Recensione – Tony Hawk’s American Wasteland (Xbox 360)

di • 23 dicembre 2005 • RecensioneCommenti (0)1093

Titolo: Tony Hawk’s: American Wasteland
Genere: Sportivo
Piattaforma: Xbox 360
Sviluppatore: Neversoft
Publisher: Activision
Data di uscita: 02 Dicembre 2005

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Skater1: "Questo gioco tira di brutto?"
Skater2: "Mah, fai un po’ te…io l’ho comprato, ma sono un nerd totale"
Skater3: "ahahah, 70 carte spese bene, vedo, ahahah"

Questo è un dialogo, dopo le necessarie epurazioni in modo da rendere questo articolo "3+", che potremmo sentire "origliando" una conversazione tra un possessore di Tony Hawk’s American Wasteland, un indeciso ed uno che non si sognerebbe mai di comprarlo.

Tony Hawk’s è fatto così, c’è a chi piace e a chi no… andiamo a scoprire tutti i suoi pregi e difetti nella nostra recensione!

Hai voluto lo skateboard?…
Qualche mese fa, molte persone saranno state sicuramente esaltate nel venire a conoscenza del fatto che un nuovo titolo della serie Tony Hawk’s sarebbe uscito di li a poco: ma non solo, sarebbe uscito anche sulla nuova console, sulla Xbox 360…un Tony Hawk’s in linea con la nuova generazione.

Beh, le attese sono state veramente tante e forse anche troppe: ad esempio, TH, come serie, non ha mai brillato sull’aspetto grafico ed in molti sentendo la parola next-generation avranno sperato in un restyling completo e definitivo del comparto grafico; non c’è neppure bisogno di dire che, se da una parte la grafica è migliorata, dall’altra rappresenta una delusione cocente anche al più scatenato dei fan. Il fatto che le texture siano molto approssimative, gli effetti di luce inesistenti e le bump-map praticamente assenti non rappresenta il punto più basso dell’espressione di Neversoft: il character design è uno dei meno ispirati di sempre proponendo personaggi sempre molto simili e spesso così mal fatti che sarà difficile distinguere un uomo da una donna (gli abiti per fortuna danno una mano). Continuando nella descrizione, la città in cui ci troveremo ad esprimere la nostra "arte" è molto grande ma non c’è nulla che possa giustificare l’espressione "avere cura dei dettagli".

Comunque non sarebbe corretto soffermarsi oltre il dovuto sulla grafica. Esistono altre cose e più importanti in un gioco, ad esempio…la libertà d’azione: un gioco come GTA ha dimostrato come dei cubetti che si muovono a cubolandia (dai, sto esagerando apposta…) possa rappresentare un successo incredibile grazie alla straordinaria libertà concessa al giocatore. Activision / Neversoft hanno cercato di seguire questa strada: un città completa, Los Angeles, da percorrere in lungo ed in largo, senza caricamenti e senza limiti; al giocatore è concesso tutto, dall’eseguire i suoi trick sui "guard rail", all’apporre la sua firma su di un muro, dal farsi trasportare da una macchina attaccato al parafango al fare colpo sui PNG (Personaggi Non Giocanti, n.d.r.) presenti nella mappa. Buone intenzioni, nulla di più purtroppo: la libertà d’azione è in realtà un’utopia in questo gioco, si è obbligati a far "solo" ciò che i programmatori hanno pensato, e nulla è lasciato al libero arbitrio del giocatore.

Ma perché volersi proprio fissare con la libertà d’azione? Quanti giochi non ne hanno eppure sono degli ottimi successi? Moltissimi ed anche molto recenti…sono altre le cose importanti…ad esempio il game-play. Ecco, il game-play è importante, è lì dove i buoni giochi cadono ed i grandi giochi scrivono la storia! Tony Hawk’s American Wasteland offre molte modalità, ma soprattutto una tende ad incuriosire: la "story mode".

Verrebbe da chiedersi cosa si possa inventare come storia per un gioco che "ti fa andare sugli skateboard"? Certo, per renderla bella ed avvincente gli sceneggiatori avranno faticato 7 camicie! No! Ne devono aver faticato qualcuna in meno perché il risultato non è eccezionale: ma andiamo con ordine. Partiremo con la scelta tra un numero ristretto di personaggi: tutti "sfigatelli" intendiamoci; il predestinato prenderà l’autobus e verrà portato a Los Angeles dove incontrerà una banda di bulli ed una ragazza. Basti dire che, vista la ragazza…io tifavo per i bulli! Da qui parte la nostra avventura che, dopo averci spocchiosamente chiesto di rinnovarci il look per evitare di venire pestati nuovamente, ci porterà a diventare dei veri maestri nell’arte dello skateboard e ad incontrare Hawk in persona tutto intento nel costruire la sua "skatelandia" personale. Questa "traccia" principale non sarebbe neppure la peggiore mai scritta se vi fossero delle "sotto-quest" all’altezza della situazione: verremo sfidati a dare un saggio della nostra bravura, verremo invitati a mettere il nostro logo sul muro, verremo "imparati" di nuovi trick ogni volta che ci dimostreremo degni. Inutile dire che queste quest rappresentano quanto di più banale e ripetitivo possibile ed il fatto che il nostro bel "sfigatello" conosca solo una manciata di trick all’inizio del gioco può rappresentare un vero e proprio bug per gli assidui frequentatori di TH mentre sarà una sotto-specie di ancora di salvezza per tutti i nuovi arrivati che però avranno proprio l’impressione di essere in un tutorial.

Per il resto, la "storia" ci porterà a girovagare in una Los Angeles le cui zone verranno sbloccate a mano a mano che il giocatore proseguirà nello story mode ed interagirà con buona parte dei PNG, profondamente "scriptati" e senza alcuna AI dietro, finendo per attirare le simpatie degli skater locali.
Apprezzabile il fatto che i programmatori abbiano pensato a dotare la città di mezzi pubblici in modo da poterla attraversare senza dover girare per 30 minuti col proprio skateboard.

…e allora pedala!
Ma non sono tutti dolori…Tony Hawk’s American Wasteland ha anche aspetti positivi che vale la pena scoprire ed apprezzare.

Ad esempio, Neversoft è riuscita nell’incredibile compito di inserire altri nuovi trick, rispetto ai capitoli precedenti, che potranno dare vita a delle combo pazzesche ed al limite dell’irreale; inoltre, non contenta della sua capacità d’inventiva, ha inserito, per la gioia di tutti gli appassionati, un editor per i trick che si potrà sfruttare per personalizzare il proprio stile e rendere il proprio skater virtuale una propria creazione, capace di cose impensabili. Quindi, anche se il tool in questione non è proprio la cosa più immediata di questo mondo, il numero di parametri impostabili è buono e, con un po’ di pratica, si possono trarre buone soddisfazioni.

Note positive anche riguardo al game-play, soprattutto per coloro i quali è cresciuta la barba non appena ho nominato "story mode"…ops…l’ho rifatto, scusate. C’è la modalità Classica: il giocatore sarà in grado di sfidare l’AI del gioco e la propria (eheh) cercando di superare sfide basate sul tempo, sul punteggio o su entrambi: naturalmente questa modalità non è certo una novità della serie, anzi, ma in questo caso vale la pena nominarla in quanto risulta rinnovata, permettendo anche una modalità co-op in split-screen che farà la felicità degli appassionati.

Comunque, bisogna ammettere che qualcosa di straordinario è presente anche in questo titolo: il multiplayer on-line: sfida trick, sfida punti, Combo Mombo, Slap!, Attacco Obiettivo e Conquista la Bandiera sono solo 6 delle 13 modalità esistenti, alcune molto ben conosciute e riprese dai più classici FPS (First Person Shooter, n.d.r.), altre peculiari di Tony Hawk’s e solo a lui applicabili. Il servizio LIVE permetterà di creare "party" fino ad un massimo di 8 giocatori che potranno sfidarsi a chi trova prima la pentola d’oro (solo il suo possessore potrà fare punti, gli altri dovranno rubargliela) oppure a chi riesce a trovare prima le monete d’oro degli altri contendenti.

Ma le sorprese non sono finite e si chiamano "audio" e "BMX". Si avete capito bene: in questo Tony Hawk’s sarà possibile divertirsi anche in bicicletta richiamandola premendo contemporaneamente i due tasti dorsali superiori del controller. In questo, i ragazzi di Neversoft sono stati particolarmente brillanti, permettendo al giocatore, stanco di effettuare strane combo con lo skateboard, di rilassarsi (si fa per dire) con alcuni trick studiati unicamente per le biciclette! Infine, solo note positive per l’audio che risulta di notevole pregio: artisti di calibro internazionale come i Green Day, Motley Crue e D.R.I. si impegnano in una colonna sonora che si ispira molto al punk ed all’hip-hop e che fa da contorno ad una recitazione dei personaggi ben fatta anche se non certo da Oscar.

Commento Finale
Tony Hawk’s è praticamente unico nel suo genere e, nel bene e nel male, ha sempre fatto la storia dei videogiochi riguardanti "skateboard & Co.". Con questo nuovo capitolo, "American Wasteland", Neversoft ed Activision hanno cercato di dare un bel colpo di sterzo alla serie: libertà assoluta, centinaia di "quest", centinaia di trick ed una story mode da ricordare. L’esperimento è riuscito a metà dato che la libertà è, di fatto, molto limitata, che le sfide sono abbastanza ripetitive e che lo "story mode" non brilla per sceneggiatura o per longevità. Se a tutto questo aggiungiamo una grafica non proprio da urlo, ne risulta un titolo che sarebbe potuto essere…ma non è!

Ma una riflessione è d’obbligo: se vi chiedessi quale gioco ci permette di rimanere in bilico su un cornicione a testa in giù sul nostro fidato skateboard? Cosa rispondereste?…beh, allora sapete perché ci sarà sempre bisogno di un "ultimo" Tony Hawk’s!

La Pagella

Grafica: 5
Sonoro: 7.5
Giocabilità: 7.0
Longevità: 7.0

Voto Complessivo: 7-

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Si ringrazia Activision per la collaborazione.

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