Recensione – Prince of Persia: I Due Troni (Xbox)

di • 28 dicembre 2005 • RecensioneCommenti (0)1130

Titolo: Prince of Persia: I Due Troni
Genere: Azione/Avventura
Piattaforma: Xbox
Sviluppatore: Ubisoft
Publisher: Ubisoft
Data di uscita: 9 Dicembre 2005

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Sembrava tutto finito: Dahaka sconfitto, amuleto del tempo distrutto, Kaileena salva… e tutti vissero felici e contenti.
Invece, a quanto pare, il Principe deve averne combinata un’altra delle sue. Cambiando il futuro e modificando il corso degli eventi ha condannato alla rovina la sua amata Babilonia. Quando il Principe di Persia abbandona l’Isola del Tempo per tornare a Babilonia, portando con sè l’amata Kaileena, l’enigmatica Imperatrice del Tempo, trova il suo regno devastato dalla guerra e scopre, inoltre, che Kaileena è il bersaglio di un malvagio complotto.

A questo punto, come si dice nelle favole: "Che la storia abbia inizio…"

Dr. Jekyll & Mr. Hyde
La serie Prince of Persia si è sempre distinta per controlli precisi e repentini e per l’introduzione di stili di combattimento intervallati dalla risoluzione di enigmi perfettamente disposti nel complesso esplorativo, spesso caratterizzato da splendide e suggestive locazioni.
In questo terzo capitolo, il contrasto è "la parola d’ordine" che sovrasta la scena. Ebbene si, un’anima buona e una malvagia, la prima che combatte con l’intento di salvare il suo popolo, la seconda che uccide per arrivare al dominio assoluto, e tutto questo in una sola persona. Purtroppo, se così possiamo dire, la lunga permanenza del nostro Principe tra le sabbie del tempo, gli ha apportato alcuni cambiamenti come dire…..repentini e spaventosi! Infatti, durante le nostre avventure, il nostro alter-ego persiano si trasformerà in un mostro di sabbia dalla forza smisurata, equipaggiato con una letale catena letteralmente conficcata nel braccio sinistro e con la particolare caratteristica che se non uccide, nutrendosi delle sabbie, andrà incontro alla morte. Pertanto, in molte occasioni, soprattutto nei livelli più avanzati, le avventure che ci regalerà questo Dark Prince saranno delle funamboliche corse contro il tempo, affinché si riesca a trovare le sabbie del tempo, essenziali per la vita di questo personaggio. L’introduzione di una simile novità, infine, ha non solo delle notevoli e positive ripercussioni a livello di gameplay, ma influenza anche la trama in maniera piuttosto convincente. "L’altro" personaggio, invece, che ormai conosciamo bene, non mancherà nel regalarci spettacolari acrobazie e particolare emozioni quando si avrà addirittura la possibilità di decidere tra più di quattro modi per far soccombere il proprio nemico.

Acrobazie spettacolari e violente uccisioni…
Un titolo che è tutto un film, ma dopotutto la saga di Prince of Persia ci ha abituato sin dal suo primo debutto a "ragionare" in questa maniera, ed in questo terzo capitolo nulla cambia, ma tutto viene migliorato e ampliato dal punto di vista dell’esperienza di gioco. Sin dall’inizio i comandi risulteranno immediati e facili, grazie anche ad un tutorial corposo che ci accompagnerà per le prime battute e nei momenti più difficili. L’ottimo sistema di controllo si è rivelato modello da imitare per un’infinità di giochi che propongono protagonisti altrettanto agili quanto il Principe. La struttura dell’ottima interfaccia resta invariata anche in questo terzo episodio della serie. Come visto anche nei precedenti capitoli, dovremo compiere una lunga serie di funambolismi tra corse sui muri, salti da capogiro e volteggi a mezz’aria nel tentativo di raggiungere locazioni impervie, misurandoci con pericolosi nemici tramite il sistema di combattimento messo a punto nel secondo capitolo (Free-Form Fighting), ovvero una forma di combattimento totalmente libera dove a decidere il vincitore sarà solo l’abilita nell’usare le mosse più adatte al momento giusto. Difatti, Il Principe ha a disposizione un parco mosse ampliato e la curva d’apprendimento, se sulle prime potrebbe disorientare i neofiti per la grossa mole di azioni a disposizione, risulterà alquanto scorrevole per chi, invece, il gioco lo conosce ormai molto bene. Sin dalle primissime battute risulta evidente che The Two Trones abbia cambiato scelta per ciò che riguarda le ambientazioni, infatti non si vedrà più il Principe svolazzare attraverso luoghi tetri e oscuri, che lasciano poco spazio anche all’immaginazione, ma lo sfondo su cui si muove è molto più "arabeggiante", più luminoso, più vivo: insomma, il gioco ritorna in tutto e per tutto alla vera Persia che è nella nostra immaginazione…

Così The Two Thrones riesce a riprodurre con una certa veridicità una Babilonia provata dalla guerra con un notevole gusto estetico, senza abbandonare paesaggi incantevoli per i loro effetti di luce. Insomma, lo stile "dark" del secondo capitolo ha fatto posto ad uno stile più arabo, tipico del primo Prince of Persia.

Jade Empire o Splinter Cell?
Come abbiamo già detto, nella modalità combattimento domina il rinnovato sistema di combattimento Free-Form Fighting, per eliminare i nemici con lo stile che si preferisce; soffocarli da lontano con la mortale catena del Dark Prince o sorprenderli con veloci mosse letali?
Tutto ciò potrà però ricordare un certo Jade Empire, un titolo che colpiva per la frenetica velocità di azione nei combattimenti, anche se il numero di mosse e combo a disposizione era più ristreto rispetto a Prince of Persia. In parte, quest’ultimo, si può dire abbia assorbito e ampliato questo tipo di combattimento.
Però c’è anche da dire che nel 40% dei casi non si ricorrerà in maniera forzata a combattimenti "faccia a faccia", dove le probabilità di perdere la vita sono molto più elevate, ma si avrà la possbilità di ricorerre a mosse stealth. Così vedremo il nostro coraggioso acrobata vestire, in acluni casi, i panni dell’agente segreto Sam Fisher per accoppare i nemici di soppiatto. Il sistema di "Assassinio Rapido" è infatti una delle novità portanti di questo terzo capitolo della serie: avvicinarsi silenziosamente, dall’alto, da dietro, da sotto, afferrare il nemico e colpirlo col giusto tempismo! Risultato: mosse letali, singole e multiple, con un effetto scenico assolutamente appagante. Le solite mosse, invece, basate su salti e spade, saranno meno efficaci contro i nemici, molto più abili nel parare e schivare: ingaggiare uno scontro corpo a corpo con il solo pugnale può, a volte, essere fatale per il Principe, se non si ha un buona padronanza nelle sue capacità acrobatiche.

Il "Dark Prince", invece, ha fattezze e caratteristiche quasi completamente diverse. Innanzitutto il comabattimento Free-Form Fighting diventa essenziale per questo personaggio, dato anche dal fatto che non ci sarà molto tempo per gli appostamenti e le lunghe attese. Il Dark Prince è una macchina per uccidere, lui non si dovrà nascondere e raramente vi capiterà di soccombere per mano dei vostri nemici. La scelta di avere a disposizione diversi modi di combattimento, da una parte il Free-Form Fighting, istintivo e acrobatico, dall’altra l’Assassinio Rapido, furtivo e silenzioso, porta ad altissimi livelli il gameplay, che risulta sempre incredibilmente divertente.

Ciò che nasconde il segreto…
Tecnicamente parlando, Prince of Persia: I Due Troni raggiunge livelli a dir poco stupefacenti in ogni comparto di relizzazione. Nonostante il motore grafico abbia ormai qualche anno, il risultato globale è fantastico, in special modo per i vastissimi livelli da esplorare, dettagliati in ogni minimo particolare: saltando sui tetti di Babilonia, esplorando le caverne sotterranee o le stanze del palazzo, vi è sempre occasione per ammirare qualcosa di bello. La riproduzione dei personaggi è soddisfacente, il livello di dettaglio delle texture è accettabile, anche se si capisce che la nostra cara Xbox non viene sfruttata proprio appieno. Le poche imperfezioni del motore grafico sono ampiamente mascherate da un effetto sfocato che contribuisce a donare un maggiore senso fiabesco all’atmosfera generale.

Parlando del sonoro il discorso non cambia, difatti le musiche rendono l’atmosfera sempre allettante e riescono a mantenere un grado di suspance molto eleveato. Vigorosi e corposi sono gli effetti sonori: nitidi i suoni delle spade che si infrandono tra loro, di tacchi che corrono lungo i mattoni in terracotta degli altissimi palazzi, e assolutamente ben fatti i doppiaggi dei personaggi principali. Come detto apliamente prima, il gameplay è assolutamente immediato e appagante anche nelle fasi più difficili di azione, il gioco non presenta un alto livello di riogiocabilità, ma colma in parte questo deficit con un’ottima componente di longevità. Inutile dire che tecnicamente parlando il titolo è in grado di offrire tantissimo e pertanto non si può che atribuire un’ottimo voto per il lavoro svolto dal team.

Commento Finale
Prince of Persia: I Due Troni dimostra di essere realizzato con cura, piazzandosi sul podio degli action-game con il suo mix di puzzle, esplorazione ed azione, tutti amalgamati con scrupolosa cura. Il gameplay, pur restando solido e simile al precedente capitolo, subisce alcune variazioni di rotta con l’introduzione della metà oscura del Principe, che spesso obbligherà a passaggi più frenetici e stili di combattimento alquanto differenti, ma essenzialmente divertenti. Ottime anche le fasi platform, da sempre cavallo di battaglia dell’intera serie, sebbene la risoluzione degli enigmi risulti un po’ monotona. In definitiva, siamo dinanzi ad un prodotto che non mancherà di appagare in pieno i fan e stupire i neofiti. Consigliato!

La Pagella

Grafica: 7.5
Sonoro: 8.5
Giocabilità: 8.5
Longevità: 8

Voto Complessivo: 8

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Si ringrazia Ubisoft per la collaborazione.

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