Recensione – The Outfit (Xbox 360)

di • 10 aprile 2006 • RecensioneCommenti (0)1139

Titolo: The Outfit
Genere: Azione/RTS
Piattaforma: Xbox 360
Sviluppatore: Relic Entertainment
Publisher: THQ
Data di uscita: 17 marzo 2006

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L’atmosfera bellica, si sà, riesce sempre ad attirare l’interesse di numerosissimi videogiocatori. Basta pensare al successo ottenuto da giochi quali Medal of Honor o a quello del recente Call of Duty 2.
Proprio in questo periodo di crescente interesse verso i videogames a sfondo bellico, Relic, sotto contratto da THQ, prova a entrare nel filone proponendoci la sua opera prima per quanto concerne il mercato console. Questo The Outfit rappresenterà un buon biglietto da visita per lo sviluppatore canadese? Scopriamolo insieme…

[img alt='Il pratico menu per la selezione delle armi e degli ordini da impartire ai compagni di squadra']/immagini/Giochi/category1199/picture8939.aspx[/img]
La storia di Relic Entertainment è fatta di alti e bassi. Fondata nel 1997 da Alex Garden e Luke Moloney, la compagnia tentò subito di rivoluzionare il mondo degli RTS (Real Time Strategy). Ai numerosi successi di critica di prodotti come Homeworld si contrapposero per contro anche alcuni gravi insuccessi sul fronte delle vendite. Dopo essersi fatta una buona fama trai i videogiocatori grazie al seguito di Homeworld e anche grazie al successo di Warhammer 40.000: Dawn of War, Relic tenta, ora, di farsi conoscere anche all’interno del mercato console.
The Outfit rappresenta, secondo l’intenzione dei ragazzi dello sviluppatore canadese, non solo un semplice sparatutto 3D, ma anche un’evoluzione di un genere a loro tanto caro, quello degli RTS.
Ma stiamo davvero parlando di un evoluzione o forse il voler a tutti i costi facilitare la meccanica di gioco, sperando di ottenere un crescente successo anche tra i giocatori più occasionali, ha portato verso un’involuzione? La risposta nei paragrafi seguenti.

Sparatutto 3D o RTS ?

Nelle interviste rilasciante durante le più importanti manifestazioni videoludiche del globo, il publisher THQ e lo sviluppatore Relic Entertainment avevano sempre parlato di questo The Outfit definendolo come un incrocio perfetto tra alcune meccaniche di gioco tipiche di un RTS e la frenesia di uno sparatutto 3D.
Proprio il voler a tutti i costi proporre una fusione di generi molto distanti tra loro ha portato tuttavia il prodotto verso una strada sbagliata, quella di essere un gioco poco adatto sia per gli amanti degli sparatutto che per gli amanti degli RTS.
[img alt='Squadra... attaccare!']/immagini/Giochi/category1199/picture8941.aspx[/img]
Il gioco ci mette al comando di un gruppo di soldati il cui obiettivo è quello di porre fine una volta per tutte alle mire di espansione e di conquista dell’esercito tedesco.
La meccanica di gioco è più semplice di quello che può sembrare, il gioco si basa tutto sul completamento delle varie missioni. Il nostro esercito è composto essenzialmente da un gruppo di soldati addetti a speciali funzioni (curare gli alleati, organizzare diversivi, mettere in pratica azioni di sabotaggio ecc.) e un gruppo di soldati semplici il cui obiettivo consiste solamente nel coprirci le spalle tramite fuoco di copertura. I numerosi elementi presi in prestito dagli strategici in tempo reale risultano tuttavia poco efficaci e alquanto irrilevanti per portare a termine il gioco.
Dettare ordini ai nostri soldati, nella maggior parte dei casi, è del tutto inutile perchè potremmo benissimo riuscire a cavarcela da soli e, cosa ben più grave, in quei sporadici casi in cui si avverte davvero la necessità di chiedere aiuto al nostro battaglione, quest’ultimo potrebbe risultare del tutto inutile anche a causa della scarsa intelligenza artificiale dei PNG (Personaggi Non Giocanti). Moltissime volte, durante le partite in single-player, mi è capitato di vedere il mio esercito sparare al muro anzichè all’armata tedesca e, sinceramente, non credo lo stessero facendo a causa di un rinnovato spirito pacifista.
Queste gravi mancanze dal punto di vista strategico si rispecchiano anche sul lato puramente action. Anche preso come semplice sparatutto 3D, The Outfit mostra gravi lacune che ne minano la giocabilità. Prime fra tutte la relativa facilità dei combattimenti e la totale mancanza di "varietà di gioco".
In definitiva, un tentato ibrido tra strategia e azione che non riesce a trovare una propria identità ne nell’una, ne nell’altra direzione.

La salvezza si chiama "multiplayer"

Leggendo questa recensione si potrebbe avere l’impressione che The Outfit sia un gioco che può vantare ben pochi pregi. Se ciò in parte è vero per il single player, lo stesso discorso non può essere fatto invece per il multiplayer.
[img alt='Possiamo anche prendere il controllo di mezzi corazzati']/immagini/Giochi/category1199/picture7817.aspx[/img]
E’ proprio grazie al multiplayer e al servizio Xbox Live che la nuova "fatica" di Relic trova il suo punto di forza. Creare insieme ai vostri amici il proprio esercito di soldati virtuali e sfidare giocatori provenienti da tutto il mondo risulta essere un’esperienza molto divertente e gratificante, questo soprattutto grazie all’utilizzo del motore fisico havoc che consente di abbattere e distruggere quasi qualsiasi struttura presente su schermo.
Nonostante sia proprio la distruzione totale a fare da padrone durante le partite in multiplayer, bisogna dire che lo sfidare giocatori reali mette maggiormente in risalto anche l’elemento strategico che finalmente riesce ad emergere e a trovare una propria utilità.
Giocando con persone reali (per un massimo di otto giocatori) potremo finalmente lasciarci alle spalle la quasi completa inutilità della nostra squadra nelle partite offline.

Questione di tecnica

Sul versante tecnico, The Outfit, pur non facendo gridare al miracolo, rimane comunque un titolo abbastanza buono.
Graficamente è gradevole e nonostante gli ambienti abbastanza spogli il motore grafico lascia intravedere alcune cosa veramente pregevoli, una di queste è ad esempio l’effetto dell’esplosione dei vari veicoli, veramente ben curato.
Degna di nota anche la possibilità di poter letteralmente distruggere la maggior parte delle cose presenti su schermo, partendo dai veicoli fino ad arrivare alle basi nemiche. Sul versante "fisico" il tutto beneficia del motore Havoc 2.0, che tutt’ora rimane insuperabile.
Anche le musiche sono gradevoli e il comparto sonoro è nel complesso abbastanza buono, anche se, a dire il vero, l’effetto di alcune armi e di alcune esplosioni non riesce a convincere al 100%.
Un gioco che sul versante tecnico risulta abbastanza buono, ma che non è nulla di più che un titolo "old-gen" con una buona grafica che fa beneficio dell’alta risoluzione.

Commento Finale

The Outfit è un titolo che può essere consigliato solamente a chi dispone di una buona connessione a internet, ha la possibilità di partecipare a Xbox Live ed è amante delle ambientazioni belliche tipiche della Seconda Guerra Mondiale. E’ proprio in Live che il gioco da il meglio di se e riesce a far uscire un pochino la testa al di fuori del mare di mediocrità entro cui è sprofondato in fase di sviluppo.
Da uno sviluppatore come Relic, autore di grandi giochi, ci si aspettava decisamente di più. Se The Outfit rappresenta la considerazione che questi sviluppatori hanno del mercato console, c’è davvero da sperare che tornino al più presto a programmare solamente su PC.

La pagella

Presentazione: 6.5
Il menù non si presenta male e risulta facile districarsi tra le varie opzioni. C’è da premiare il fatto che dopo aver provato per più di 1 ora questo gioco in single player vi tornerà improvvisamente la voglia di continuare ancora un po’ a smanettare con il menu.

Gameplay: 6.5
Ad alcune idee molto buone si contrappone la linearità di fondo, l’inutilità di qualsiasi strategia che può essere adottata in battaglia, e la poca profondità negli scontri a fuoco dove può capitare che anche colpendo il muro un nemico cada a terra.

Grafica: 6.9
"Senza infamia e senza lode", ad una buona realizzazione tecnica nel complesso, si contrappone una scarsa cura nei dettagli e un ambientazione abbastanza spoglia.

Sonoro: 6.5
Musiche altalenanti ed effetti sonori a volte devastanti altre volte ridicoli. Il sonoro è esattamente come il resto del gioco: appena sufficiente.

Longevità: 7.8
Molto breve la modalità single-player, che potreste portare a termine in una decina di ore, infinito in multi-player.

Multiplayer factor: 7.8
La parte migliore del gioco, davvero molto divertente. Da segnalare, inoltre, che online è possibile incontrare una vasta camerata di "militari italiani".

Voto complessivo: 6.5

Un gioco che emerge solamente grazie al multiplayer, ma che non trova certamente spazio in cima alla nostra lista della spesa. Il classico gioco a cui si potrebbe anche fare un pensierino se si riesce a trovare usato.

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Si ringrazia Halifax per la collaborazione.

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