Recensione – GUN (Xbox 360)

di • 2 gennaio 2006 • RecensioneCommenti (0)1424

Titolo: GUN
Genere: Azione/Avventura
Piattaforma: Xbox 360
Sviluppatore: Neversoft
Publisher: Activision
Data di uscita: 2 Dicembre 2005

Galleria Immagini

Siete amanti dei film western? Sergio Leone è il vostro guru? Non fate altro che fischiettare le colonne sonore di Ennio Morricone? Allora GUN farà per voi!

C’era una volta il West…
Colton White, il protagonista del gioco, è un giovane cacciatore che ha passato la vita tra i boschi del Montana, assieme al padre Ned, a cacciare cervi e affini, per poi rivenderne le carni ai battelli a vapore che percorrono la loro consueta tratta fluviale. Ed è proprio su uno di questi battelli, in quello che è un vero e proprio tutorial in apertura di gioco, che la vita del nostro alter ego cambierà notevolmente. Un assalto da parte di un gruppo di malviventi, capeggiati da un misterioso predicatore, darà infatti il via alle vicende che si dipaneranno lungo tutto il gioco. Sopravvissuti all’esplosione del battello, la sete di vendetta per la morte di Ned ci spingerà fino a Dodge City per scoprire cosa si cela dietro a tutto ciò…

A cavallo verso il tramonto
Il gameplay di questo titolo di lancio della console next-gen di Microsoft si attesta su livelli mediocri. Se da un lato le ambientazioni sono molto ben curate e riusciranno a calarvi in un attimo nelle atmosfere del vecchio west, dall’altro, la ripetitività del gioco, dopo un po’, potrebbe portarvi un po’ di noia. La trama principale, tuttavia, è più che discreta, anche se lascia in bocca un sapore di "già visto". Ci sono infatti tutti gli stereotipi cui siamo abituati quando pensiamo al west, senza però che questi vengano utilizzati per una storia particolarmente "nuova". Siamo lontani anni luce dai capolavori di sceneggiatura di Sergio Leone. Il fatto, poi, che sia estremamente lineare non aiuta a catturare l’attenzione. E’ vero, ci sono anche le missioni secondarie, ma sono abbastanza fini a sé stesse e piuttosto monotone, utili solamente per guadagnare qualche dollaro da spendere al drugstore per migliorare il proprio equipaggiamento e per ottenere un briciolo di esperienza così da poter affinare le proprie abilità, cosa più accessoria che reale, poiché influisce davvero poco sul controllo del personaggio. Anche il free-roaming rimane limitato, poiché le locazioni non sono ampissime e, salvo qualche saltuario attacco da parte dei banditi, sono comunque piuttosto vuote e desolate.
Il controllo del nostro alter ego è sufficientemente buono, con una visuale in terza persona che ci consententirà di muoverci in una direzione ed al contempo mirare in un’altra, cosa molto utile soprattutto quando siamo a cavallo. Il cavallo è forse la migliore trovata di questo gioco, è divertente andare al galoppo, farlo saltare, impennare ed usarlo per travolgere i propri avversari. Sparare da cavallo dà sempre una certa emozione!
Decisamente utile e ben fatta è la modalità "bullet time" che ci permette, passando alla visuale in prima persona, di mirare con più accuratezza ai nostri avversari o con più velocità, facendoci "switchare" dall’uno all’altro molto rapidamente. E’ possibile anche effettuare capriole laterali e ripararci dietro tavoli ed oggetti per evitare di essere colpiti e sporgerci dagli stessi per colpire a nostra volta. Peccato non ci sia una modalità di sparo in tuffo, come accadeva in Max Payne, che avrebbe rsicuramente eso il tutto molto più divertente e spettacolare.
Degno di nota è il fatto che sarà possibile sparare alle armi dei nemici per farle saltar loro via di mano, così da disarmarli e poterli catturare vivi, per una taglia più sostanziosa. Le armi sono numerose e divertenti da usare: spaziano da pistole sempre più potenti a fucili, fucili di precisione, doppiette, arco e svariate armi bianche, tra cui il mitico tomahawk indiano. Con il coltello indiano, poi, potremo anche "fare lo scalpo" ai nemici morenti. Simpatico l’uso di moltov e dinamite che potranno risolverci non pochi problemi.

Ma non eravamo nella Next Generetion?
Questa è la domanda che vi porrete dopo appena pochi minuti di gioco… sì, perché dal punto di vista grafico, l’ultima fatica Neversoft, lascia davvero molto a desiderare. Per carità, i fondali sono molto belli, così come gli effetti di luce e quelli particellari, e riescono molto bene a dare quell’aspetto assolato e polveroso tipico del vecchio west, ma i modelli poligonali rimangono ancora troppo squadrati, con texture e forme ancora affini alla vecchia "scatola nera". L’effetto dell’acqua, poi, non convince per niente, andare a cavallo in un torrente, ad esempio, non solleverà spruzzi di alcun tipo. Molto belle invece le animazioni dei personaggi e dei cavalli, sempre convincenti e molto spesso spettacolari: uccidere il cavallo di un bandito che ci sta attaccando, vederlo cadere e disarcionare il cavaliere è sempre una soddisfazione! Il sonoro è uno dei punti di forza del gioco. La colonna sonora di sottofondo è piacevole ed aiuta a calarsi nell’atmosfera delle terre di frontiera, non è Ennio Morricone, d’accordo, ma è comunque gradevole e mai fastidiosa.
Il parlato è davvero molto buono. Il gioco, in inglese (sottotitolato in italiano), è supportato infatti da un doppiaggio di ottima qualità che annovera le voci di numerosi attori di discreta fama. Buoni anche gli effetti relativi ai colpi d’arma da fuoco ed ai cavalli, è bello cavalcare su di un ponte e sentire il rumore degli zoccoli sul legno.

Commento Finale
Se siete amanti del genere e conoscete a memoria ogni spaghetti western mai girato, allora non potete non giocare a GUN. Sì perché, nonostante i "difetti" riscontrati, GUN risulta comunque essere un gioco più che gradevole e che vi divertirà per un giusto lasso di tempo. Certo è che per la Xbox 360 ci aspettiamo molto, ma molto di più.

La Pagella

Grafica: 6.5
Sonoro: 7
Giocabilità: 7-
Longevità: 6.5

Voto complessivo: 6.5

Commenta l’articolo nel nostro Forum

———————————————————
Si ringrazia Activision per la collaborazione.

Potrebbe interessarti anche...