Recensione – Batman Begins (Xbox)

di • 2 ottobre 2005 • RecensioneCommenti (0)1738

Titolo: Batman Begins
Genere: Action / Adventure
Piattaforma: Xbox
Sviluppatore: Eurocom Enterprises
Publisher: Electronic Arts
Data di uscita: Luglio 2005

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La Paura… La Paura ha ucciso i miei genitori…
Il gioco, uscito assieme all’omonima pellicola, ne segue pedissequamente l’andamento, i filmati di intermezzo, infatti, sono proprio scene del film e notevole è la localizzazione italiana, con i doppiatori del medesimo che danno la voce anche ai personaggi del gioco. Anche la colonna sonora è la medesima del film, e questo aggiunge un ulteriore spessore all’atmosfera gotica e oscura che pervade tutto il gioco. L’avventura comincia "in media res", all’interno del laboratorio dello Spaventapasseri, per poi, usciti dall’edificio, inoltrarsi in un lungo flashback che narrerà le vicende che hanno portato il miliardario Bruce Wayne ad indossare i neri panni del pipistrello che tutti amiamo. Ci ritroveremo dunque in Tibet dove, reclutati dalla Setta delle Ombre (un’organizzazione dedita alla giustizia a tutti i costi), intraprenderemo un tutorial che ci insegnerà a muovere i primi passi da vendicatore, prima di ritornare a Gotham City.

Per incutere paura negli altri, devi prima dominare la tua…
E difatti la paura gioca un ruolo fondamentale nel gioco, il cui gameplay è, di fatto, ben poco originale, miscelando un pizzico di Prince of Persia (nelle sezione "platform", in cui dovremo arrampicarci, saltare e strisciare lungo corde tese sopra i nostri nemici) ed un pochino di Splinter Cell (dovremo infatti muoverci silenziosamente per non venire scoperti, giungere alle spalle dei nemici per eliminarli senza fare rumore…), da cui sembrano provenire anche alcuni gadget in dotazione, come ad esempio la minicamera che ci permettere di spiare al di là delle porte chiuse. Purtroppo, però, non riesce ad essere all’altezza di nessuno dei succitati titoli. La paura, dicevamo, la farà da padrone: incutendo infatti il terrore nei nostri nemici, agendo sugli oggetti che ci circondano con il batrang o la pistola a rampino, grazie alle granate fumogene o altri ammennicoli, li obbligheremo a gettare le armi da fuoco e saremo così in grado di poterli affrontare in corpo a corpo, a suon di calci, cazzotti e letali colpi finali. Già, perché, nonostante siamo un super eroe, bastano un paio di pallottole per mandarci prematuramente al Creatore, per cui scordatevi di lanciarvi a testa bassa nella mischia, ma affrontate i nemici con un briciolo di strategia, facendo prima aumentare la barra che indica il rispetto verso Batman e quello che indica il livello di paura degli avversari e poi colpendoli sonoramente, meglio uno alla volta che in gruppo. Questo aspetto potrebbe sembrare un’opportunità innovativa, interessante e divertente. Purtroppo il gioco è talmente lineare da costringervi ad abbandonare la strada più ovvia per ricercare qualcos’altro da fare e, soprattutto, l’utilizzo del fattore paura non è da considerarsi una possibilità, bensì un passaggio obbligato, in quanto vi sarà consentito di terrorizzare gli avversari solo quando strettamente necessario per proseguire. Come se non bastasse, le ambientazioni offrono alcuni spunti di interagibilità solo quando servirà per avanzare nell’avventura. E’ carino il fatto che ogni tanto eviterete (in automatico, sono situazione predeterminate) di stendere tutti i nemici e, catturatone uno lo pesterete per benino, o minaccerete di farlo cadere da elevate altezze, fino a che non vi darà ogni informazione in suo possesso. Un altro fattore che avrebbe potuto dare un tocco di libertà e che invece mostra ulteriormente la linearità del gioco, sono le due sessioni in cui, con la batmobile, dovrete sfrecciare per le vie di Gotham, disintegrando le auto avversarie. Sarebbe stato bello avere a disposizione (GTA docet) interi quartieri della città gotica da esplorare, invece che un unico tracciato obbligato.

Entrando nella Batcaverna…
L’impatto grafico è piuttosto convincente, ma solo in apparenza: le ambientazioni (tutte rigorosamente dark) sono ben caratterizzate, gli effetti luminosi sono belli a vedersi, e discreti anche gli effetti particellari. Le animazioni corrispondenti alle evoluzioni del nostro uomo pipistrello, invece, non convincono al 100%: le movenze sono parecchio lontane al capolavoro di plasticità ed animazione che è Prince of Persia. Anche le sue più comuni movenze risultano piuttosto goffe e trascurate, benché, bisogna ammetterlo, saltare da un’altezza e poi planare dispiegando il mantello, regala sempre qualche emozione. Altra nota dolente è data dal fatto che vi capiterà, non di rado, di notare noiosissime compenetrazioni tra gli arti del vostro personaggio e muri, scatoloni e altri elementi dello sfondo e che, molto spesso, la vostra ombra agirà dotata di coscienza propria, dispiegandosi nella direzione opposta a quella che ci si aspetterebbe. Per quanto riguarda l’aspetto audio, come detto in precedenza, svolge appieno il suo sporco lavoro e, sia la musica che gli effetti sonori, sono convincenti e adeguati, riuscendo a salvare l’atmosfera che andrebbe altrimenti persa a causa delle imperfezioni citate.

Commento Finale
Batman Begins è senz’altro un titolo discreto, più adatto ai fan del personaggio e del film (peraltro un’ottima pellicola), che ai videogiocatori incalliti. In pratica questo Batman non riesce ad allontanarsi dall’ormai sempre più comune cerchia di giochi che vengono lanciati nei negozi in concomitanza con l’uscita nelle sale della pellicola, con la speranza di sfruttare il successo dei film. Peccato perché, soprattutto in questo caso, le premesse erano buone.

La Pagella

Grafica: 7
Sonoro: 7.5
Giocabilità: 7.5
Longevità: 7

Voto Complessivo: 7

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