Recensione – Far Cry Instincts Predator (Xbox 360)

di • 13 aprile 2006 • RecensioneCommenti (0)1585



Titolo: Far Cry Instincts Predator
Genere: FPS
Piattaforma: Xbox 360
Sviluppatore: Crytek Studios
Publisher: Ubisoft
Data di uscita: 30 Marzo 2006


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In un gioco dove le isole tropicali sono scaldate dal piombo e gli uomini si avvicinano alle bestie, rimane da capire se il personaggio in copertina si è accorto del nemico alle sue spalle o se ha sbagliato anche in questo…


Alla faccia dell’ HD-DVD
Forse il titolo di questo paragrafo appare totalmente fuori luogo, ma in fondo capirete che non è così. In un periodo dove le più grandi case tecnologiche del mondo si affrontano sul tema dei DVD ad elevato “potenziale” Ubisoft impacchetta in un unico disco ben due giochi, di cui uno presunto next-gen.

Infatti, nel disco di Far Cry Instincts Predator (che da ora chiameremo FCP), trovano spazio due giochi: Far Cry Insincts e Far Cry Evolution. Il primo era già uscito parecchi mesi fa su Xbox e non differiva molto dalla versione per PC uscita ancora prima. In FCI viene presentato il personaggio, Jack Carver, burbero e cinico che, dal momento in cui acquisisce i poteri ferali (ne parliamo più avanti), si avvicina pericolosamente alla figura di Wolverine, il celeberrimo mutante della Marvel.
Tutto inizia su una barca, anzi sulla barca, di Jack; Jack si trova a bordo ed una ragazza, Val, dopo averci parlato, sale su una moto d’acqua e parte verso l’isola. Però c’è qualcosa che non quadra, l’acqua anziché “calmarsi” dopo il passaggio della ragazza si agita e un rumore di pale riempie l’aria; che può essere? Un elicottero… ovviamente munito di razzi e altri regali esplosivi. I tipi sull’elicottero avvertono il nostro alter-ego virtuale con un metodo non proprio ortodosso, che costringe Jack a tuffarsi in acqua poco prima che la sua barca esploda.
Quello descritto finora è un filmato in game dove si potrebbe anche dar fuoco al joypad e non creerebbe nessuna differenza, però, nel momento in cui Jack si tuffa in acqua serve un estintore per “spegnere” il pad e cominciare a giocare (sta di fatto che è meglio non dar fuoco a nulla per il momento). Chi ha un minimo di memoria videoludica saprà che Far Cry usci su PC nello stesso periodo dei colossi della Valve e della id Software: Half Life 2 e Doom 3. Questo terzetto era la punta di diamante del mercato dell’intrattenimento virtuale su PC e ognuno di questi aveva un pregio superiore agli altri due: Doom la paura e le atmosfere, Half Life 2 la fisica e la grafica (non che Doom schifasse i giocatori, anzi….) e Far Cry l’acqua. Effettivamente si rimane piacevolmente colpiti dalle prime scene, dalla barchetta al largo dell’isola e a bagno in un’acqua che non ha nulla da invidiare a quella vera (se non un paio di molecole di idrogeno e una di ossigeno), e quando Jack si tuffa lasciandovi il comando della situazione, la prima cosa che dovrete fare è nuotare verso riva.

Tecnicamente Far Cry ha più acqua che terra e quella poca terra è quasi del tutto selvaggia. Durante la campagna di FCI raccoglierete armi sempre più forti e svilupperete delle abilità speciali: i poteri ferali che vi consentiranno di correre più veloce, di sparare lontano (davvero!!!) i nemici con un’artigliata e di “annusare” l’ambiente circostante individuando le prede.


E’ l’istinto che ci governa…
…e non sole nella storia. Dopo un primo impatto con delle meccaniche di gioco poste tra lo sparatutto e lo stealth, Far Cry sembra propendere verso il secondo stile: perché? Beh, in primis perché la superiorità numerica dei nemici presenti sull’isola è schiacciante e le medicine sono come le Xbox 360 a Dicembre, poche; inoltre, un colpo di pistola risulta parecchio dannoso per il nostro personaggio, che perde anche 10/11 di energia vitale (capirete che su 100 di energia totale 10/11 non è una quota che incita a gettarsi nella mischia urlando e sparando), allora vai di attacchi furtivi, di trappole nascoste tra le foglie e di diversivi acustici quali esplosioni, pietre e spari.
Però, a parer mio, ciò che ci frena dall’emulare Rambo è il mirino estremamente impreciso. Ci sono momenti nel gioco in cui bisogna sperare nell’aiuto della dama bendata provvista di cornucopia, altrimenti ci si ritrova morti prima di riuscire a dire: “Ma vaff….”.

In effetti, non appena si prende in mano un’arma si ha una certa sensazione di “legnosità” nella mira, cosa che al primo scontro a fuoco viene confermata in pieno. Evidentemente non si tratta della mira nello specifico, ma di tutta la gestione della visuale; infatti anche pilotare un mezzo appare una questione non dico di fortuna ma quasi. Nel caso durante la corsa sulla jeep o sulla moto d’acqua, capita di toccare la levetta, lo schianto è inevitabile e le manovre per ritornare in strada porterebbero Schumacher al suicidio senza contare la totale mancanza di attrito a cui sono sottoposte le vetture utilizzate.

Ciò che rende meno pesante FCI sono i poteri ferali che eleveranno (o abbasseranno? Uhm, riflettiamo…) Carver al rango di “uomo-bestia”. Quando si acquistano tali poteri appare la barra dell’adrenalina, unico limite al loro utilizzo. Con i poteri ferali si può correre più velocemente (cosa resa assai bene dal motion blur applicato a palate) e in mezzo alla vegetazione fa molto “inquadratura da film dell’orrore”: avete presente quando si vede la scena attraverso gli occhi del mostro che corre verso le ignare vittime, magari in una campo di granoturco? Beh, direi che ci siamo capiti. Inoltre si possono spiccare balzi degni di Hulk e, quando ci si avvicina ad un nemico e sul mirino appaiono degli artigli, basta premere “B” per spedire l’avversario in orbita.

Bisogna dire che puntare verso un nemico in modalità “bestia” è parecchio esaltante, l’unica cosa che rovina questa sensazione è l’idiozia dei nemici che vedono i loro commilitoni sparati su Venere, ma rimangono imperterriti sul luogo e continuano a fare gli sbruffoni anziché darsela a gambe o indossare una tuta spaziale in vista dell’imminente viaggio interplanetario.


L’istinto di evolve
Finita la prima avventura con Carver (Far Cry Insincts) basta andare sul menù per iniziare un nuovo ciclo di missioni: Far Cry Evolution!
Ciò che appare immediatamente visibile è un minimo miglioramento della grafica, un deciso miglioramento della realizzazione dell’acqua e un grande miglioramento della mira. Ovviamente Carver si trova in meno di tre minuti di gioco a dover scappare, massacrare e impiombare ribelli armati fino ai denti (infatti quando muoiono gli esplode la dentiera…..gh! scherzo!). Tre cose accomunano decisamente il primo gioco con il secondo: le ambientazioni, l’iniziale ricerca di una ragazza e il pessimo carattere di Jack. Una cosa invece è totalmente indifferente; se nel primo gioco iniziavate come dei pulcini bagnati, disarmati e arrabbiati, in FCE inizierete come una bestia armata e letale. Dopo aver preso una pistola, una mitraglietta e strappato qualche giugulare, vi ritroverete a girovagare su diverse isolette con obbiettivi più o meno portati alla distruzione. Storia a parte (che scoprirete man mano) va detto che FCE si presenta meglio del primo e che appare più spensierato nella sua giocabilità.

Rimangono alquanto ingovernabili i mezzi, ma con i poteri subito a portata di mano si potrebbero percorrere i sentieri a balzi oppure di corsa.


Novità tropicali
Ubisoft ha aggiunto qualche cosa in più per quanto riguarda gli armamenti di FCE. Oltre alle armi più comuni (pistole, mitragliette e fucili di precisione) sono utilizzabili anche delle bombe con innesco a comando e una cerbottana armata con dardi in grado di disattivare i poteri ferali degli avversari.
Oltre a nuovi armamenti c’è anche un profondo cambiamento per quanto riguarda la meccanica di gioco. Mentre in Far Cry Instincts bisognava seguire un percorso prestabilito, in Far Cry Evolution la libertà di azione è aumentata di molto, permettendo al giocatore di affrontare prima un obbiettivo anziché un altro.


Hardware bestiale, in una gabbia però!
Mentre il primo dei due episodi è una chiara trasposizione della versione per Xbox, con il secondo si poteva sicuramente fare di più. Molto bella la giungla con le luci e i rumori, le piante e i rigagnoli, molte ben fatta l’acqua con i suoi riflessi e le sue onde, ma Xbox 360 può spingersi tre volte più in là. Una cosa che graffia come unghie sulla lavagna sono i rumori acquatici, dopo un volo di 20 metri si entra in acqua con un misero plof e le superficie non sembra risentirne più di tanto del nuovo arrivato. Inoltre, alcune texture sono parecchio misere ed anche su Xbox avrebbero fatto una magra figura, figuriamocii sulla Xbox 360.

In compenso possiamo applaudire un sonoro e un doppiaggio veramente ben fatto, che unito ad una trama intrigante e matura rende Far Cry Evolution molto coinvolgente e cinematografico.


Ciò che pesa…
Purtroppo Far Cry Evolution è reso alquanto frustrante o non appagante in certi punti, a causa di difetti non proprio trascurabili. Un paio di volte mi sono trovato bloccato da dei muri invisibili che poi si sono rivelati nemici fermi come manichini, brutta cosa. Inoltre un radar migliore era quasi un diritto del giocatore, diritto violato alla grande; gli obbiettivi sono dei puntini blu su un radar a sfondo trasparente: potrebbero anche essere in Russia per quanto si sa al momento in cui vengono assegnati. Oltre a tutto questo e ad alcuni difetti precedentemente descritti (i veicoli e la mira) come ciliegina (all’arsenico) sulla torta c’è l’intelligenza artificiale nemica tutt’altro che evoluta, infatti gli avversari si immolano molto volentieri e non disdegnano minimamente il piombo di Jack, attingendone a piene mani (ma anche petti, teste e gambe).


E in Live?
In live FCE se la cava sorprendentemente bene, avvicinandosi molto a giochi molto osannati come Halo 2 e Perfect Dark Zero. Con l’editor delle mappe, inoltre, le possibilità sono estese praticamente all’infinito, aumentando la longevità di un titolo che altrimenti si fermerebbe alle 12/13 ore (entrambi gli episodi). Le modalità, manco a dirlo, sono le solite di ogni FPS che si rispetti, ma le ambientazioni tropicali pongono questi scontri mortali sotto una nuova luce: quella di un sole equatoriale che non perdona!


Commento Finale
Far Cry Instincts: Predator appare come un gioco con una personalità forte e con un buon supporto multigiocatore; il tutto minato da dei difetti alquanto pesanti ed evitabili, che fanno scendere questo gioco dall’olimpo delle killer-application. Insomma, se i due giochi contenuti in esso (Far Cry Instincts e Far Cry Instincts Evolution) fossero stati venduti separatamente su Xbox 360 non ne sarebbe valsa la pena, ma già che sono in un unico disco si può sempre passare qualche ora nei panni di un uomo imbestialito, in tutti i sensi.

Piccola nota scanzonata, dopo aver finito il gioco provate a rifarlo con qualche trucco che vi permette l’utilizzo illimitato dei poteri ferali…ci si sente alquanto inarrestabili!


La pagella


Grafica: 7
Sonoro: 7.5
Longevità: 6.5
Giocabilità: 6


Voto complessivo: 6.7


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Si ringrazia Ubisoft per la collaborazione.

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