Recensione – Pro Evolution Soccer 6 (Xbox 360)

di • 7 novembre 2006 • RecensioneCommenti (0)1015

Titolo: Pro Evolution Soccer 6
Genere: Sport – Calcio
Piattaforma: Xbox 360
Sviluppatore: Konami
Publisher: Konami
Data di uscita: 27 ottobre 2006

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È corretto giudicare un gioco tenendo conto della sua gloriosa storia? È giusto assegnare un 9 ad un titolo "solo" perché è il migliore nella sua classe? È veramente così preponderante il game-play rispetto a tutto ciò di cui un gioco è costituito?

Noi di XboxWay pensiamo di no! Ed ecco quindi che in queste poche righe vi racconteremo la storia di una serie che si presentò al mondo come la simulazione di calcio definitiva e che, invece, divenne una serie qualunque nel giro di 6 episodi. Benvenuti alla prima insufficienza per Pro Evolution Soccer; benvenuti alla recensione di PES6!

PES…

Tutto nacque (in Europa) verso la fine del 1994, anno in cui Konami decise di uscire con un gioco per SNES intitolato International Superstar Soccer (ISS): dapprima apprezzato solo dai giocatori di nicchia, ISS divenne ben presto un must dei giocatori di "calcio digitale" e diede il via, dopo la non troppo lucente parentesi di ISSD (ISS Deluxe), alla saga che tutti noi abbiamo imparato ad apprezzare nel corso degli anni.

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In particolare il 2001 rimarrà nella storia come l’anno in cui tutti gli appassionati di calcio, e possessori di PSX, sono finalmente riusciti a mettere le mani sulla simulazione di calcio definitiva: Pro Evolution Soccer!

Il resto della storia è scritto nelle notti piene di urla di gioia, nelle prese in giro per l’ennesima sfida persa e negli occhi luccicanti all’uscita dal negozio. Ogni PES ha rappresentato per molti di noi un pezzo di vita e divertimento sicuro con amici: ogni PES ha portato delle novità che questa sesta edizione ha, purtroppo (e 1,) limitato o tolto completamente.

…PES2…

Personalmente ricordo PES2 non tanto per le meccaniche di gioco che, in fin dei conti, risultavano piuttosto simili all’originale, ma per un editor finalmente degno del gran gioco in cui era contenuto: grazie a questa feature sono comparse sulla scena i primi seri mod che permettevano di giocare con squadre ancora più aggiornate di un gioco con licenza ufficiale e naturalmente ognuno di noi si è potuto cimentare nell’esperienza di riprodursi in un giocatore o di assegnare al proprio campione preferito il punteggio di 99 in tutte le statistiche, anche quelle del portiere!

Purtroppo, (e 2,) quello che si poteva fare così facilmente con PES2, non lo si potrà fare con PES6: niente giocatori somiglianti, niente nomi delle squadre veritieri, niente file opzioni nuovo per tener conto dei trasferimenti del mercato invernale. PES6 pretende di avere un editor, ma permette si e no di modificare alcune statistiche ed il nome del giocatore: addio sogni di gloria con il nostro avatar che esulta per aver vinto il campionato del mondo in casa del Brasile.

…PES3…

Non volendoci soffermare su questa nota dolente, riprendo il mio viaggio "pessiano" ed approdo a PES3. Ben 20 stadi ci aspettavano all’inserimento del tanto desiderato disco (contro gli 8 di oggi) ma, soprattutto, c’era una novità che cambiò definitivamente il nostro modo di giocare a calcio: il PES Shop. Finalmente un gioco sportivo era riuscito a trasalire la voglia di vittorie del giocatore ed a farlo concentrare su un altro obiettivo: sbloccare tutte le opzioni, stadi, squadre, modalità e giocatori famosi nascosti.

Il PES Shop è stato quello che io amo definire il confine di separazione tra il casual e l’hardcore gamer: il primo poteva godere di un’ottima simulazione calcistica, il secondo ne avrebbe scoperto l’essenza e tutti i più reconditi segreti tra cui magari un Maradona 19enne da usare nella propria Master League.

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Purtroppo, (e 3,) questa grandissima idea è stata letteralmente scartata per la prima versione next-generation di PES: niente PES Shop, niente contenuti deliberatamente sbloccabili, solo magri (naturalmente rispetto al passato, n.d.r.) achievements il cui ottenimento rappresenterà una sfida solo per colui il quale, magari impossibilitato, non giocherà assiduamente on-line. Naturalmente, alla Konami non hanno rinunciato a farci qualche "regalino" e sbloccare qualche contenuto extra al raggiungimento di alcuni obiettivi particolari, ma niente che possa dare la stessa gioia di essere riusciti a guadagnare abbastanza PES points da sbloccare volontariamente Roberto Baggio o Maradona o Pelé o…

…PES4…

Ma ecco avvicinarsi all’orizzonte il 2004, portatore di guerre, epidemie più o meno conclamate e… PES4: forse la migliore e più completa incarnazione del giUoco del calcio di casa Konami. Particolarmente apprezzabili erano stati, infatti, gli sforzi di una software house tutto sommato piccola, rispetto soprattutto ai colossi Americani, in fatto di licenze: un grande passo avanti era stato fatto da PES3 e diversi campionati Europei potevano oramai contare sulla loro controparte digitale (senza contare che, grazie all’editor, i file opzioni "rigenerati" erano disponibili ancor prima dell’uscita del titolo).

Purtroppo, (e 4,) la nuova incarnazione su Xbox 360 ha incredibilmente le licenze ridotte anche rispetto alla controparte "current-gen" del medesimo gioco, quella per PlayStation 2. Sinceramente, quello che si poteva perdonare come un errore di gioventù e che poteva essere cancellato grazie ad un editor degno, inizia a diventare un vero e proprio punto debole della serie. Ad un titolo sportivo che ha la pretesa di riprodurre quello che è lo sport più visto, praticato e "vissuto" al mondo non devono mancare le licenze ufficiali, ed il perché è molto semplice: tutti noi vogliamo riprodurre le gesta dei nostri "eroi", ma abbiamo bisogno di immedesimarci nella situazione. Ecco quindi che fare goal con, per esempio, "Francesco Totti" (nel nome come nell’aspetto) dopo una irreale cavalcata di 100 metri alla fine può essere più gratificante che segnare con "Francisco Tutzi" dopo una triangolazione e contrasti iper-realistici!

…PES5…

Infine, ecco il gioco di cui vedo ancora la copertina sbirciando nello scaffale dei ricordi: PES5. Sinceramente il gioco costituiva un passo indietro rispetto al precedente, non tanto al livello di game-play che anzi ne risultò migliorato, quanto in termini di aspettative per un titolo che doveva farci entrare nella nuova generazione e che invece non ha neanche fatto finta, perseverando nella strada dei 4:3 (al posto del formato 16:9 o wide, n.d.r.).

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Comunque PES5 un asso nella manica, per farsi perdonare, lo aveva: Xbox LIVE. Per la prima volta risultava veramente semplice partecipare a sfide multi-player on-line 1vs1, 2vs2 tra amici, conoscenti e, soprattutto, sconosciuti! Una leaderboard molto essenziale permetteva di atteggiarsi a giovani vanesi ed il lag era temperato (più o meno, n.d.r.) da un host che rimbalzava durante l’intervallo tra i contendenti.

Purtroppo, (e 5,) PES6, il gioco che si era prospettato come l’Xbox LIVE killer, si è permesso sostanzialmente di deludere le attese anche sotto questo punto di vista. Molte voci speculavano fino a qualche tempo fa di sfide 10vs10, di gestione dei clan e tornei in-game: nulla di tutto ciò è stato implementato, anzi alla Konami hanno tolto la modalità 2vs2 per lasciarci ad un più semplice e "sincero" 1vs1.

Ci tengo a sottolineare che PES6 on-line non è un gioco assolutamente da sottovalutare in quanto, tolti i problemi di connessione alle partite che si spera verranno presto risolti, offre un gioco molto fluido e divertente che vale la pena di essere goduto. Agli sviluppatori va anche attribuito il giusto plauso per essere riusciti nella non facile impresa di annullare quasi completamente il lag durante le partite se non che, inspiegabilmente, ora il lag può tranquillamente essere ritenuta una costante di tutto il titolo. Infatti, se, senza entrare nella metafisica ed in giri di parole, per lag intendiamo quel ritardo nella risposta sinaptico-visiva tra il comando che diamo e l’azione a schermo che ne consegue, beh…il gioco è tutto un lag.

Addio quindi ad azioni dirompenti sulla fascia, a lanci mostruosi ed a dialoghi stretti tra Ronaldinho e Saviola (si, perché Messi, inspiegabilmente, è messo peggio di Saviola, n.d.r.): ogni pressione dei bottoni del joypad corrisponderà fino a mezzo secondo di ritardo nell’esecuzione del comando impartito. Quello che, inizialmente, poteva essere scambiato per un perfezionismo del game-play dato che i giocatori devono avere il tempo di coordinarsi per colpire la palla, si trasforma immediatamente in qualcosa di molto simile ad un baco al primo tiro "calibrato" in porta: la minima pressione del tasto X porterà la barra del tiro a riempirsi in maniera "innaturale" e non proporzionale alla durata della pressione. Nulla che con molta esperienza non si possa "mitigare", ma l’impressione di non poter essere mai certi di cosa "uscirà fuori" vi rimarrà sempre nel subconscio.

…PES6. Commento Finale

Ed infine, eccoci arrivati a Pro Evolution Soccer 6: molte cose su questo titolo sono state dette, molte altre è meglio le scopriate da soli. Il punto fermo del gioco è senz’altro un game-play che continua a migliorarsi di anno in anno e, da questo punto di vista, le animazioni dei giocatori, quelle dei portieri e la fisica della palla hanno fatto dei passi da gigante. Graficamente Konami non è mai stata molto prodiga con noi "malati" di calcio, ma PES6 si difende piuttosto bene anche se sui televisori meno "performanti" (con un refresh-rate al di sopra degli 8ms, n.d.r.) si potrà notare un leggero effetto scia sui capelli dei giocatori.

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Al contempo è imperdonabile che la sesta edizione di un gioco di tale successo abbia buchi, non problemi, di frame-rate durante le azioni in area di rigore e durante i rilanci del portiere (!?!): la cosa tragicomica era che la serie ne aveva sofferto fino a PES5 che finalmente ha, o meglio dire aveva, risolto il problema. A questo possiamo aggiungere un replay, che non solo ha sempre lo stesso "baco" (il non poter rivedere l’azione se la palla è uscita), ma che non si può neanche più salvare.

Dovremmo promuovere PES6 per i cinque episodi precedenti? Dovremmo cercare di chiudere un occhio sulle lacune perché "il ragazzo non si è impegnato, ma ha le capacità"?

Noi di XboxWay pensiamo di no! Al "ragazzo" un brutto voto ogni tanto può servire da stimolo (e monito) per capire dove ha sbagliato ed in cosa deve applicarsi di più: 5.5

La Pagella

Presentazione: 5
Il filmato d’apertura è assieme uno dei migliori ed uno dei meno sensati che abbia mai visto: stilisticamente perfetto ma non mi ha fatto correre nemmeno un brivido lungo la schiena. Menù che si ripetono da anni, manuale che si ripete da anni con anche errori, quelli si, da brivido (il replay si salverebbe premendo il tasto X…si, magari!, n.d.r.).

Gameplay: 8
Da sempre il punto forte del gioco, viene sicuramente migliorato in questa nuova versione del titolo. Finalmente i falli non sono troppo fischiati, come invece accadeva in PES5, e le animazioni dei giocatori sono stupende.

Grafica: 7
Come si suole dire: meglio di quello che pensassi, peggio di quello che sperassi; graficamente il titolo si difende bene, soprattutto durante le cut-scene del gioco e solo se si dimenticano stadi e tifosi. C’è da dire che Konami è già il secondo anno che si "scusa" dichiarando che il suo è solo un ottimo porting; se dovesse accadere una terza volta sappiamo come chiamarla: presa in giro.

Sonoro: 4
Dire che non ce la facciamo più a sentire quei due è dire poco. Posso fare un appello? Possiamo avere una telecronaca in Brasiliano? Non ci capiremmo niente, il che è un vantaggio, ed almeno sarei ancora attaccato alla Xbox 360 a sentire "GOOOOOAAAAAAAAAALLLLLL…"

Longevità: 7
Per un titolo sportivo questo voto corrisponde ad un’insufficienza clamorosa. Naturalmente PES6, come ogni altro PES, durerà un anno ma dubito che la longevità sarebbe stata altrettanto lunga se PES5 fosse stato ottimizzato per Xbox 360.

Multiplayer Factor: 7
Durante i primi giorni di lancio del gioco era praticamente impossibile giocare on-line e la situazione sta lentamente arrivando su livelli accettabili. L’on-line è la modalità su cui il gioco vive, ma il ritardo nei comandi e una IA (intelligenza artificiale) a volte veramente disgraziata ci farà rimpiangere, a volte, i "laggosi" tempi di PES5.

Voto Complessivo: 5.5

Pro Evolution Soccer ha sempre brillato grazie a miglioramenti piccoli, ma costanti, attorno ad un prodotto che fa del game-play la sua forza. In un mondo così competitivo, far uscire un PES6 talmente ridimensionato anche rispetto alle controparti di vecchia generazione non merita la sufficienza: quindi, pur destando le giuste ire di tutti gli appassionati, è con enorme rammarico, credetemi, che osiamo "rimandare a Settembre" un gioco di tal calibro.

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