Titolo: Need for Speed Carbon
Genere: Corse automobilistiche
Piattaforma: Xbox 360
Sviluppatore: EA Black Box
Publisher: Electronic Arts
Data di uscita: 03 Novembre 2006
Per la seconda apparizione di Need for Speed sulla console di nuova generazione targata Microsoft, Electronic Arts ha deciso che l’elemento portante del gioco sarebbe stato il "carbone". Ma avranno usato quel carbone fatto di zucchero molto apprezzato dai bambini o quello vero e proprio, amaro e infiammabile?
Come ogni volta
Inutile negare a Need for Speed Carbon l’appartenenza al club dei "Fissi", vale a dire quei giochi che si ripetono periodicamente senza colossali cambiamenti nel loro essere. E’ altrettanto inutile negare che il più grande sostenitore di questa filosofia sia EA, il colosso americano.
[img alt='Si consiglia di allacciare le cinture di sicurezza!']/immagini/Giochi/category1347/picture18365.aspx[/img]
Ma allora, perché questi giochi continuano a vendere (e non poco!), anche se sembra praticabile la teoria del "mi tengo quello dell’anno prima che tanto è uguale"? Beh, i titoli sportivi escono aggiornati con i nuovi nomi della stagione, o con le variazioni che si devono al mercato miliardario di giocatori e allenatori. Senza contare i miglioramenti grafici.
Ma titoli come Need for Speed Carbon necessitano per forza di novità nel gameplay per risultare interessanti, quindi a noi non resta che scoprirle…
Need for Speed Most Underground?
Carbon inizia con il solito ritorno del nostro personaggio nella sua città natia, ormai divenuta terra straniera a causa del suo lungo esilio.
L’arrivo avviene di notte, con una BMW (la stessa del Wanted) che porterà con essa molti altri elementi del suo predecessore. Dopo esserci simpaticamente schiantati contro un camion, e aver disfatto la macchina, dobbiamo scegliere un nuovo mezzo per affrontare le sfide tra i canyon.
Ecco una novità: al momento di scegliere dobbiamo decidere con che classe di macchine affronteremo la nostra Carriera. Infatti, sono disponibili tre modelli e ognuno di questi appartiene ad una classe diversa; le classi sono tre: Muscle, Importate, Modificate.
Le prime sono le macchine più forti, resistenti e tipicamente americane. Le seconde sono macchine importate (c’è anche l’Alfa Romeo) e sono le più veloci. Infine, le Modificate rappresentano le macchine più maneggevoli in curva, con una stabilità maggiore delle altre, anche se non brillano in velocità. In base alla classe che scegliamo, dobbiamo adottare una strategia sia in gara sia nel garage. Una Importata avrà maggiori possibilità di superare i suoi avversari nei rettilinei, ma se con un’attenta scelta dei componenti meccanici riusciamo a renderla stabile anche in curva, i nemici troveranno un avversario temibile sotto ogni aspetto.
[img alt='Il manto stradale è molto ben realizzato']/immagini/Giochi/category1347/picture18363.aspx[/img]
Al ritorno in città, essendo accusati di un furto durante l’ultima gara (corsa diversi anni prima), non siamo simpatici a molti, anzi, praticamente a nessuno. Fortunatamente (anche se è tutto da vedere) uno dei signori della città ci offre la sua protezione; noi, però, dobbiamo mettere le nostre ruote a sua disposizione. La città è divisa in quattro grandi quartieri, ognuno di questi a sua volta si divide in zone più piccole. Per ottenere Rispetto e Importanza (quelle con le iniziali maiuscole) dobbiamo conquistare pezzo a pezzo tutta la città, affrontando sfide e sostenendo attacchi ai nostri territori.
Ogni volta che conquistiamo un intero pezzo di città (i quartieri grandi per intenderci) veniamo immediatamente contattati dal boss del posto, che, timoroso di perdere tutto, ci sfiderà in tre gare, due delle quali nel canyon fuori dalla città. Una volta vinte tutte e tre (basta perderne una per doverle rifare tutte), il territorio sarà nostro e il boss, sconfitto, non darà più nessun disturbo. Ma per arrivare al boss bisogna prima conquistare tutto il territorio. Come? Beh, a dirla è molto semplice: gara dopo gara dobbiamo conquistare tutti i pezzi minori, finché la loro somma non formi l’intero quartiere. Per conquistare questi pezzettini dovremmo decidere quali gare affrontare. Ogni sub-quartiere ci mette a disposizione tre eventi, basta vincerne due per conquistare quella zona. Grande novità degli eventi è il numero di partecipanti, dieci, che ci sfideranno in gara. Senza contare la gigantesca corsa da noi organizzata ogni volta che batteremo un boss e che ci vedrà correre contro due dozzine di vetture.
Tuttavia, c’è sempre il lato rovescio della medaglia. Infatti, quando abbiamo conquistato il territorio non possiamo non pensarci più, perché le squadre avversarie continueranno per tutto il gioco ad attaccarci nel tentativo di soffiarcelo.
Finora abbiamo parlato di squadre; in che senso? Un’altra novità inserita in Need for Speed Carbon è la possibilità di crearsi una propria squadra, formata al massimo da quattro elementi. Ogni membro della squadra ha una sua precisa abilità: c’è chi è bravo a speronare e buttare fuori pista le macchine degli avverarsi, chi a segnalare tutte le scorciatoie e chi a mettere a nostra disposizione la sua scia, facendo aumentare di molto la nostra velocità. Infine, ogni membro della squadra ha un’abilità speciale passiva, come far aumentare il premio in contanti o far diminuire le possibilità di trovare polizia durante la gara.
[img alt='In Need for Speed Carbon non è ammessa la lealtà']/immagini/Giochi/category1347/picture16893.aspx[/img]
Per questi elementi, e per un altro che vedremo in seguito, Need for Speed Carbon si differenzia dai suoi predecessori. Ma, a causa di molte altre cose, sembra la "somma" degli Underground e del Most Wanted. Infatti, durante le gare e la modalità "Esplora", potremmo incappare in una volante della polizia che tenterà in tutti i modi di bloccare la nostra corsa. Il meccanismo è rimasto pressoché invariato dal Most Wanted (Rinforzi, Spezza-inseguimenti, Nascondigli ecc.), l’unico elemento di novità, che per i più audaci apparirà come un difetto, è la debolezza del braccio della legge, facile da seminare o bloccare durante un inseguimento.
Sempre del Most Wanted, ritroviamo il meccanismo dei premi a sorpresa una volta battuto il boss (con conseguente possibilità di trovare il libretto di circolazione della sua macchina). Le atmosfere buie e la possibilità di vagare liberamente per la città appartengono all’eredità lasciata dai due episodi Underground (anche se la modalità "Esplora" è ormai da considerarsi elemento fisso in quanto evoluzione e non "importazione").
Il nome Carbon, che voleva definire il gioco in un’aurea di cattiveria e buio, sembra non aver compiuto appieno il suo lavoro, con corse nei canyon quasi illuminate a giorno e nemici dediti a intimidazioni da circo e a conversazioni da autistici.
Tutto quello che è Speed!
Per concludere la nostra rassegna delle novità introdotte nel gameplay ci manca la più grande, l’Autosculpt. Con questo ingegnoso meccanismo, le possibilità di modificare le vetture diventano pressoché illimitate con il conseguente rischio di perdere interi pomeriggi a creare la nostra vettura perfetta.
Il meccanismo è molto semplice, ogni pezzo di carrozzeria è diviso in zone, che possono essere modificate a nostro piacimento. Facciamo un esempio: l’alettone è diviso in quattro zone. Modificando i valori della prima (espressi in percentuale), l’alettone si alzerà o si abbasserà, la seconda zona influirà sulla sua lunghezza, la terza sulla larghezza e l’ultima sull’inclinazione.
[img alt='Come tradizione, le possibilità di tuning sono quasi infinite']/immagini/Giochi/category1347/picture15383.aspx[/img]
Questo per quanto riguarda i pezzi della carrozzeria; nell’applicare le aerografie, invece, le possiblità si avvicinano moltissimo a quell’8 orizzontale molto conosciuto in matematica (l’infinito). Infatti, oltre ad essere divise in diverse zone, ampliando enormemente gli abbinamenti cromatici, le figure possono essere spostate, inclinate, ingrandite, ridimensionate ecc. Purtroppo, queste infinite possibilità sembrano non aderire alle modifiche tecniche delle vetture con pezzi sbloccati in maniera graduale, tanto graduale da non destare nemmeno il dubbio della scelta.
Inoltre, paradossale ma verissimo, si instaura il "meccanismo del troppo", consistente nell’indecisione sul da farsi quando si hanno troppe possibilità di modifica e troppi parametri liberi.
Chi non volesse girare solo in modalità carriera, può tranquillamente correre delle gare, per così dire, libere e modificare tutte le macchine che vuole (anche se i pezzi liberi sono correlati a quelli sbloccati in carriera, così come i tracciati, sbloccabili tramite il raggiungimento di certi obiettivi in carriera che liberano della "card premio").
La grafica, quasi (ripeto… quasi) uguale a quella usata in Need for Speed Most Wanted, ha il suo fiore all’occhiello nell’asfalto, ricreato in maniera davvero realistica, e nei paesaggi. Correre in un canyon con la città sullo sfondo è molto esaltante. Peccato non ci siano ancora questi benedetti danni alle macchine (se non per il parabrezza e un’ottimo meccanismo che rode la vernice dalla carrozzeria ad ogni impatto).
Tutto quello che non è Need!
EA sembra aver perso – dal Most Wanted a questa parte – quell’amore per la velocità caratteristico dei due Underground, quando si girava per istinto e non perché si sapesse da che parte piegava la strada. Anche in Carbon la velocità è resa assai male, con vetture ai 180 che sembrano correre ad un terzo di tale velocità e alcune fastidiose incertezze nel frame-rate.
[img alt='Ci sono anche le Muscle Cars!']/immagini/Giochi/category1347/picture18359.aspx[/img]
Infine, anche se potrebbe apparire solo una supposizione, il gioco sembra porre il traffico necessariamente sulla nostra traiettoria in certe occasioni.
Ma che Live!
Vergognati! Basterebbe una parola per descrivere come EA stia utilizzando il servizio online di Microsoft. Vetture sbloccabili solo a pagamento possono, con una difficoltà immane, essere anche accettate, ma il lag continuo nelle gare e l’obbligo di iscriversi (senza che sia ben specificato!) al "circolo virtuale" EA, con conseguente riempimento della casella e-mail di messaggi pubblicitari dal colosso americano, sono due elementi che limitano il divertimento in Live tanto da annichilirlo sotto il peso di un’apparente avidità e metodologia subdola per attirare frotte di iscritti al circuito marketing della casa di sviluppo.
Commento Finale
Need for Speed Carbon, come ogni anno d’altronde, porta avanti la tradizione della serie. Con qualche elemento di novità, molto tradizionalismo e alcune scelte errate, si ripresenta sugli scaffali con il chiaro intento di vendere e raggiungere la sua quota. Produrre una "Killer Application" non rientra evidentemente tra gli obiettivi di Electronic Arts.
La Pagella
Presentazione: 8
Buona, come sempre. La presentazione di Carbon ottiene un utile aumento della qualità con l’utilizzo di veri attori durante i filmati e con menù aperti e gestibili. Forse se provasse a scollare la cultura delle corse dalla sola musica Hip-Hop sarebbe un ulteriore passo avanti.
Gameplay: 7
Con qualche elemento di novità, Need for Speed Carbon scampa all’epiteto di monotono. Però, i tratti genetici dei suoi predecessori ci sono tutti e, nonostante sia un game-play saldo e coerente, dovrebbe provare a rinnovarsi.
Grafica: 7.5
Leggermente migliorata, soprattutto per i paesaggi, sembra far crollare il frame-rate sotto il peso di 20 vetture in occasione delle grandi sfide.
Sonoro: 7.5
Doppiaggio in italiano più che buono e musiche (nonostante monotematiche) godibili; il motore delle macchine sembra non cambiare da modello a modello e le frasi della polizia sono state suggerite dal dipartimento del Need for Speed Most Wanted.
Longevità: 8.5
C’è tanto da fare, e per un vero appassionato di corse clandestine sarà una vera abbuffata. Chi invece si aspetta variazioni man mano che il gioco evolve sarà deluso: le gare, malgrado il cambio di circuito, sono sempre dedite a quelle quattro o cinque modalità, e in "Esplora" la polizia non sembra degnarsi di inseguimenti meritevoli di tal nome.
Multiplayer factor: 6
Gestione del servizio sbagliata e scorretta (e non è l’unico titolo su cui tale concetto viene applicato da Electronic Arts) rendono il Live un optional, anche evitabile.
Voto complessivo: 7.5
Se non fosse un gioco dal gameplay tanto vasto e importante (ai sui tempi fu pura innovazione), Need for Speed sarebbe già una serie morta. Forse la sua salvezza è data dalla sua classicità. Per gli appassionati, Need for Speed Carbon è un titolo meritevole d’acquisto, chi cerca un regalo natalizio osservi bene tutti gli scaffali prima di decidere.
Commenta l’articolo nel nostro Forum
–
Si ringrazia Electronic Arts per la collaborazione.