Titolo: Rugby Challange 2006
Genere: Sportivo
Piattaforma: Xbox
Sviluppatore: Swordfish Studios
Publisher: Ubisoft
Data di uscita: 3 Febbraio 2006
Il rugby nel panorama dello sport mondiale non è altro che un piccolo segmento sportivo che come la maggior parte degli sport minori è eclissato dall’universalità del calcio. Ultimamente questo piccolo segmento sportivo è in crescita e tutto ciò non poteva non interessare i grandi produttori di videogames. Già da un paio d’anni EA Sports ha "inaugurato" la sua serie Rugby, riscontrando discreti risultati commerciali (soprattutto in Nord Europa). Ora tocca ad Ubisoft con Rugby Challenge 2006, titolo sviluppato da Swordfish Studios, che si preannuncia come il primo episodio di una nuova e promettente serie sportiva.
Quando l’arcade diventa campo da gioco…
Realizzare un gioco di rugby non è certo cosa facile. Molti team hanno tentato di rendere il loro titolo un inno al campo della simulazione riscontrando nella maggior parte dei casi dei risonanti insuccessi. Questo perché il rugby fa parte del gruppo degli sport difficilmente surrogabili all’elettronica e da questo parte la decisione di Ubisoft, che lancia il suo titolo quasi in corrispondenza del "Sei Nazioni", basando il proprio lavoro su un piano rigorosamente arcade con le aggiunte delle più basilari caratteristiche della strategia che offre il gioco. Il primo impatto a Rugby Challenge 2006 è abbastanza incoraggiante. Il menù principale offre una buona varietà di sezioni dove potersi "esibire", da quella allenamento a tutti i tipi di principali scontri europei e mondiali per poi finire con le innumerevoli competizioni per club. C’è poi la modalità carriera dove è possibile, partendo con una squadra di quarta divisione, scalare il ranking mondiale club, chiaramente questa modalità richiede innumerevoli allenamenti da sostenere se si vuol rendere la propria squadra sempre competitiva ed inoltre bisogna gestire vari aspetti relativi agli acquisti e al coaching in generale. Sono state inserite inoltre anche modalità accessorie nelle quali vengono cambiate leggermente le regole stesse del gioco, ad esempio nella "Patata bollente" ogni giocatore non potrà tenere la palla per più di quattro secondi, nel "Rugby dei vecchi tempi" si emulerà il rugby storico nel quale non si faceva la tradizionale meta, ma i punti li si faceva calciando verso la porta, e per finire in "Superstar" prima del fischio d’inizio sceglieremo un giocatore che sarà l’unico a poter segnare la meta durante l’incontro.
Fuori dai pali
Iniziata la partita le sensazioni che si provano non sono delle più piacevoli, si denota da subito la parziale trascuratezza del comparto grafico accompagnato anche da discreti effetti sonori che seguiranno per tutta la partita.
Ma veniamo al fischio iniziale, sin dal primo passaggio si nota immediatamente come Ubisoft abbia reso le meccaniche di gioco incredibilmente esemplificate e per nulla simulative garantendo così la riuscita di colpi di gioco di alta classe con il solo uso di 3 tasti, aspetto che renderà da subito il gioco molto divertente per gli inesperti ma che infondo ridicolizza, almeno in parte, la vera fisicità del gioco: Rugby Challange 2006, come nessun titolo fino ad ora, almeno in maniera completa, è arrivato, non riesce ad unificare la fisicità del placaggio, oppure la furiosa lotta per recuperare una palla a terra o ancora non presenta il famoso colpo di reni che consente di contenere il possesso prima di finire a terra.
Questi sono tutti aspetti che rendono questo sport così "singolare" con cui una vera simulazione deve fare i conti per poter assurgere ad un livello superiore, ma come abbiamo detto da questo deriva la decisione del team Ubisoft che si limita a sintetizzare in maniera alquanto banale l’origine delle dinamiche del rugby senza mai riuscire a surclassare il rigido schematismo ormai caratteristica peculiare di tutti i titoli in tema.
Il troppo storpia
Veniamo adesso al bagaglio tecnico che Rugby Challenge ha da offrire.
Come le righe precedenti lasciavano già traspirare, il settore tecnico risulta di bassa qualità, soprattutto per quanto riguarda la grafica; in questo campo vi sono certamente varie cose positive, ma non mancano anche delle profonde lacune. Fra gli elementi visivi soddisfacenti c’è la generale qualità rappresentativa degli stadi (tra i più famosi ricordiamo Twickenham, Millennium stadium, Lansdowne Road, Murrayfield, Stadio Flaminio di Roma e Stade Vélodrome), Il ventaglio di colori presentati è alquanto fresco e brillante, sebbene nel complesso non viene presentato nulla di stupefacente.
Le animazioni dei giocatori non sono male e, sebbene non raggiungano certo l’eccellenza, in ogni caso riescono a riprodurre in maniera accettabile i vari gesti tecnici del gioco. Discreta, infine, la riproduzione del pubblico sugli spalti. Di contro le riproduzioni poligonali dei giocatori non appaiono soddisfacenti ed abbastanza realistiche, soprattutto per quanto riguarda la corporatura che appare estremamente sproporzionata, nella maggioranza dei casi fa apparire gli atleti quasi dei personaggi manga super deformati e nettamente fuori dalle misure umane.
Il comparto sonoro, come il resto, non è memorabile. Non viene presentato nessun tipo di varietà a livello di effetti sonori, le grida del pubblico, fischi e tifi vari sono sin dall’inizio ripetitivi e non contribuiscono ad elevare il livello di coinvolgimento del titolo. Per quando riguarda la telecronaca Rugby Challenge 2006 ha toppato alla grande, inoltrando un commento davvero scadente… ripetitività che raggiunge i massimi livelli mai toccati dai giochi di sport in genere, spesso del tutto estraniata dalle azioni di gioco e farcita di un enfasi sempre eccessiva e poco idonea.
Per quanto riguarda la giocabilità, il livello offerto dal gioco risulta in generale di buona qualità, piacevole e ben impostato. Come anticipato già precedentemente la meccanica è semplificata alla massima potenza e ciò rende l’impostazione generale del gioco alquanto elementare, va comunque segnalato che questi comandi contribuiscono a rendere la partita molto divertente anche se alla lunga stancante.
Il punto di forza Rugby Challenge 2006 è sicuramente la longevità: 100 teams e 2000 giocatori aggiornati alla stagione attuale, varie licenze ufficiali, una modalità Survival Classic per le più grandi sfide del secolo, varie coppe, campionati, la coppa europea, tre nazioni, il sei nazioni e campionato mondiale. Un ventaglio di sfide di tutto rispetto che rischiano però di rendersi ripetitive e monotone dati i vari punti negativi che il gioco riporta in generale in ogni comparto.
Commento Finale
Rugby Challenge 2006 rappresenta il primo prodotto pubblicato da Ubisoft in questo campo. Il gioco in sé è discreto, Swordfish Studios ha puntato sull’immediatezza e sulla semplicità di gioco per cercare di catturare l’attenzione anche dei meno appassionati, purtroppo però l’insieme grafico è troppo scarno ed incide non poco sul godimento del titolo, lo stesso vale per il sonoro che ha una importante carenza nel gioco, ma che purtroppo risulta davvero discreto. Al contrario la longevità del titolo lascia quasi stupefatti per la sua completezza e garantisce numerose ore di divertimento.
Il titolo, pur trattando uno sport di "elite", può comunque essere tranquillamente giocato da chiunque, anche dai meno interessati a questo sport.
La Pagella
Grafica: 5
Sonoro: 5.3
Giocabilità: 6
Longevità: 7
Voto Complessivo: 6
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Si ringrazia Ubisoft per la collaborazione.