuare la specie: questo è un passo importante per ogni allevatore in quanto dare un tetto a questi animaletti permette di popolare il proprio giardino e di guadagnare qualche moneta durante il mini-gioco di accoppiamento. Infatti, quando tra due pignatte scoppia l’amore, saremo chiamati a unire i due "piccioncini" facendo percorrere ad uno dei due un percorso più o meno facile per raggiungere l’altra entro un tempo limite e raccogliendo quante più monete di cioccolata possibile. Il successo nel mini-game comporta il "fidanzamento" delle due pignatte con tanto di danza di corteggiamento e la nascita di una pignattina che crescerà nel giro di pochi minuti.

Da questo punto in poi, saremo liberi di fare tutto quello che vogliamo seguendo alcune regole auree: le pignatte prima si avvistano, si attirano nel giardino, poi si fanno divenire residenti e, infine, le si fa riprodurre. Tenendo conto che ognuno dei passi elencati ha bisogno di particolari condizioni (come la presenza di alcune pignatte, la possibilità di mangiare alcuni frutti, o semplicemente una buona percentuale di terreno adatto), si può iniziare a rendersi conto della profondità del titolo.

La cosa diviene palese quando si viene a sapere che alcune pignatta possono evolversi ed aumentare di valore grazie al caso o con i giusti aiuti da parte del giocatore (come gadgets o cibi particolari), e quando si capisce che le pignatte possono essere miti nell’aspetto ma battagliere nello spirito dato che vi saranno specie che semplicemente non possono convivere nello stesso giardino. Anche se in alcuni casi potrà bastare qualche sculacciata o un po’ d’acqua per sedare gli animi, i continui e costosi interventi del dottore ci porranno di fronte ad un scelta: rimuovere una delle due specie dal giardino o far continuare questo "massacro" sovvenzionandolo vendendo frutti ed alcuni, meno interessanti, tipi di pignatte?

[img alt='Dovrete stare attenti anche alle pignatte più aggressive']/immagini/Giochi/category1288/picture12058.aspx[/img]

È qui, infine, che Viva Piñata mostra il suo vero volto al giocatore ed è qui che si dimostra meno fanciullesco: se da una parte il concetto di morte viene sempre evitato facendo esplodere le pignatte in caramelle e facendole resuscitare fuori dal giardino, la stessa cosa non si può dire del concetto di capitalismo che ci vedrà, prima o poi, sfruttare l’introito proveniente dalla vendita delle pignatte per non finire in bancarotta ed avere un giardino pieno di animali di cartapesta malati sempre pronti ad emettere suoni strazianti con Dastardos (l’estremo untore delle pignatte) che ghigna alla nostra incompetenza.

Inoltre, va detto che le possibilità di personalizzazione del giardino sono letteralmente infinite e che il game-play è così ben studiato che riesce ad adattare la sua velocità alla competenza del giocatore: un "esperto" può trovarsi letteralmente sommerso dalle cose da fare, la dove invece un bambino semplicemente si troverà a gestire un giardino tutto sommato calmo anche se più piccolo a causa dei pochi risultati sbloccati. Quest’ultima caratteristica del gioco potrebbe sembrare noiosa alla lunga, ma Microsoft e Rare hanno pensato anche a questo introducendo una forte interazione tra il gioco ed il cartone animato (la cui prima puntata è contenuta nel disco bonus dell’edizione limitata): i bambini guardando il cartone potranno capire quali oggetti piacciono più alle varie pignatte e potranno farle evolvere dando loro questi oggetti anche nel gioco, assicurandosi tante ore di sano divertimento anche senza avere 40 specie di pignatte nello stesso giardino.

Questo risultato, comunque, è di fatto molto difficile da raggiungere anche per un giocatore adulto, in quanto vi sono limiti invalicabili nel gioco come un numero massimo di pignatte residenti e di case che si possono costruire: fortunatamente, il vero collezionista potrà soddisfare tutte le sue voglie curando più giardini diversi tra di loro e spedendo le pignatte più rare di ogni giardino in quello principale.

[img alt='Il mondo di Viva Pinata, in pieno stile Rare, è coloratissimo!']/immagini/Giochi/category1288/picture12055.aspx[/img]

Naturalmente, le spedizioni possono essere effettuate, oltre che tra giardini posseduti dallo stesso utente, anche tra utenti diversi, o meglio tra amici. Questa è al momento l’unica vera opzione Live presente nel gioco e sembra richiedere solo un abbonamento Silver; oltre a spedire pignatte può servire a spedire qualsiasi cosa sia nel giardino, compresa una percentuale di soldi posseduti e le "pignatte amare" che, come si può capire dal nome, creano più guai che altro ma al contempo il renderle residenti rappresenta una sfida per ogni bravo allevatore. La morale in questo caso è che nel gioco, come nella vita, non conviene accettare pacchi (caramelle) dagli estranei!

Commento Finale

Rare deve essere orgogliosa per il lavoro fatto e Microsoft può gioire per essere riuscita a sfornare la seconda Killer Application per Xbox 360 nel giro di un mese. Viva Piñata non merita un 10 a causa di fastidiosi cali di frame-rate durante i frequenti salvataggi automatici ed a causa di menù non organizzati perfettamente, ma introduce un nuovo modo di giocare su Xbox 360, sperimenta e riesce in campi che fino a ieri si pensava fossero esclusivi della grande N (Nintendo, n.d.R.).

Viva Piñata è una piccola stella nel cielo: fra pochi anni magari faremo fatica a ricordarne il nome, ma lei da lassù saprà di essersi assicurata un posto nell’Olimpo dei video-giochi.

La Pagella

Presentazione: 9
Cosa c’è di meglio di un cartone animato con cui presentare un gioco gioviale e geniale come Viva Piñata? Nulla! A questo dobbiamo sommare un’edizione limitata veramente "simpatica" e menù graficamente validi anche se leggermente difficili all’accesso.

Gameplay: 10
Non esiste gioco comparabile a Viva Piñata, un titolo che potrebbe fare genere a se. In realtà è in tutto e per tutto un manageriale ma sfido chiunque a dire che si è affezionato ad uno dei personaggi di "The Sims": giocando a Viva Piñata, invece, sarà impossibile non farlo.

Grafica: 9
Uno dei titoli graficamente migliori che Xbox 360 possa proporre al momento. Il voto è più basso di quello di Gears of War non per demeriti in termini di poligoni ma per i cali di frame-rate presenti durante i frequenti salvataggi automatici.

Sonoro: 8
Buono il doppiaggio, la traduzione in italiano dei testi e la colonna sonora di sottofondo. Purtroppo ad un paio di musiche veramente splendide si contrappongono alcuni richiami di pignatte che alla lunga sono in grado di sfondare i timpani.

Longevità: 8.5
Il voto rappresenta una sufficienza per un gioco del genere a cui appartiene Viva Piñata ed è dovuto ad alcuni limiti in termini di numeri di case e di pignatte ed alla mancanza di una vera e propria storia che possa appassionare il casual gamer.

Multiplayer factor: 7
Purtroppo, la tanto narrata possibilità di visitare il giardino di un amico è svanita in una bolla di sapone. Rimane lo scambio di pignatte e di oggettistica varia: divertente ma fino ad un certo punto.

Voto complessivo: 9.1

Viva Piñata rappresenta una ventata di aria fresca in casa Xbox 360 ed è un titolo ottimamente realizzato. Alcuni piccoli difetti non riescono a scalfire un gameplay ed una grafica che vi lasceranno di stucco. Il superamento della barriera dei 9 punti è indice del fatto che il gioco va considerato in tutto e per tutto una Killer Application.

Commenta l’articolo sul nostro Forum


Si ringrazia Microsoft per la collaborazione.

Potrebbe interessarti anche...