Recensione – Burnout Revenge (Xbox)

di • 13 novembre 2005 • RecensioneCommenti (0)1414

Titolo: Burnout Revenge
Genere: Corse
Piattaforma: Xbox
Sviluppatore: Criterion Software
Publisher: Electronic Arts
Data di uscita: 13 Settembre 2005

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Un anno fa sbarcò sul mercato videoludico Burnout Takedown (terzo capitolo della serie). Un gioco il cui concept di base non solo riusciva a coniugare la frenesia e la spettacolarità dei moderni racing game, ma offriva al giocatore anche più smaliziato la possibilità di "far male" all’avversario causando in prima persona spettacolari quanto appaganti incidenti. Circa un anno dopo la Criterion Games da vita al seguito di Bornout Takedown, un titolo che mantiene tutte le caratteristiche del sue eccellente predecessore, che riesce a migliorare la veste grafica e che continua a divertire il suo pubblico, stiamo parlando di Burout Revange.

Quando distruggere non è mai abbastanza…
All’interno del gioco il "main event" (evento principale) è la modalità "world tour":

Un lunghissimo viaggio per il mondo che ci vedrà correre in più di 169 circuiti. A differenza dell’episodio precedente questa volta non ci sarà una mappa del mondo dove dovremo spostarci di località in località per affrontare le varie gare, ma esse sono distribuite in 11 differenti sezioni, sbloccabili aumentando il nostro livello di abilità. La progressione avviene collezionando delle "stelline", 5 per ogni evento, ottenibili a seconda della medaglia (bronzo, argento, oro) vinta nella sfida e dalla valutazione globale che ci è stata assegnata. Le tipologie di gara presenti in questo 4 capitolo della serie burnout sono molteplici e, tra queste, solo una è nuova rispetto a Takedown, ovvero "Attacco al traffico":

Attacco al traffico
: Dovrete ottenere il punteggio più alto possibile riuscendo a "sterminare" il maggior numero di vetture possibili. Sì, questa volta sarà possibile tamponare anche le auto, a patto che siano di medie e basse dimensioni (niente bus o camion) e che viaggino nel vostro stesso senso di marcia, quindi dovrete preoccuparvi meno di schiantarvi come succedeva nei capitoli precedenti;

Giro Lanciato
: Un classico Time Attack in cui dovrete completare il giro della pista nel tempo prestabilito;

Furia Stradale
: L’obiettivo sarà quello di fare il maggior numero di Takedown, ovvero far schiantare le vetture antagoniste in tutti i modi possibili;

Gara
: E’ la classica competizione nella quale dovrete, alla fine della gara, occupare la prima posizione;

Gran Premio
: Un torneo a punti composto da più gare da affrontare in sequenza;

Eliminatore
: Una sfida dove ogni 30 secondi verrà "esclusa" la vettura in ultima posizione, fino a quando non ne resterà soltanto una;

Schianto
: All’interno del gioco la modalità schianto è il vero fulcro, oltre che una delle modalità più divertenti, con spettacolari salti e partenze a go go.
In questa modalità vi ritroverete in varie località a distruggere il maggior numero di automezzi stradali, soprattutto riuscendo ad infiltrarvi adeguatamente in un incrocio e facendo tamponamenti a catena. Più vetture si distruggeranno, più il vostro indicatore del turbo salirà e, quando arriverà al 100%, potrete fare un CrashBreaker, premendo rapidamente il tasto B, riuscendo così a generare una grande esplosione che coinvolgerà anche i mezzi più lontani a voi, causando un maggior quantitativo di danni.

Una delle novità più gradite e sicuramente più divertenti è la moltitudine di trampolini e scorciatoie inseriti all’interno delle gare, che rendono quest’ultime ancor più divertenti ed emozionanti, dominate da spettacolari e numerosi salti e da nuovissimi tipi di takedown, come ad esempio il "vertical takedown", ovvero la distruzione di un’auto causata dal vostro atterraggio su di essa, oppure il "revenge takedown", che avviene quando un avversario effettua un takedown a nostro danno e noi "ricambieremo".
Inutile dire che le possibilità di effettuare un Double Revenge, Triple Revenge o addirittura un immediato Instant Revenge grazie al Crashbreaker sono numerosissime e pertanto le gare saranno sempre più difficili, ma sempre più emozionanti e mai sottotono.

Comparto tecnico
Tecnicamente parlando, Burnout Revenge è assolutamente fuori parametro. Se ad un’occhiata veloce può sembrare simile al già ottimo terzo capitolo, un’analisi più attenta rivela una maggior cura riposta nei modelli delle auto, nei fondali, negli effetti grafici (motion blur ed environmental mapping su tutti) e negli effetti particellari. Anche la velocità è maggiore, mentre la fisica delle vetture e degli schianti appare volutamente esagerata ed amplificata all’inverosimile, ancora più che negli altri capitoli. Questo non è affatto un male, vista la natura arcade del titolo, e possiamo dichiarare che Burnout Revenge è probabilmente uno dei giochi che sfrutta a dovere l’hardware di Xbox, spingendolo quasi ai suoi limiti. La grafica scorre fluida a 60fps senza l’ombra di rallentamenti, mentre i riflessi sulle carrozzerie e gli effetti di motion blur colpiscono per la loro realisticità. Ancora una volta i danni alle vetture sono superlativi, con deformazioni dinamiche, lamiere contorte ed auto completamente sventrate. I tracciati sono generalmente ampi e abbondano di bivi e scorciatoie, offrono inoltre, dei paesaggi estremamente piacevoli, talvolta mozzafiato come nel caso dei circuiti ambientati sul Monte Bianco o a Roma. La rappresentazione della nostra Capitale è alquanto fantasiosa, tanto che alcuni scorci ricordano la Firenze vecchia o i vicoletti di Napoli, ma l’impatto globale è comunque impressionante nella sua ricchezza e spettacolarità. Le ambientazioni comprendono Detroit, Los Angeles, Tokyo, Roma, Monte Bianco, Miami ed altre due di difficile localizzazione (probabilmente si tratta di Canada e ancora Giappone); ognuna comprende una pista in quattro possibili varianti (corso breve, lungo e le due relative versioni invertite). In generale lo stile grafico rispetto ai vecchi episodi è diventato più "dark", con colori meno sgargianti e l’utilizzo di una palette cromatica più fedele alla realtà in modo da aumentare la drammaticità delle scene mostrate. Anche il sonoro è di ottima fattura, con grandiosi effetti sonori in Dolby 5.1 tesi a spremere gli impianti surround, buona localizzazione italiana e circa cinquanta brani davvero notevoli, che spaziano dal rock più scatenato alla musica elettronica più raffinata (tra gli altri citiamo i Chemical Brothers, Timo Maas, Unwritten Law e Apocalyptica). La scelta di sostituire la radio con un sistema più tradizionale è indubbiamente vincente, come migliore è la scelta dei brani disponibili, come sempre estremamente consoni alle scene di gioco.

Multiplayer
Se a qualcuno non bastasse l’enorme mole di prove messe a disposizione del giocatore (in un tabellone concettualmente molto simile a quello di Burnout 3), farà sicuramente piacere sapere che a sua disposizione c’è una modalità online. Le macchine e i circuiti (in numero maggiore rispetto al passato) sono da sbloccare offline per essere utilizzati e, probabilmente, questo farà storcere il naso a chi sperava di poterlo giocare solo in rete. Possibilità che tutti gli sviluppatori, e non solo Criterion, dovrebbero cominciare a prendere in considerazione. Le opzioni disponibili si riconducono a 2 tipologie principali: Gara e Schianto. Ognuna di queste è suddivisa tra le sottocategorie presenti nel World Tour (a parte Eliminatore). Ognuna delle 2 "specialità" ha un punteggio ELO separato così se uno vuole impegnarsi maggiormente su un fronte è libero di farlo. Va segnalato che la "Furia Stradale" presente nella modalità multiplayer non è la stessa del Tour Mondiale, infatti è una competizione a squadre, dove a turno una dovrà cercare di contrastare il team avversario, eliminando i suoi componenti con i "Takedown", mentre l’altra, ovviamente, cercherà di scappare ed arrivare prima al traguardo. Vince la squadra "cacciatrice" se riesce ad eliminare tutti i membri del team "fuggitivo", mentre vince l’altro team se almeno uno dei suoi componenti non eliminati riesce a tagliare il traguardo.

Commento Finale
Burnout Revenge è l’ennesima dimostrazione del talento di Criterion che riempie lo schermo di esplosioni, macchine in movimento e oggetti infami senza che il motore di gioco ne risenta in alcun modo. Solo di tanto in tanto, e comunque senza inficiare l’esperienza di gioco, qualche piccolo bug grafico fa capolino durante gli incidenti, segno che la programmazione è stata stavolta più frettolosa. L’aspetto leggermente più cupo e la scelta delle nuove ambientazione (Eternal City su tutte) risulta più che gradevole e mostra tutto lo sforzo fatto per rendere il gioco più vario.
Burnout Revenge è un gioco che consigliamo a tutti i possessori di Xbox e, inutile dirlo, a tutti gli amanti dei racing game arcade.

La Pagella

Grafica: 8
Sonoro: 8.5
Giocabilità: 8
Longevità: 8.5

Voto complessivo: 8.5

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